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«Aia!»

«Perdonami, amore» si scusò Valentina,  massaggiando la gamba arrossata della sua compagna di stanza, «ho tirato troppo forte?»

«Secondo te?» Giuliana le lanciò un occhiataccia, scacciando la mano dell'amica con uno schiaffo. Visto che Christian aveva ricevuto un compito ed era andato a parlare con Lorella, Giuliana approfittò del tempo da sola per farsi fare la ceretta dalla bionda, visto che in puntata avrebbe voluto indossare una gonna.

«Come l'ha preso il compito?»

«Ma chi?»

«Come chi? Christian, scema»

«Ahh! Sai che non lo so, non si è fermato a parlarmi, è andato direttamente da Lorella»

«Credo ci sia rimasto un po' male» parlò Matthew, che era appena entrato in salotto, lasciando un bacio a stampo alla sua fidanzata.

«Che schifo, raga» Giuliana assunse un espressione disgustata in viso, «ste cose fatele in camera vostra!»

«Ha parlato! Proprio tu che non aspetti altro di dire a tutti di te e Chri così vi potete baciare davanti agli altri» Valentina la prese in giro, ridacchiando insieme al biondo.

«Ma che stai a di'?»

«Dai che non sai mentire, Giuliana» Matteo la guardò come per dirle che non le credeva nessuno, ed effettivamente, era vero.  

«Va bene, avete ragione voi... ora me la finisci 'sta ceretta?» Valentina tornò al suo lavoro, mentre Matteo girò i tacchi e fece per andarsene, ma fu richiamato dalla romana; «Matte?»

«Mh?»

«Ma Christian ti ha detto qualcosa di me?»

«In che senso?»

«Ti ha mai detto qualcosa di brutto su di me?»

«Mhh.. no, perché dovrebbe?»

«No no, niente»

«Giuliana non ti fare paranoie, gli piaci a Christian, pure tanto»

«Sì, lo so»

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«Chri?» Giuliana entrò nella stanza rossa, in cerca del ricciolino, lo trovò sotto le coperte che fissava il soffitto, «che hai?»

«Niente»

«Sicuro? È per il compito?»

«Veramente, Giu. Non ho niente»

«Vuoi che ti lascio un po' da solo?»

«No no, anzi. Ti sdrai un po' con me?»

Giuliana non rispose ma un ampio sorriso si fece spazio sul suo volto, aveva avuto un deja-vu di quando lei stava male e gli aveva chiesto la stessa identica cosa. Senza dire nulla, si stese sul letto del ragazzo, non esitando a stringerlo fra le sue braccia.

I due chiusero gli occhi, beandosi delle coccole e del calore l'uno dell'altro, fino a quando la romana non sussultò: «Oddio!»

«Cosa?» Christian la guardò immediatamente, preoccupato dal suo improvviso sobbalzo.

«Mi sono appena ricordata che sei milanese, che schifo» Giuliana assunse in espressione disgustata e spinse via le braccia del ragazzo dalla sua vita.

«Ma ammazzati!»

«Ho la fobia dei milanesi»

«No, Giuliana» il cantante sospirò scuotendo la testa, e con il dito indicò la porta, «esci dal mio letto»

«No no, amo scherzavo!» Giuliana rise e prese il suo viso fra le mani, iniziando a lasciargli baci sulle labbra, sulle guance e sul naso, come per chiedergli scusa.

«Se questa è la ricompensa, mi offendo più spesso» il moro sorrise sulle labbra di Giuliana, solleticandole leggermente i fianchi.

«Non ci provare nemmeno, ti ammazzo»

«Sempre gentilissima» il ragazzo la guardava sorridendo, con gli occhi che quasi luccicavano, «sai, stavo pensando che è da un bel po' che non mi fai una delle tue domande esistenziali»

«E allora?»

«Allora fammene una»

«Mhhh» Giuliana alzò gli occhi al cielo e corrugò le sopracciglia, pensando a qualcosa da chiedergli, «qual'è la prima cosa che hai notato di me?»

«Il tuo sorriso, senza dubbi»

«Davvero? Cioè fra tutte le qualità pazzesche che ho, tu guardi quello? Mi vesto da dio, ho i capelli perfetti, ho un fisico pazzesco, sono una bona della madonna e tu guardi il sorriso?»

«Sì, poi però ho guardato anche le qualità pazzesche. E conoscendoti ho notato che oltre ad una bona della madonna sei anche un'egocentrica della madonna»

«Voi uomini siete tutti uguali»

«E anche una permalosa della madonna»

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«Ma lei ti ha detto che gli piaci» Giuliana era andata a lezione e Christian stava parlando insieme a Petit, suo compagno di stanza, di alcune paranoie che si stava facendo sulla cantante, «cioè te l'ha detto lei per prima, no?»

«Sì sì, ma non è che non gli piaccio, è che non la vedo proprio convinta»

«Ma come mai? Cioè ti ha detto qualcosa?»

«No no, però non lo so, ho questa sensazione che finisce male»

«Ma perché mai dovrebbe finire male, Chri? Ti stai facendo soltanto paranoie»

«Non lo so, sasà..» il moro sbuffò, passandosi una mano fra i capelli.

«A me quello non convinto sembri più tu»

«Sì, infatti. Hai ragione, mi sto facendo soltanto paranoie»

Non aveva ragione, affatto.

SINTETICO , mida Where stories live. Discover now