Capitolo II

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Sono quattro giorni che il Principe Julius del regno maggiore di Cinov è arrivato a Fohamy in detenzione per due anni.

L'ho intravisto quando è arrivato e sono rimasta impietrita da quanto fosse bello.

Non mi capacito come sia caduto così in basso da rapire la Principessa di Saron.

Ho sentito che il motivo era che la voleva in sposa.

Una dichiarazione classica era troppo banale?

Non so come funzioni per i regni maggiori, ma noi di quelli minori siamo gente alla mano.

Qualcuno ha mai visto i reali di questi piccoli regni tirarsela?

No, anzi sono sempre ben disposti a sporcarsi le mani nei campi insieme ai contadini se serve ad aiutare il regno.

Sono così fiera del nostro popolo.

Ho saputo anche che la Principessa era fidanzata con un altro, ma ciò non toglie che il Principe Julius non doveva comportarsi così.

- Rosalie mi ascolti? -

Mi rimanda al presente l'uomo di fronte a me.

- Sì, scusa? -

- Ho detto che da domani sarai tu a badare al Principe. -

Sgrano gli occhi.

- Cosa??? -

- Sì, non mi sento tranquillo a lasciarlo con Mark. È un bravo ragazzo, ma troppo facilmente influenzabile dai discorsi che lo circondano. -

- Dove vuoi arrivare? - sono sinceramente confusa.

- Penso che Mark non riuscirà a capire se il Principe si sta pentendo o no di ciò che ha fatto perché ascolta troppo gli altri. Lo vedo com'è. Ha già calcolato che il Principe è una persona da "il lupo perde il pelo, ma non il vizio". -

- E quindi vuoi che sia io a valutare se si sta redimendo o no? -

- Sei sempre stata fantastica a capire chi mente e chi è sincero, piccola mia. -

- Mm... mi chiedo se tu sia folle papà... -

- Perché dici? -

- Mandi la tua unica figlia a controllare un carcerato. -

- In primo luogo non è un carcerato normale, dubito ti possa aggredire visto che è in prigione perché voleva una determinata cosa che non sei tu. -

- La Principessa non è una cosa! - sbotto indignata da una tale affermazione uscita proprio dalla bocca del mio amato padre.

- Fammi finire. Poi non parlavo della Principessa, lui voleva il regno non lei. Comunque, in secondo luogo anche se provasse ad aggredirti credo lo atterreresti in meno di dieci secondi lasciandolo pure senza fiato. -

Sospiro.

- Quindi hai deciso? -

- Oh, dai! Non fare quella faccia. Non eri tu che dicevi che ti stavi annoiando? -

- Sì, sì... mica però volevo trovarmi a fare da balia ad un Principe viziato. -

- Non devi viziarlo. È in prigione non in vacanza. -

La sto tirando per le lunghe, ma in realtà non vedo l'ora di iniziare questo incarico.

In quest'isola ormai ho visitato ogni singolo centimetro e conosco ogni singola persona.

Le mie giornate stavano iniziando a diventare troppo monotone.

Sorrido all'idea di ciò che mi aspetta.

L'EsilioWhere stories live. Discover now