Capitolo III

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Sono tre giorni che mi hanno cambiato baby sitter.

Non pensavo che l'avrei mai detto, ma preferivo Mr muscolo.

Almeno lui anche se stronzo, parlava poco o niente.

Mentre questa tizia, di cui non so ancora il nome, non fa che parlare oltre ad essere stronza.

Ebbene si, questa bionda è la prima donna sulla faccia della terra che non cade ai miei piedi al primo impatto.

La prima volta che l'ho vista ero quasi contento, avevo la folle idea che sarei riuscito ad avere un soggiorno più piacevole con una bella ragazza come balia.

Come mi svegliavo...

Quel primo giorno a parte la sua battuta iniziale non ha parlato molto, ma già avevo intuito di non starle molto simpatico.

Da ieri però ha iniziato a farmi domande a raffica.

Perché sono finito qui.

Cosa ho fatto per meritarmi due anni di carcere.

Se ho fratelli.

I miei interessi.

Una domanda ce l'ho io, perché le donne devono sempre parlare così tanto?

E perché devono sempre farsi i cazzi degli altri?

Poi perché sembrano avere scorte illimitate di ossigeno per parlare quasi senza prendere fiato per tempi immani?

Ok, era più di una domanda...

Ne aggiungo un'altra!

Perché bella bionda non fai che chiedere di me quando io di te non so manco il nome?

Gliel'ho pure chiesto.

Io! Io che di solito non devo mai chiedere nulla, visto che mi basta un cenno per farle cadere ai piedi!

E lei che ha risposto?

"Il mio nome non ha importanza, dopotutto non ti interessa veramente, no?"

Ma che risposta del cazzo è questa?

Non mi interessa?

Ovvio che non mi interessa, ma sono infastidito di riferirmi a te come "la bionda".

E che bionda poi...

È davvero una gran bella ragazza se devo dirlo, con quegli occhi blu...

Un attimo!

Da quando mi soffermo su cose del genere?

Sbuffo fissando il soffitto dalla mia posizione a pancia in su sul lenzuolo a terra.

Ho appena finito l'ultima serie di addominali.

- Battiamo la fiacca stamattina, eh Jules? -

Un mezzo ruggito mi sale dalla gola a quel soprannome.

Che nervi!

Mi sollevo sui gomiti.

- Bionda! Irritante come sempre vedo. -

Sorride.

Mamma come mi irrita il suo sorriso.

È così... così... sincero. Puro. Vero.

Perché diavolo mi hanno messo una ragazza come guardia?

Sono impazziti?

Apre la porta per portarmi la colazione.

Si siede alla seconda sedia e mi osserva con un mezzo sorriso stampato in faccia.

- Che hai da fissarmi? -

L'EsilioWhere stories live. Discover now