5. Il Lato Oscuro della Forza

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Le coincidenze non esistono, c'è solo l'Inevitabile.

Maestro Qui-Gon Jinn


Fisso l'armadio come se avessi davanti il monolite di 2001: Odissea nello spazio e giuro che se iniziasse a emettere strani suoni e a far levitare ossa di antilope, non mi stupirei nemmeno.

È sabato, il grande giorno, e manco a dirlo sono in ritardissimo. Jeremy verrà a prendermi tra meno di un'ora e mi troverà ancora in mutande. Quelle che gridano 'stasera non succederà nulla di eccitante'.

La stanza è disseminata di roba: magliette sul pavimento che fanno supporre che abbia tentato di avviare un'attività illegale di vendita al dettaglio, gonne che sembrano uscite da un viaggio nel tempo e camicette così stropicciate che potrebbero benissimo essere state di scena in un film di guerra.

Casual chic o me-ne-sbatto-ma-in-realtà-ho-scelto-questo look-con-logica-e-premeditazione? È questo il dilemma. Cercare l'outfit perfetto è come infilare un ago con degli spaghetti - un lavoro delicato, frustrante e, francamente, quasi impossibile.

E poi irrompe Avery, con il suo tempismo da orologio svizzero. «Wow, stai gestendo la cosa davvero bene, vedo» dice, con un sorriso che ha più sfumature di sarcasmo di un talk show.

Le lancio un'occhiata che spero trasmetta tutto il mio disagio interiore. «Ti prego, risparmiami i commenti. Voglio solo sembrare— non so, avvicinabile ma non disperata, interessata ma non troppo coinvolta?»

Si butta sul letto. «Stai andando a vedere Guerre Stellari, Harp, non a negoziare la pace nel mondo. Indossa qualcosa di comodo.» Prende una maglietta dalla pila e me la lancia. «Su questa c'è Yoda. È a tema.»

È quella che avevo pensato di mettere al party di Tristan. Persino lo sguardo di Yoda sembra prendersi gioco delle mie angosce. «La comodità può sfociare in 'ho rinunciato alla vita' in un batter d'occhio, sai?» borbotto. Afferro un paio di jeans. «E questi? Sono troppo provocanti, secondo te?»

Il suo gemito è una miscela perfetta di esasperazione e divertimento. «Sono solo dei jeans, Harper!» Le tiro un cuscino, che para al volo. «Infila quella stupida maglietta e, per l'amor di Luke Skywalker, smettila di pensare troppo.»

Sbuffo. «Andiamo, Aves, Jeremy potrebbe essere qualcosa di— importante.» Lo dico con cautela, come se ammetterlo a voce alta lo rendesse tremendamente reale.

Il suo sguardo diventa serio. «Fantastico, un motivo in più per scegliere qualcosa che ti faccia sentire a tuo agio. Se è davvero il tipo giusto - e ha un minimo di cervello - non gli importerà se ti presenti vestita da Chewbacca o da lavandaia.»

«Molto incoraggiante» mormoro.

Scrolla la testa. «Oh, andrà benissimo. È solo un ragazzo con una leggera fissazione per i film di fantascienza. Cosa mai potrebbe succedere?»

«Potrei iniziare a parlare come Yoda, per esempio» azzardo, mentre ingaggio una lotta con il cotone della maglietta. Compio uno sforzo eroico per liberarmi, la faccia arrossata e i capelli elettrizzati. «Confusa sarò. Impressionare lui, non riuscirò» ansimo.

«Ma è proprio questo il punto! Non devi impressionarlo» obietta lei. Si siede a gambe incrociate, assumendo quella che chiama 'la posizione del guru'. «Ascolta, oh giovane Padawan impaurita» comincia, una scintilla di malizia negli occhi. «Tu sei una donna forte, indipendente, che non ha bisogno di una spada laser per farsi strada nell'universo. Mi sembra di avertelo già detto. Almeno un trilione di volte.» Sospira. «Devi andare lì e impadronirti dell'Alleanza Ribelle a mani nude.»

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