10. Ricordo che quella persona ti piaceva

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Ero seduta sull'altalena che papà aveva costruito in giardino. Lui era dentro che stava litigando con la mamma. Non riuscivo bene a capire cosa dicessero, sentivo solo il rumore di piatti che si frantumavano sul pavimento. Volevo correre in casa e supplicarli di smettere, ma per qualche strano motivo non potevo muovermi dall''altalena e quella casa allo stesso tempo non era la mia. L'unica cosa che riuscivo a sentire erano le lacrime che scendevano a fiumi sulle mie guance, per il resto non potevo fare nulla.

Mi svegliai di soprassalto con una brutta sensazione di tristezza. Avevo avuto un altro brutto sogno riguardante la mia famiglia. Dopo la lettera di mia madre i sogni tornarono ad essere frequenti e nessuno finiva mai bene. C'erano sempre litigi e tante tante urla. Questi erano gli ultimi ricordi che avevo dei miei genitori insieme e continuavano a ripetersi almeno tre volte a settimana.
Mi accorsi di essermi svegliata dieci minuti prima della sveglia e ne approfittai per vedere alcuni messaggi sul telefono.
Sia Claire che Niall mi avevano scritto di chiamarli, ma avevo le forze per sentire solo uno dei due e così chiamai Claire.

"Arya, tu mi devi delle spiegazioni" mi bacchettò. Riuscivo a immaginare la ruga d'espressione che le si formava tra le sopracciglia.

"Hai ragione"

"Certo che ho ragione. Cosa diamine fai a Londra prima del mio matrimonio?"

"Non ne ho la più pallida idea. Harry mi ha invitata e ho detto sì". Era la verità, non sapevo neanche io perché avessi accettato.

"Quindi ora siete amici?" chiese confusa. Sbuffai.

"Non lo so, non ci capisco nulla, non so neanche come comportarmi". Iniziai a muovermi per la stanza, mi rilassava camminare mentre ero a telefono.

"Avete fatto..."

"No! Ma sei pazza" la interruppi, prima che potesse insinuare qualcosa di inappropriato.

"Con voi tutto è possibile, siete imprevedibili". Avrei tanto voluto controbatterla, ma mi venne in mente un'altra cosa.

"A proposito di cose imprevedibili, signorina"

"Non mi piace questo tono accusatorio. Cosa ho fatto?" domandò, mentre la sentivo lavarsi i denti.

"Quando avevi intenzione di dirmi che sarebbe venuto anche Harry al matrimonio?" chiesi, un filino irritata da quel segreto.

"Sicura che non te lo abbia detto?"

"Molto sicura"

"Sono convinta del contrario"

"Claire" cantilenai.

"Okay, va bene, è che avere i musicisti costava troppo e lui lo avrebbe fatto gratis. Capisci che privilegio averlo come amico?" si giustificò.

"Siete incommentabili , sai che vi avrei aiutati volentieri con le spese". Glielo avevo proposto un sacco di volte e continuavano a rifiutare. Louis era la mia famiglia e ora anche Claire, avrei fatto di tutto per loro.

"Nonono, non potrei mai approfittare dei tuoi soldi" disse, dopo essersi sciacquata la bocca.

"Ma dell'amico famoso sì" sghignazzai.

"Dettagli. Noi non lo abbiamo obbligato, anzi, era anche contento all'idea" non sapevo cosa farmene di quella affermazione, insomma Harry felice di cantare al matrimonio di mio cugino e della mia migliore amica, sapendo ci sarei stata anch'io?

"Immagino" risposi, non sapendo cosa dire.

"Comunque dovresti essere qui e non lì" disse e percepii un cambio di tono nella sua voce.

"Tutto bene?". Claire sospirò e ci mise un po' a rispondere. "No, sto avendo una crisi di nervi"

"Cosa succede?" mi stava facendo seriamente preoccupare.

Green 2Where stories live. Discover now