1 - L'inizio di un viaggio

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Carcasse senz'anima si sollevavano da terra, con i loro teschi vuoti e le carni putride e cadenti, spettri senza pace infestavano luoghi abbandonati e in rovina, demoni senza pietà barattavano anime per piaceri effimeri, maledizioni terrificanti affliggevano città, regioni, continenti interi. La centenaria guerra aveva condotto i reami di Chromalia in un abisso carico di sofferenza e terrore, abisso dal quale i nuovi sovrani stavano cercando di riemergere con tutte le loro forze. La magia era stata bandita dai sette reami; agli inquisitori, un gruppo di combattenti scelti, era stato commissionato l'infame compito di eliminare ogni portatore di magia dal mondo, additati come responsabili del lungo conflitto, e di eradicare il male oscuro che continuava ad avvizzire le terre di Chromalia giorno dopo giorno. Qualcosa, tuttavia, era destinato a cambiare, mentre il male era pronto a ritornare.

Erano oramai trascorsi venti lunghi anni dalla disastrosa guerra che aveva sconvolto il continente di Emaryn. Intere città erano andate distrutte nel corso del conflitto, altre erano state semplicemente abbandonate per la paura che il grande male potesse raggiungerle. Nonostante il conflitto fosse poi terminato con la vittoria dell'alleanza di Ryn e, quindi, la liberazione del continente, in molti non ebbero il coraggio di rimettere piede nei loro vecchi villaggi. Troppa malignità si era riversata lungo le strade, nelle case, ovunque, impregnando e dannando per l'eternità quei luoghi un tempo pacifici. Furono costruiti nuovi villaggi, grazie anche agli aiuti economici stanziati dai sovrani di Veridia, il continente meno devastato dalla guerra, e in quei nuovi agglomerati di casette senza storia né gloria le persone ripresero le loro vite da dove le avevano lasciate.

Una fanciulla dai lunghi capelli argentei, Emilia Redwood di Oakville, saltellava spensierata sulla limpida superficie di un fiumiciattolo che scorreva beato lungo una stretta e deserta strada di Elderswatch, nel continente di Veridia. I suoi capelli erano raccolti in due folte trecce fermate con dei grandi fiocchi turchesi, la sua frangia frastagliata, invece, era adornata con un fermaglio dai motivi floreali. Indossava un abito rosso rubino che le lasciava scoperte le spalle e le gambe dalle ginocchia in giù, una cintura di cuoio con degli svolazzi di elegante manifattura e degli stivali bianchi senza tacco. Un sottile nastro nero avviluppava da cima a fondo la sua gamba sinistra, lasciando in bella vista dei candidi appezzamenti cutanei. In mano, Emilia aveva una valigetta di pelle bruna assai singolare. Non se ne separava mai.

Emilia non viaggiava sola, non che non lo amasse. In sua compagnia vi era un ragazzo dai capelli turchesi e abbigliato con una camicia bianca, un gilet rosso dalle rifiniture dorate, dei pantaloni bianchi e degli stivaletti in cuoio; il suo nome era Rudeus Lamoth di Lairhollow. La sua eleganza sopraffina e il suo portamento composto, il più delle volte, lo portavano ad essere scambiato per il rampollo di una nobile famiglia; sfortuna comandava che, in realtà, si trattasse di tutt'altro. Il giovine di bell'aspetto se ne stava seduto su una bastone di legno volante e leggeva un tomo scarabocchiato con simboli incomprensibili e vari schizzi anatomici.

A chiudere il gruppo c'era Umbrel, una creaturina volante fatta di una densa coltre cinerea e con degli occhietti rosso vermiglio. Somigliava ad un gattino di nuvole. Nonostante il suo aspetto, a detta di molti maghi "grazioso", non era affatto un'esistenza da prendere alla leggera. I più piccini lo chiamavano, "zucchero filato fluttuante", un nomignolo che non gli andava particolarmente a genio, ma che accettava solo per il debito di sangue che aveva con la strega Emilia. Un Incubus restava fedele al patto fino al giorno della sua morte.

Elderswatch era silenziosa. A causa dei mutamenti del terreno provocati dai potenti incantesimi lanciati durante la guerra magica, la piccola e anonima città era stata invasa dalle acque del lago Blackvern, diventando un tutt'uno con questo. Al posto delle strade, un tempo affollate e pullulanti di vita, vi erano fiumiciattoli dai letti più o meno profondi e delimitati da strette sponde, le piccole abitazioni di Elderswatch erette una accanto l'altra. Quest'ultime, o almeno la parte che svettava oltre la quiete superficie del lago, erano state invase da rampicanti e da numerose altre specie vegetali, tornate a reclamare i propri territori. Molte di queste avevano assorbito così tanta magia da essere cresciute oltre ogni previsione; talune lo erano a tal punto da riuscire a formare dei ponti di legno sospesi tra un'abitazione ed un'altra. Sul fondo del fiumiciattolo cittadino si potevano riconoscere i carretti di legno che i contadini usavano per trasportare la frutta dalla campagna alla città, i piccoli chioschi dove si potevano comprare o vendere merci, cestelli per le compere e strumenti di varia natura, tutti oggetti ormai deteriorati dall'acqua e dal tempo.

I Reami di ChromaliaWhere stories live. Discover now