9 - Rimembri ancora il primo incontro a Vulfsburg?

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Vulfsburg, reame di Elfia. Un dì assai lontano.

Una fanciulla indugiava al centro di una stretta via acciottolata, mentre delle peculiari lame di metallo, che avevano rimpiazzato le sue mani, stridevano contro le dure pietre incastonate nel terreno a ogni movimento delle braccia. Capelli corti e dorati danzavano leggeri sotto il timido chiarore della luna piena, occhi iniettati di puro sadismo passavano da un cadavere a un altro, il volto macchiato dal sangue. Il suono della sua risata maligna riecheggiava nel silenzio irreale della città, suono che andò a sovrapporsi agli scricchiolii sinistri e lontani del legno e al debole infrangersi delle onde sugli scogli.

La stradina scoscesa alle sue spalle conduceva alla Baia dei relitti, un cimitero di vecchi vascelli abbandonati alla deriva, incagliati su scogli che si ergevano cupi oltre il tacito specchio d'acqua, gettati sulla costa in seguito a un qualche violento nubifragio. Accompagnata dalla marea, una foschia salmastra, la Geisternebel, aveva inghiottito le loro carcasse sventrate, o spezzate, di legno, gli alberi prodieri e di maestra insieme alle loro vele quadre, e iniziava a insinuarsi tra le vie della città fantasma, portando con sé i geist, spiriti malevoli e vendicativi di uomini morti in mare. In pochi giri di clessidra, la spettrale nebbia di morte si sarebbe impossessata dell'intera Vulfsburg, catturando al suo interno chiunque non fosse stato abbastanza savio da andarsene.

Dirimpetto alla prima, una seconda figura venne esaltata dalla flebile luce lunare. Lunghe trecce argentee cadevano oltre le sue spalle scoperte, mentre uno sguardo ricolmo di rabbia, di odio, si posava sulla fanciulla dalla chioma dorata; l'abito rosso rubino che indossava, lacerato in diversi punti, era testimone di uno scontro sanguinoso e senza esclusione di colpi, scontro che avrebbe ammesso un unico vincitore. Per il vinto, il tristo mietitore. Stretto con forza nella sua mano, la strega teneva un bastone in legno di quercia, la cui estremità superiore si attorcigliava a formare una sorta di spirale al cui centro accoglieva una pietra magica, la Viridite; l'altra mano era invece poggiata sul basso ventre, a coprire una ferita che non pareva smettere di sanguinare.

«Emilia cara, non immagini quanto io ringrazi gli antichi dèi per averci fatto incontrare!»

«Potrei dire altrettanto» sorrise tesa la strega, senza distogliere lo sguardo da uno dei mostri che aveva portato la guerra nei pacifici reami di Chromalia, l'alchimista Emma Cassidy. «Mi è stata donata la possibilità di mettere fine alla vostra follia e, invero, non mi lascerò sfuggire tal succulenta occasione».

«Sei sicura delle tue abilità... mi piace!»

Emma leccò il sangue che colava lungo una delle cinque lame di ferro liquido che, da quando lo scontro era incominciato, avevano preso il posto delle sue dita. Una perfida risatina seguì quel crudele gesto di scherno. Il sangue che ella aveva assaporato in maniera quasi teatrale non era altri che quello del compagno di viaggio della strega, l'eroe conosciuto dai reami di Chromalia sotto il nome di Vellian Lamostel di Aspencastel. Il valoroso e retto cavaliere giaceva a terra esanime, il ventre squarciato da parte a parte e la vita che stava abbandonando il suo corpo deturpato. 

«Valezek!» pronunciò con vigore Emilia, subito dopo aver puntato il bastone magico contro il suo avversario. Nessuna formula magica né rituale arcano; era stata sufficiente soltanto una parola a far scaturire dalla gemma incastonata all'estremità superiore del catalizzatore un raggio prismatico. Scambiare due chiacchiere con Emma, dopotutto, non rientrava nei suoi interessi. 

Il potente incantesimo, squarciando l'oscurità della notte che avvolgeva le strade di Vulfsburg, centrò in pieno Emma, all'altezza della spalla sinistra. L'alchimista non aveva nemmeno provato a pararsi o, anche solo, evitarlo. Emilia non sapeva se il suo attacco fosse stato troppo rapido per ella o se fosse davvero riuscita a prenderla alla sprovvista; incerta su quanto appena accaduto, non gioì né abbassò la guardia.

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⏰ Last updated: May 18 ⏰

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I Reami di ChromaliaWhere stories live. Discover now