Capitolo 9

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I silenzi di Sylas mi preoccupano più della sua presenza, strano a dirsi, ma è proprio così

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I silenzi di Sylas mi preoccupano più della sua presenza, strano a dirsi, ma è proprio così.

So cosa aspettarmi quando mi bracca, quando mi riempie di messaggi e chiamate, quando me lo ritrovo davanti ovunque vada. Dolore, nient'altro che dolore.

E al dolore ci sono abituata, in qualche modo riesco a gestirlo. Ma alla speranza, a quella non ci sono abituata. Per questo non riesco a tranquillizzarmi quando sparisce.

Perché non posso sperare che si sia rassegnato e mi abbia finalmente lasciata in pace. So per certo che non è così, che probabilmente non sarà mai così.

Ogni volta è solo questione di tempo prima che torni a farsi vivo e allora colpirà più forte delle volte precedenti. Fino a farmi più male, fino a distruggere il poco che è sopravvissuto alle botte, a lui.

Vengo distratta dalle persone intorno a me che iniziano a cantare e battere a tempo le mani. «Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Sheyla, tanti auguri a te».

Guardo la mia amica che sorride felice e circondata dalle persone che ama, chinarsi in avanti per soffiare le candeline presenti sulla sua torta colorata di lilla che è posizionata al centro del tavolino. Ventiquattro, per l'esattezza, tutte colorate e messe in cerchio.

Mi ritrovo quasi inconsciamente a scavare nei meandri della mia memoria per cercare di ricordare l'ultima volta che ho festeggiato il mio compleanno e sono stata così felice. È difficile e mi tocca scavare a fondo.

Avevo solo nove o forse dieci anni e da quel momento in poi non ho festeggiato più nemmeno un compleanno perché papà era in carcere, mamma stava già con Felix e zia Jo era sempre troppo fatta per ricordarselo. Poi è subentrato Sylas, ma nemmeno a lui è mai importato abbastanza.

Così ha smesso di importare anche a me. Non trovo che ci sia qualcosa da festeggiare, è solo un altro anno in più di una lunga e triste esistenza di merda.

Scaccio via il pensiero e mi soffermo su ciò che quella matta di Sheyla ha fatto scrivere sulla sua torta. Non che mi aspettassi un semplice "buon compleanno" o "tanti auguri", non sarebbe stato affatto da lei. Ma non mi aspettavo nemmeno che ci facesse scrivere sul serio "nessun cazzo è duro come la vita, per questo preferisco la fica".

«Mally», la mia amica mi cerca con lo sguardo e mi trova quasi subito grazie ai capelli rossi che mi rendono facilmente riconoscibile in mezzo a tante teste more e bionde. «Vieni qui, accanto a me e Bryony».

Non riesco a trattenere una smorfia perché lo sa bene che non mi piacciono i festeggiamenti, ma solo per stasera farò un eccezione. Sheyla è una brava amica ed io voglio esserlo per lei o quanto meno provare ad esserlo. Quindi fingerò di divertirmi e di non avere nessun pensiero per la testa, sono brava a farlo.

AIDENWhere stories live. Discover now