I silenzi di Sylas mi preoccupano più della sua presenza, strano a dirsi, ma è proprio così.
So cosa aspettarmi quando mi bracca, quando mi riempie di messaggi e chiamate, quando me lo ritrovo davanti ovunque vada. Dolore, nient'altro che dolore.
E al dolore ci sono abituata, in qualche modo riesco a gestirlo. Ma alla speranza, a quella non ci sono abituata. Per questo non riesco a tranquillizzarmi quando sparisce.
Perché non posso sperare che si sia rassegnato e mi abbia finalmente lasciata in pace. So per certo che non è così, che probabilmente non sarà mai così.
Ogni volta è solo questione di tempo prima che torni a farsi vivo e allora colpirà più forte delle volte precedenti. Fino a farmi più male, fino a distruggere il poco che è sopravvissuto alle botte, a lui.
Vengo distratta dalle persone intorno a me che iniziano a cantare e battere a tempo le mani. «Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Sheyla, tanti auguri a te».
Guardo la mia amica che sorride felice e circondata dalle persone che ama, chinarsi in avanti per soffiare le candeline presenti sulla sua torta colorata di lilla che è posizionata al centro del tavolino. Ventiquattro, per l'esattezza, tutte colorate e messe in cerchio.
Mi ritrovo quasi inconsciamente a scavare nei meandri della mia memoria per cercare di ricordare l'ultima volta che ho festeggiato il mio compleanno e sono stata così felice. È difficile e mi tocca scavare a fondo.
Avevo solo nove o forse dieci anni e da quel momento in poi non ho festeggiato più nemmeno un compleanno perché papà era in carcere, mamma stava già con Felix e zia Jo era sempre troppo fatta per ricordarselo. Poi è subentrato Sylas, ma nemmeno a lui è mai importato abbastanza.
Così ha smesso di importare anche a me. Non trovo che ci sia qualcosa da festeggiare, è solo un altro anno in più di una lunga e triste esistenza di merda.
Scaccio via il pensiero e mi soffermo su ciò che quella matta di Sheyla ha fatto scrivere sulla sua torta. Non che mi aspettassi un semplice "buon compleanno" o "tanti auguri", non sarebbe stato affatto da lei. Ma non mi aspettavo nemmeno che ci facesse scrivere sul serio "nessun cazzo è duro come la vita, per questo preferisco la fica".
«Mally», la mia amica mi cerca con lo sguardo e mi trova quasi subito grazie ai capelli rossi che mi rendono facilmente riconoscibile in mezzo a tante teste more e bionde. «Vieni qui, accanto a me e Bryony».
Non riesco a trattenere una smorfia perché lo sa bene che non mi piacciono i festeggiamenti, ma solo per stasera farò un eccezione. Sheyla è una brava amica ed io voglio esserlo per lei o quanto meno provare ad esserlo. Quindi fingerò di divertirmi e di non avere nessun pensiero per la testa, sono brava a farlo.
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AIDEN
RomanceNon è vero che le parole fanno più male delle botte, lo dice solo chi non ha mai sentito il sapore metallico del proprio sangue in bocca dopo aver ricevuto un pugno in faccia dalla persona che in teoria dovrebbe amarla. Mallory Nelson ha solo vent...