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Sono davanti al bagno da più di un'ora ad aspettare che Jessica esca da qui, non ce la faccio più. Vorrei urlare ma non lo farò, la nuova Amanda non fa certe cose. Sbuffo e mi butto sul letto. Tra mezz'ora ci sarà la colazione ed io sono impresentabile. Molly furbamente è andata in camera di Nash per lavarsi.
Busso alla porta e la voce stridula di Jessica mi risponde che sta per uscire. Non replico anche se questa è la quinta volta che lo dice in mezz'ora.
Dopo dieci minuti esce dal bagno con il suo chilo di trucco in faccia a con un paio di shorts cortissimi abinati ad una canottiera che lascia poco all'immaginazione. Corro in bagno e mi faccio una doccia veloce. Sembro una trottola mentre giro per la stanza cercando qualcosa da mettere, in questi momenti vorrei tanto indossare la divisa. Per fortuna ho la camera libera dato che Jessica è andata dalle sue amiche. Apro il mio armadio e scelgo un paio di jeans a vita alta con una maglietta color crema ed un cardigan senza maniche scamosciato marrone. Metto le mie adorate zeppe anch'esse marroni e decido di mettere un po' di mascara e basta. Mi guardo allo specchio e vedo la ragazza che sono diventata in questo ultimo mese e non posso fare a meno di sorridere. Un sorriso malinconico. Distolgo subito lo sguardo dalla mia immagine e prendo la mia tracolla di cuoio e scendo giù per andare a fare colazione. Mentre cammino per il collegio tutti mi guardano come se fossi un'aliena. Diverse ragazze mi hanno fermata chiedendomi dove avessi comprato le mie scarpe o la mia borsa. I ragazzi mi hanno squadrato facendo sorrisi maliziosi o sguardi semplicemente confusi. Mi sento un po' a disagio con tutti gli occhi puntati addosso ma scrollo le spalle e continuo a camminare per andare a mensa. Quando entro vengo travolta da una valanga di ricordi. È tutto uguale, persino le persone sono sedute agli stessi tavoli infatti riesco subito ad individuare i miei amici.
"Buongiorno" dico mettendomi seduta accanto a Matt ed a Molly. Tutti mi guardano senza dire una parola.
"Buongiorno" rompe il silenzio imbarazzante Matt. Sorrido per il suo tentativo di non farmi sentire a disagio.
Tutti gli altri lo seguono a ruota e mi danno il buongiorno. Noto che al tavolo manca solo una persona: Cameron. Sembrano tutti non farci caso o almeno non dicono niente della sua assenza. Decido di non chiedere nulla, infondo non mi interessa o meglio non mi dovrebbe interessare. Cazzo che casino che ho in testa.
Mangio la mia mela in fretta e furia per andare a godermi una sigaretta prima delle lezioni.
Mi alzo salutando tutti ed esco dalla mensa. Ho detto ai miei genitori che ho smesso di fumare e nel giardino del collegio potrebbero vedermi fumare i professori quindi decido di andare in terrazza. In corridoio per fortuna non c'è nessuno quindi apro il quadro e salgo in terrazza. Resto paralizzata quando mi accorgo che Cameron è proprio qui davanti a me. Senza dire una parola mi faccio forza e mi metto accanto a lui che è appoggiato alla ringhiera. Passano minuti interminabili di silenzio durante i quali lui mi passa una sigaretta ed io la accendo per poi passargli l'accendino. Nel momento in cui le nostre mani si sfiorano ingnoro il brivido che mi ha percorso tutta la schiena.
"Mi dispiace" rimango senza parole quando lo sento pronunciare queste parole.
"Per cosa?" Chiedo guardando davanti a me perché so che non riuscirei a rimanere con la voce ferma se dovessi incontrare i suoi occhi.
"Ieri sono stato uno stronzo, dovevo almeno salutarti quando ti ho incontrata nella mia camera" mi fa piacere che si sia scusato con me. Però una piccola parte di me non può fare a meno di rimanere delusa dal fatto che lui si sia scusato per questo e non per altro.
"Non fa nulla, tranquillo." Dico buttando fuori il fumo delle mie labbra.
"Ti trovo cambiata" afferma mettendosi di spalle alla ringhiera per guardarmi in faccia. Il suo sguardo corre lungo tutto il mio corpo ed il non posso fare a meno di sentirmi in imbarazzo.
"Avevo bisogno di questo cambiamento" dico.
"Mi piace, sembri più donna" dice guardandomi negli occhi. Gli faccio un mezzo sorriso che lui ricambia incerto.
"Grazie" dico quasi in un sussurro.
"Allora come vanno le cose con Jason?" Eh? Che ha detto? Cavolo mi era inventata a guardarlo e non ho sentito cosa mi ha chiesto. Che scema.
"Cosa?" Chiedo.
"Ti ho chiesto come vanno le cose con Jason?" Dice guardandomi con il sopracciglio inarcato.
"Bene direi. Stiamo insieme da quasi un mese. È una persona fantastica ho sbagliato ha trattarlo sempre male, lui tiene molto a me" rimarco bene le ultime parole come se dovessi fargli pesare il fatto che Jason tiene a me.
Cameron annuisce e spegne la sigaretta.
"Sono felice che tu abbia trovato una persona che ti renda felice e che ti protegga." Dice sorridendo.  Ma so che quello è uno dei sorrisi più falsi che abbia mai fatto.
"Che mi protegga?" Domando confusa.
"Si, l'ho visto ieri come ti ha stretto la mano quando mi ha visto seduto sul tuo letto appena siete arrivati. In poche parole lui con quella stretta di mano ti ha fatto capire che era lì per proteggerti da qualunque cosa ti avessi detto." Si spiega ed io non posso far a meno di essere stupita delle sue parole. Non mi ero accorta di nulla. Ho sempre e solo pensato che Jason fosse geloso ma non che volesse proteggermi. La vera protezione è quella che mi ha dimostrato lui non Jason.
"Già, è fatto così" dico assottigliando la labbra perché sono stufa di sorridere per finta.
"È meglio se andiamo, le lezioni stanno per cominciare" dice guardando il suo orologio ed io non posso far a meno di notare che è cambiato anche lui.
"Cameron aspetta un attimo" dico fermandolo.  Ora o mai più.
"Cosa succede?" Mi guarda confuso.
"Buon diciottesimo compleanno" gli faccio gli auguri e lui sembra abbastanza sorpreso dalle mie parole.

Ciao ciao👋
Spero che questo capitolo via sia piaciuto e che diventeremo tantissime come nel primo libro! Un bacioo😘

Due anime imperfette||Cameron DallasWhere stories live. Discover now