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«La sera dell'incontro» disse Lowe, «pareva di essere a un ricevimento. Metà del loro palazzo era venuto giù, colpa dei nostri aerei, ma Coffey aveva imbottito l'appartamento di cibo, bevande, aveva portato anche il suo speciale grammofono, era un perfezionista. Io e Stone siamo arrivati a notte fonda, scortavamo i falsi ufficiali della Schutzstaffel
«Come avete fatto a travestirli?» disse Hugh.
Lowe scoppiò a ridere. «La fortuna era dalla nostra. Tra i prigionieri avevamo due Standartenführer, due ufficiali di alto rango. Prima di salire, abbiamo fatto indossare ai neri quelle divise.»
«Parliamo di come gli stavano» disse Stone.
«Santo cielo» disse Lowe. «Il bestione era lì lì per esplodere, l'altro invece pareva un fantasma in un lenzuolo nero. Siamo entrati che la musica suonava, un'aria di Mozart, se non sbaglio. E loro quattro, le italiane più Coffey e Brown, erano sul divano e avevano già iniziato a bere. La stanza era illuminata dalle candele, ma non scorderò mai la faccia di quelle due. Brown, che per poco non scoppia a ridere, fingendo un malore è corso alla finestra. Coffey c'è venuto incontro tutto serio, ci fa: "Vi hanno seguiti? No, vero? Perfetto!" Recitava benissimo la sua parte, ha guardato le ragazze e ha detto: "Carissime, vi presento Hans e Joseph". Parlava italiano come un madrelingua, quel bastardo.»
«Mi scusi, signore» disse Nat. «Qualcosa non mi torna. Come hanno fatto a non riconoscerli?»
«Per via delle maschere» disse Lowe.
«Maschere, signore?»
«Sì, indossavano guanti e maschere, antigas per la precisione. Gli abbiamo detto che era meglio se non li vedevano in faccia, che era più sicuro per tutti.»
Nat fece una smorfia. «Proprio due belle stupide.»
«È la guerra» disse Stone, duro. «È diverso, mettetevelo in testa. Noi lì eravamo i militari, eravamo sopra la legge. Non avevano altra scelta che fidarsi, punto.»
«Signore» disse Hugh, «immagino non li abbiate fatti parlare.»
Tutti lo guardammo.
«I negri, intendo. Signore.»
«Sì, Hugh, doveva essere così» disse Lowe, «ma quei due si vantavano di conoscere qualche parola in tedesco. Dicevano che i crucchi ne urlavano un sacco in battaglia, specialmente quando loro della Buffalo gli sparavano contro. Gli lasciammo carta bianca.»
«E comunque» disse Stone, piantando le mani sulle ginocchia, «possibile che nessuno di voi abbia ancora fatto la vera domanda importante?»
Ci scambiammo un'occhiata.
«La posta in gioco» strillò Nat. «La posta della scommessa.»
«Era ora, Nat» disse Stone.
Lowe sorrise, e ci disse qual era.

Così fan tutteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora