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Nessuno voleva credergli.
«Davvero, signore?» disse Hugh. Poi, dato che Lowe non rispondeva, si rivolse a Stone. «Davvero il grammofono era appartenuto a Eva Braun?»
Il sergente lo fissò. «Cos'è, ti sembro un cazzo di antiquario?»
«Non lo sapevamo» disse Lowe. «Ma che Coffey contrabbandasse in cimeli di guerra, era noto a tutti. Diceva di aver comprato il grammofono da un russo, uno della SMERSH, che lo avevano recuperato dal bunker del Führer
Nat borbottò qualcosa.
Stone disse: «Cazzate o no, Nat, quello era il premio di Coffey nel caso in cui avesse perso la scommessa».
Nat abbassò lo sguardo.
«E i due della Buffalo, signore?» disse Hugh.
«Ci arrivo, Hugh. Con calma» disse Lowe. «Torniamo per un attimo alla festa. La maggiore delle sorelle, Fiorella si chiamava, vedendo il tipo di maschere s'è alzata in piedi. "Ma perché quelle" ha urlato, puntando il calice, "non saremo mica sotto attacco?!" Coffey s'è affrettato a riempirglielo di nuovo. "Su, su" ha detto, "nessun attacco, posso assicurarlo." S'è rivolto agli Standartenführer. "Non è così, meine lieben Freunde?".
«I due per un attimo sono rimasti interdetti. Poi, uno di loro ha alzato il braccio e ha urlato: "Scheisse!", e l'altro: "Schmutzige Affen!", credo fossero queste le parole che gli gridavano i tedeschi."»
«Che significa» chiese Hugh.
Nessuno seppe o volle rispondergli.
«Ci abbiamo messo un po' a calmarle» riprese Lowe. «Poi, Brown e Stone sono usciti. Il piano era che facessero da palo. Con le italiane siamo rimasti io e Coffey.»
«Sì, ma ci siamo nascosti dietro la porta» disse Stone. «Facevamo i turni al buco della serratura, non volevamo perderci lo spettacolo.»
«Poi Coffey ha proposto un ballo.»
«Li avete fatti ballare» disse Nat, incredulo.
Lowe prese a mimare un violino. «Quei due danzavano molto meglio di due Affen, posso assicurartelo. Per far sì che non si riconoscessero, abbiamo mischiato le coppie. Il bestione con quella giovane, Dora, e il piccoletto con Fiorella, che era un donnone enorme. Erano proprio male assortiti.
«Poi il negretto, a un certo punto, ha combinato il patatrac.»
«Quel piccolo porco» ghignò Stone.
Lowe si portò le mani al petto. «Fiorella, la maggiore, a un certo punto si stacca da lui e grida: "Ehi, questo qui mi ha toccato il sedere!" Ha fatto un passo indietro, ma è inciampata sul tappeto ed è finita distesa. Coffey ha fatto per aiutarla, ma lei l'ha allontanato con uno schiaffo. Piangeva, si teneva la caviglia.
«"Verboten! Verboten!" sbraitava intanto quello grosso. In qualche modo aveva capito. "Scheisse verboten!" urlava, e ha fatto una cosa che lì per lì mi ha lasciato di stucco. Ha piantato le sue manone nere sulle tette di quella più piccola, Dora. Che s'è messa a ridere e gli ha tirato una sberla. Ma s'è fatta male lei. Per via della maschera.»
«Al che, il negretto ha tirato fuori la Beretta» disse Stone.
«Proprio così, l'ha puntata al collega, poi ha sollevato la maschera quel tanto che bastava a sputargli addosso. L'altro ha alzato le mani.»
«Merda» disse Nat.
«Esattamente» disse Stone. «In meno di un'ora, i due crucchi erano incazzati negri, e le italiane, pronte per l'infermeria.»

Così fan tutteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora