Is everything okay?

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Liam se ne era andato quella sera,non aveva dormito da me come suo solito.
Il che mi parve particolarmente strano: abbiamo iniziato a dormire nello stesso letto all'età di dieci anni.
E il fatto che avesse rifiutato, e che fosse poi sgattaiolando via dalla finestra -aggiungerei- mi è sembrato molto insolito.
Molto.
Parecchio.
Inoltre oggi non mi sento proprio in forma. Tenere il muso lungo non è certo da me,ma che posso farci?

Mi avvio agli armadietti notando Scott in compagnia del branco.

Ma nessuna traccia di Liam. Ho sempre avuto la netta sensazione che provasse qualcosa per me: sono sicuramente distratta ma particolarmente intuitiva.
Non ho voglia di illuderlo, non mi sono mai soffermata a pensare...a lui in quel modo.
E non dirò: il tempo mi aiuterà a capire.
Credo che nemmeno lui sia di tale saggezza.
Nel frattempo che recupero i libri di chimica dall'armadietto,noto con la coda dell'occhio che il ragazzo in questione si era unito al gruppo di mio fratello.
Mi soffermo ad osservarli.
Avete presente il gruppo di amici solidale e forte,dove ognuno pone la piena fiducia nell'altro? Quello dove sai di poter contare su qualcuno nel momento di più completo e totale bisogno?
Io lo sto guardando proprio adesso.
Kira sta parlottando con l'entusiasmo di chi si sveglia il giorno del suo compleanno.
Gesticola e ha un sorriso che le arriva agli occhi. Mi ricordo che anche io una volta non riuscivo a contenere la parlantina; ero sempre lì,con il rossore a colorarmi il viso e con la gioia  sulle labbra.
Eppure tutto è cambiato.
Troppo velocemente.
Troppo dolorosamente.
Ed il dolore che provo è facile da mascherare quanto difficile da contenere.
Molto spesso è più facile ignorarla la sofferenza,perché alle volte pesa come piombo.
Pesa così tanto da non riuscire a sostenerlo, e si affonda, e si va sempre più a fondo.
Ad un tratto è come se non riuscissi più a vederti; è come chiudersi in una cella fatta d'oro.
Ci abbaglia il luccichio dell'oro, ma una gabbia è sempre una gabbia: preferiamo illuderci di non essere feriti alla continuiamo a sanguinare.
E finché non accettiamo la nostra condizione,non potremmo mai guarire.
Mai.
Una cosa che attira la mia attenzione è il comportamento di Liam: non sembra affatto turbato,come se il discorso di ieri sera fosse
terminato lì. Come se fosse tutto apposto.
Come se il morso per me fosse solo il sintomo della solita noiosa ribellione adolescenziale.
Sarei riuscita a farli ragionare e a farmi trasformare da mio fratello.
Doveva essere così.
Ne avevo bisogno.
Più di quanto avessi bisogno di respirare.
Lei avrebbe saputo cosa fare.
Lo sapeva sempre, più di chiunque altro.
Più di Scott.
<Tutto bene?>
Una voce.
Non mi sono neanche accorta di star piangendo, in effetti quando mi sfioro le guance, mi rendo conto che sono umide.
Non ha senso tormentarsi ora,rendendosi ridicola di fronte ad un prefetto sconosciuto.
<Si,certo...>le parole mi muoiono sulle labbra.
Occhi azzurri.
Chioma spettinata.
E il solito sguardo gentile.
Io questo ragazzo lo conosco.
Per la miseria se lo conosco!
<Theo Raeken?> Esclamo voltandomi completamente verso di lui.
<Luna McCall?> Dice sfoderando uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto in vita mia, era lui,doveva esserlo per forza!
- Theo Raeken!- ripeto saltandogli addosso dalla felicità.
Quando eravamo bambini passavamo ogni pomeriggio insieme.
Io,Scott,Stiles e Theo.
Fin quando i suoi genitori non decisero di trasferirsi dall'altro lato del paese.
Da quel momento non lo vidi più.
Tuttavia le scuole elementari possono fare miracoli.

I love you dangerously ♡ (•Theo Raeken•)Where stories live. Discover now