Capitolo 5.

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Giunti all'uscita del nostro palazzo, io e Giorgia ci guardiamo intorno per capire dove andare considerando che la macchina del ragazzo non la conosciamo.

<Ho parcheggiato dietro l'angolo. Vado a prendere io la macchina e vengo qui davanti. Voi potete rimanere nel portone così non prendete freddo.> dice lui con tono autoritario.

<Si, va bene. Grazie mille. Mi stai sempre più simpatico> risponde velocemente la mia amica.

Lui fa un sorriso sbilenco, si abbottona il cappotto, si sistema la sciarpa ed esce.

<Non mi piace quel tipo> affermo io sbuffando.

<Non ti piace solo perché ti stuzzica e ti provoca in ogni modo umanamente possibile. Sa tenerti testa e la cosa ti irrita. E non dire che non è così Sofi> mi risponde lei guardando il cellulare <Sembra un ragazzo tranquillo, magari stronzo e con quell'aria leggermente da snob per come si veste ma mai giudicare un libro dalla copertina> continua.

Sbuffo sonoramente perché potrebbe avere ragione ma rimane il fatto che non lo conoscerò mai perché per prima cosa, dopo oggi credo svanirà nel nulla, seconda cosa siamo entrambi teste calde e finiremmo sempre per scannarci a vicenda piuttosto che avere una conversazione tranquilla e pacifica. In questo momento ho bisogno di tranquillità e non di un uragano che mi stravolge la vita. Dopo tre anni passati con la stessa persona, anche se mi sono lasciata da due anni, voglio ancora rimanere tranquilla considerando che è la prima volta che lo sono dopo molto tempo.

Circa dopo cinque minuti in cui il e Giorgia abbiamo commentato una foto su Instagram ridendo come delle pazze, quali siamo, sentiamo un clacson suonare. Ci accorgiamo che Domenico è arrivato e usciamo dal palazzo.

<Io mi metto dietro. Voglio godermi lo spettacolo> dice Giorgia dirigendosi a passo svelto verso la portiera posteriore dell'auto.

<Hey non vale! Non assisterai a nessuno spettacolo perchè lo ignorerò completamente>

<Sisi, come no. Ma se ribatti anche quando un bambino ti dice che il tuo maglione con le renne è orribile. Ci sarà da divertirsi> ribatte ridendo e salendo in auto.

<Fu lui ad iniziare!> rispondo io urlando prima che la portiera si chiuda.

Arrivo pochi secondi dopo verso l'auto. Una BMW suv stupenda, rossa con i vetri oscurati. Devo ammettere che ha buon gusto il ragazzo per quanto riguarda le auto.

Salgo avanti rassegnata. Devo rimanere in silenzio per venti minuti. Ce la posso fare, non sarà difficile. 

<Bene, il negozio è precisamente vicino..> inizia Giorgia ma viene interrotta.

<Si, so dov'è. Ieri incontrai questa qui fuori il negozio quindi so dov'è la strada.> dice iniziando a guidare <Comunque, nanetta non dovresti fumare sai? Ti fa male alla salute ed una bambina come te non dovrebbe avere a che fare con le cose dei grandi.> aggiunge sorridendomi.

Calma Sofia, non rispondere. Ignoralo.

<Glielo dico spesso anch'io ma è testarda. Non mi ascolta mai!> dice Giorgia.

Ma lei da che parte sta?!

<Che bambina cattiva. Troverò un modo per farla smettere> risponde.

<Se ci riesci, diventi automaticamente il mio idolo Dom. Sono anni che io e Ale proviamo a farla smettere ma niente. Non c'è verso. Abbiamo provato di tutto >

<Magari perché fumare mi tranquillizza? Se fumo un motivo ci sarà. E poi sono fatti miei se lo faccio o meno okay? E tu, non chiamarmi bambina prima che la bambina ti stacchi il gingillo che dovresti avere tra le gambe> ribatto io con rabbia. Odio quando gli altri mi dicono cosa devo o non devo fare.

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