Capitolo 6.

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Sono passati tre giorni pieni di lavoro. Tre giorni in cui ho solo lavorato, mangiato e dormito. Non appena tornavo a casa ero così distrutta che certe volte non mi accorgevo nemmeno se Alessia e  Giorgia vi fossero o meno.

È l'ora di pranzo. Io e mia madre abbiamo già pranzato con dei tramezzini preparati da lei stamattina. Il negozio è aperto essendo periodo festivo ma raramente viene gente a quest'ora. Mia madre è dall'altro lato del bancone intenta a completare la confezione regalo di un ordine che verrà ritirato oggi pomeriggio. Io, invece sono comodamente seduta alla scrivania del mio ufficio a vedere una puntata di Grey's Anatomy. Mi è sempre piaciuta come serie ma è stato grazie a Giorgia se mi sono appassionata ancora di più. Mi metto le cuffie e mi concentro a vedere cosa accade.

Ad un tratto sento la porta dello studio aprirsi.

<Mamma sono solo le due. Non ci sono clienti. Appena finisce la puntata vengo ad aiutarti con gli altri ordini della settimana. Concedimi mezz'ora di tranquillità per favore> dico senza alzare lo sguardo dallo schermo del portatile.

Ad un tratto sulla tastiera del pc viene poggiato un sacchetto di carta contenente qualcosa da mangiare.

Alzo lo sguardo e al posto di vedere la figura esile di mia madre, vedo due spalle possenti da uomo racchiuse in un abito. 

<Non credo di poter essere tua madre sai.. non ho le caratteristiche fisiologiche di una donna> dice il Domenico con un sorrisetto iniziandosi a togliere il cappotto e la giacca dell'abito, rimanendo in tal modo in camicia e pantaloni. Oggi non ha la cravatta. È più carino quando la mette.

Ma cosa diamine ho appena pensato?! Beh dai, obiettivamente parlando è un bel ragazzo. Onore al merito. Se solo  non fosse per il carattere da stronzo mi starebbe anche simpatico.

Sposta la sedia difronte a me e si siede.

<Chi ti ha fatto entrare qua? È una stanza riservata al personale. Tu non puoi starci.> dico io spostando il sacchetto e chiudendo il  portatile.

<Ciao anche a te Sofia. Oh questo? No, niente di che. Mi avevi detto di stupirti ed ho pensato che questo poteva essere un modo> dice lui iniziando ad uscire le cose che ha portato dal sacchetto.

<Non hai risposto ancora alla mia domanda>

<Tu e tua madre siete identiche mamma mia. Quando sono entrato in negozio, ho visto una figura esile, con i capelli castani con più o meno i tuoi stessi lineamenti e mi sono avvicinato. Non appena ho detto "Ciao nanetta, ti sono mancato", tua madre si è girata e mi ha risposto "Va bene che non sono una modella di victoria secret con le gambe lunghe due chilometri ma non credo nemmeno di essere bassa". > si ferma per aprire le confezioni d'asporto poi riprende <Avete anche entrambe sempre la risposta pronta, incredibile. lì per lì mi sono scusato e lei è scoppiata a ridere chiedendomi se cercassi Giorgia ma quando le ho detto che cercavo te ci è rimasta. Mi ha chiesto se tu ti aspettassi una mia visita. Gli ho detto di no perché mi avevi detto di stupirti. Lei ha sorriso ed ha scosso la testa, poi mi ha condotto qui ed ha detto espressamente "Entra, per quanto è concentrata a vedere la sua serie tv ti scambierà sicuramente per me". Così è stato. Mi sta molto simpatica tua madre e credo che la cosa sia ricambiata.> conclude porgendomi la mia confezione contenente un pezzo di torta al cioccolato con panna.

Lo guardo esterrefatta. Non pensavo facesse veramente una cosa del genere. Mi ha stupita sul serio. Pensavo avesse rinunciato visto e considerato che non gli rispondevo nemmeno ai messaggi ed invece no. È qua ed ha  portato dolce.

<Bella storia. Mi dispiace ma devo lavorare quindi non ho il tempo di rimanere seduta e mangiare con te> dico io iniziando ad alzarmi.

<Bugiarda. Tua madre, Clara, mi ha anche detto che sino alle quattro e mezza non viene gente in negozio e che molto probabilmente avresti cercato una scusa per cacciarmi fuori di qui> dice lui rimanendo seduto e prendendo la sua confezione d'asporto.

Only MeWhere stories live. Discover now