La tua felicità ||Soukoku

Capitolo I

Il sole brillava alto nel cielo, svegliando cosí il povero ragazzo ricoperto di bende.
Aveva passato la notte a piangere, perciò non aveva dormito molto. Si alzò dal letto come suo solito, guardando fuori dalla finestra. Sospirò domandandosi perché fosse ancora vivo.
Non avendo niente da fare decise di prepararsi per andare a lavoro, uscendo di casa e andando in Agenzia il più presto possibile. Era arrivato a lavoro prima dell'orario di apertura, perciò dovette aspettare Kunikida.
Non appena il biondo arrivò davanti alla porta dell'Agenzia, il moro accennò ad un lieve sorriso come saluto.

«Buongiorno Dazai. Come mai sveglio così presto?» domandò Kunikida sistemandosi gli occhiali.
«Non avevo nulla da fare.. perciò mi farò qualche ora in più di lavoro.»

Successivamente entrarono in agenzia, iniziando a pulire e sistemare le cose, per poi mettersi alle loro postazioni di lavoro e concentrandosi su di esso. Osamu tendeva spesso a distrarsi, abbassare il capo ed emettere continui sospiri piuttosto rattristati. Faceva parecchio pena, ma anche un po' di tenerezza. Non si era mai visto un Dazai così fragile emotivamente in questi anni.
Arrivarono poi gli altri, salutando tutti quanti e mettendosi a lavorare. Tutti tranne Ranpo, che era impegnato a mangiare le sue merendine.

Arrivata la pausa pranzo, si avviarono nel bar sotto l'Agenzia, andandosi a sedere ai tavoli. Il moro si sedette accanto alla finestra, guardando attraverso essa e sospirando.
“Ho proprio bisogno di uno scotch...”
Pensò Dazai.
Gli altri cercavano di attirare la sua attenzione, per poi chiedergli cosa volesse ordinare.

Dopo aver fatto la pausa, tornarono ai loro posti di lavoro, fino ad arrivare all'orario di chiusura. Il moro ignorò ogni richiesta dei loro colleghi, avviandosi così verso casa e chiudendosi in essa. Andò a sedersi davanti alla finestra, guardando il panorama.
“Vorrei.. vorrei solo poterti rivedere...” pensò rattristato. Trattenne a stento le lacrime, cercando di tranquillizzarsi e avviarsi a letto, finendo per addormentarsi senza nemmeno mangiare.