five

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Felix pov

Eravamo a metà strada ormai, ma eravamo ancora imbottigliati nel traffico. Sunbi faceva fatica a tenere gli occhi aperti, era ormai da 10 minuti che mi chiedevo perché non dormisse. Ci aveva provato, ma dopo 5 minuti si era rimessa seduta normalmente. La domanda uscì dalle mie labbra senza neanche che me ne rendessi conto.

Felix: Come mai non riesci a dormire? Se non vuoi dirmelo è tutto ok
Sunbi: No no, non mi faccio problemi. Quando ero piccola, mia madre teneva la mano sulla mia coscia. Sono abituata ad avere una fonte di calore, che sia anche una coperta, sulla coscia, ma essendomela scordata, non credo dormirò in macchina
Felix: Sembrerò un pervertito, ma se vuoi dormire puoi usare la mia mano

Sunbi ci pensò un attimo, poi annuì ridacchiando.

Sunbi: Sì, sembri un pervertito. Ma se lo facesti saresti una persona d'oro

Misi la mano sulla sua coscia, tempo 2 minuti e si era addormentata. Ridacchiai, era così carina. Il traffico cominciò a muoversi, così cominciai a guidare, togliendo la mano dalla coscia di Sunbi solo per cambiare marcia.

Time skip: la sera, alla baita

Uscimmo dalla macchina, prendemmo le valigie ed entrammo nella baita. Era una casetta fatta di legno, arredata in modo magnifico e super moderno.

Felix: Wow
Sunbi: Ti piace? L'ho arredata io

Balbettai un flebile "sì", prima di farmi dire quale fosse la mia stanza, salii al piano di sopra e posai le mie valigie nella mia stanza. Quando scesi trovai Sunbi, intenta ad accendere il fuoco. Avevamo già mangiato per strada, così non avremmo dovuto preparare da mangiare lì. Mi sedetti sul divano, guardando il fuoco scoppiettare, mentre Sunbi si metteva seduta sul divano accanto a me.

Sunbi: Felix, ora dovremmo parlare in modo serio...
Felix: Cosa succede?
Sunbi: So che nascondi un segreto, e non piccolo, anche io ne ho uno, come tutti

La guardai con una faccia perplessa, facendo il finto tonto della situazione. Sapevo perfettamente dove volesse arrivare, ma non sapevo fino a che punto sarebbe potuta arrivare pur di aiutarmi. Credo di farle solo pena, vuole aiutarmi perché è una brava persona, ma in realtà non le importa niente di me. Ma, come se mi avesse letto nella mente, lei disse.

Sunbi: Felix, io non voglio vederti soffrire. Io ci tengo a te

Annuii, guardando verso il basso, non avendo il coraggio di guardarla negli occhi. Quegli occhi che mi catturano non appena li guardo, quegli occhi che mi farebbero svuotare il sacco in un secondo netto, quegli occhi che brillano più di quanto nessuno si possa immaginare, quegli occhi... perfetti. Continuai a guardare in basso, senza parlare.

Sunbi: Facciamo così... faccio una cioccolata calda e poi svuoti il sacco, ok?
Felix: Ok

Sunbi si alzò, andando verso la cucina, scomparendo dietro il muro tra la sala e la cucina. Valutai le varie opzioni...
1) avrei potuto dirglielo, ma l'avrei messa nei casini. Credo di essermi innamorato veramente, per la prima volta, anche se non ne sono certo. Non voglio perderla in questo modo
2) avrei potuto non dirglielo, vedere fino a che punto poteva arrivare e poi, forse, dirglielo.
Scelsi la seconda, quando Sunbi tornò, aveva in mano due tazze di cioccolata calda. Me ne passò una e si rimise seduta sul divano, guardandomi negli occhi.

Sunbi: Puoi dirmelo? Potrei aiutarti

Rimasi in silenzio, volevo stuzzicarla. Certo, avrei potuto dirglielo a basta, ma se non fosse stata una ragazza testarda, dopo un po', si sarebbe rassegnata. Sunbi prese la mia tazza dalle mie mani, per poi paggiarle entrambe sul tavolino davanti al divano.

Sunbi: Non hai voluto parlare con le buone, vediamo con le cattive

Please, save me ~ Felix (Stray kids) Where stories live. Discover now