eleven

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Felix pov

Sunbi: Dimmi un'altra frase in inglese
Felix: Cosa?
Sunbi: Prima mi hai detto una frase in inglese stupenda, dimmene un'altra
Felix: Ok, ehm... is here, with you, that I just understand what means to love someone. This take risk, sometimes too much risk, but if you want to truly live... this is what you've got to do

Passai la lingua sulle labbra, facendo passare lo sguardo di Sunbi dai miei occhi alle mie labbra. Si avvicinò di nuovo alle mie labbra, ma il mio telefono che squillava bloccò il tutto. Sbuffai, facendo ridacchiare Sunbi, presi il telefono e guardai il nome sulla schermata, mia madre.

(al telefono)
Felix: Mamma?

Sentii dei forti botti in sottofondo, mi feci preoccupato e, sentendoli anche Sunbi, si fece preoccupata anche lei.

Madre: Felix. Ho appena chiamato la polizia, tuo padre è arrivato di corsa e sta dando di matto
Felix: Arrivo subito, tranquilla

Neanche il tempo di attaccare che Sunbi stava già correndo su per le scale, urlandomi di andare a prendere l'auto mentre lei prendeva tutta la roba. Uscii correndo, presi le chiavi della macchina, corsi verso l'auto. Salii, misi in moto, feci il giro per ritrovarmi davanti casa. Scesi dall'auto, corsi dentro. Vidi Sunbi scendere le scale con tutte le borse in mano, gliele tolsi di mano, mettendole in macchina il più velocemente possibile. Salimmo in macchina, misi immediatamente in moto, scendendo dalla montagna. Tolsi il telefono dalla tasca, lanciandolo a caso nel piccolo portaoggetti. Sunbi prese il mio telefono, chiamando mia madre.

Sunbi: Come si chiama tua madre?
Felix: Kara, perché?
Sunbi: In questo momento, l'unica cosa di cui ha bisogno è sostegno morale. Stai in silenzio, potresti complicare le cose

Annuii, mia madre rispose al telefono, mentre Sunbi mise in viva voce.

(al telefono)
Madre: Felix?
Sunbi: Kara? Sono Sunbi, la ragazza di suo figlio
Madre: Ah, è ufficiale?
Sunbi: Ora non è importante... l'ho chiamata per darle del sostegno, ne ha bisogno

Sentii mia madre cominciare a singhiozzare dal telefono.

Sunbi: Le vorrei chiederle di respirare, faccia dei respiri profondi

Mia madre cominciò a fare tutto ciò che Sunbi diceva.

Sunbi: È in una stanza chiusa a chiave, giusto?
Madre: Sì
Sunbi: Ecco, vorrei chiederle di sedersi, non stare accovacciata, sedersi. Anche a terra va bene
Madre: Ok... fatto
Sunbi: Perfetto, adesso deve solo respirare

I botti in sottofondo si calmarono, si sentí mio padre urlare "lasciatemi" a gran voce.

Madre: C'è la polizia, lo sta portando via. Continuate il vostro viaggio in modo tranquillo, mi raccomando di a Felix di guidare piano. Ciao
Sunbi: A dopo signora, stiamo arrivando

Sunbi attaccò, poggiò il mio telefono di nuovo nel piccolo portaoggetti, per poi buttare la testa all'indietro sul poggiatesta. Fece un respiro profondo e guardò verso di me. Mise una mano sulla mia coscia.

Sunbi: Adesso è veramente tutto risolto

Con gli occhi ben puntati sulla strada, poggiai, delicatamente, la testa sul poggiatesta.

Felix: Sì, è tutto risolto

Continuammo il viaggio, più rilassati della partenza. Rimasi, di nuovo, per tutto il viaggio con la mano sulla coscia di Sunbi, ma questa volta non si addormentò. Mi tornò in mente una frase che aveva detto a mia madre, al telefono... "sono la ragazza di suo figlio". Sorrisi, attirando l'attenzione di Sunbi, che sorrise a sua volta, guardandomi. Tirò su il cappuccio della sua felpa, per poi mettere la mano sopra la mia. Sentire la sua mano a contatto con la mia, la mia mano a contatto con la sua coscia, anche questo mi sembrava inverosimile. Era strano, finalmente era mia. Dopo anni ad aver sognato di essere il suo pensiero fisso, come lei era per me, scoprii di esserlo già.

Sunbi: Perché sorridi?

Risposi in un sussurro, il sorriso più grande che sia mai riuscito a fare in volto.

Felix: "sono la ragazza di suo figlio"

Please, save me ~ Felix (Stray kids) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora