Capitolo 22 - Confessione

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Era da tempo che Jason non si sentiva così soddisfatto. Aveva mangiato ottimi dolcetti, aveva una nuova arma da aggiungere alla sua collezione, aveva eliminato una fonte di fastidi e, dato quello che era successo nelle prime ore della giornata, aveva anche l'occasione di passare un venerdì 13 senza nessuno che provasse ad andare al vecchio campeggio o, più in generale, in giro a cercare problemi. Sicuramente li aveva fatti fuori tutti e ogni ora che passava in perlustrazione attorno al lago lo confermava sempre di più.

Non riusciva a spiegarsi come, dopo tutti quegli anni passati a rendere ben chiaro che non voleva nessuno intorno, c'era sempre qualcuno che veniva a ficcanasare. Jason aveva poche, semplici regole e voleva che venissero rispettate. La prima era la più importante: non andare a Crystal Lake. La seconda era un mix di sotto-regole: se proprio vai a Crystal Lake, non andare al lago, non andare al campeggio, non andare a casa sua e, in generale, non gironzolare nella foresta e non fare rumore. Ergo, le feste andavano mantenute esclusivamente dentro casa, o meglio ancora evitate del tutto.

Non era così difficile da capire. C'erano alcune eccezioni, e la ragazza nuova ne era la prova più recente, insieme alle altre persone che abitavano nelle case sparse nel bosco. E ovviamente Jason sapeva che alcuni lavori causavano parecchio rumore, quindi anche se lo innervosivano, li tollerava. L'importante era che tutti seguissero le regole, facessero quel che dovevano e poi se ne andassero.

Dopo essere tornato a casa, si era riposato un paio d'ore la mattina, ripensando con orgoglio a quello che aveva fatto e fantasticando anche su come avrebbe potuto spaventare la ragazza, mentre ripuliva i suoi "strumenti da lavoro". Alla fine non era riuscito a decidersi, ma si era creato un piccolo elenco mentale con tutte le varie opzioni. A metà mattina aveva deciso di uscire di nuovo e, come sempre, si mise a fare giri per tutto il bosco e il perimetro del lago. Approfittò della biancheria stesa ad asciugare fuori da una delle case sul limitare della foresta per recuperare dei vestiti nuovi – subire furti o danneggiamenti alla proprietà privata era la tassa da pagare per vivere in relativa tranquillità lì -, e in un paio di occasioni nel pomeriggio gli capitò di passare vicino casa della ragazza, ma non gli riuscì di vederla. Decise di passare la notte al campeggio, per sicurezza, in caso a qualche idiota fosse venuta la bella idea di sconfinare in quello che, più di tutto il resto dell'area circostante, era il suo territorio. Ma, proprio come aveva sperato, la notte passò tranquilla, sotto un cielo stellato che sembrava piacere molto alla ragazza.


Per Jasmine la serata non fu altrettanto pacifica, psicologicamente parlando.

Chiuse la porta della stanza, e appena acceso il pc ed entrata su Discord, trovò i suoi amici già in call e a giocare a Venerdì 13. Le servì un attimo per pensare a come iniziare il racconto degli ultimi avvenimenti. Sapeva che di loro poteva fidarsi ciecamente, ma non riusciva a fare a meno di sentirsi imbarazzata ugualmente per l'ingenuità e l'avventatezza delle sue azioni. Tirò un sospiro rassegnato ed entrò in chiamata mentre avviava il gioco. Non le sembrava il caso di giocare al momento, ma era anche vero che avevano appena comprato il titolo e la voglia di usarlo c'era tutta.

"Ehy."

"JAS!" Esclamarono i tre all'unisono.

"Ciao a tutti." Disse con un tono decisamente meno allegro del solito. "Datemi un attimo, metto le cuffie."

"Ok, ok, ma fai presto che voglio sapere tutto." Disse Alex.

Jasmine collegò le cuffiette del cellulare al posto di quelle che usava di solito al computer, mettendone solo una all'orecchio per sentire eventualmente se i suoi erano vicini e per assicurarsi di tenere basso il volume della voce.

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⏰ Last updated: Oct 12, 2023 ⏰

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Welcome to Crystal Lake (ITA)Where stories live. Discover now