Capitolo 6 - Shopping e uccisioni

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Jason si nascose non appena sentì la voce della madre della ragazza. Ascoltò la loro conversazione e poi andò via, a casa sua.

Si era fatto vedere perché voleva sapere come avrebbe reagito la ragazza e lei lo aveva di nuovo sorpreso. Non solo non aveva detto nulla alla madre, di nuovo, ma non aveva urlato, né era scappata. Anzi, lo aveva addirittura salutato! Non gli era sembrata troppo spaventata, ma aveva visto che la sua mano tremava visibilmente, quindi lui aveva comunque ottenuto ciò che voleva. La ragazza doveva sapere per certo che lui era lì e che bastava un solo passo falso per farlo scattare.

Era parecchio incuriosito da lei. Non gli era mai capitato di prestare così tanta attenzione ad una delle sue vittime. Jason era sicuro che presto o tardi lo sarebbe diventata.

Erano le 7 di mattina quando Jasmine scese in cucina, trovando madre e padre già pronti per uscire. La madre le aveva preparato la colazione e le raccomandò di fare attenzione se fosse uscita, prima di andare via col padre. Jasmine non voleva far nuovamente preoccupare la madre, quindi davanti a lei non si era mostrata stanca, a causa della notte passata in bianco. Bevve la sua tazza di latte freddo al cioccolato e poi andò subito a prepararsi per uscire, cercando di non pensare alla sera prima. Non voleva perdere troppo tempo. Il livido sulla sua gamba era ancora più scuro del giorno precedente. Maledisse mentalmente la sua pelle delicata e andò a cambiarsi. Mise un paio di leggins grigi, sneakers bianche e una maglietta bianca con un gatto origami in nero. Chiuse a chiave la porta e prese dal garage la sua bicicletta, attaccando al manubrio il guinzaglio di Finn. Non lo avrebbe certo lasciato a casa da solo.

Arrivò senza problemi in città, e riuscì a vederla velocemente quasi tutta

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Arrivò senza problemi in città, e riuscì a vederla velocemente quasi tutta. Aveva visto che molti negozi vendevano gadget della saga di Venerdì 13 e souvenir della città con lo stesso tema. Quasi sembravano andare fieri delle molte uccisioni di Jason. Fu proprio davanti uno di quei negozi che assistette ad una scena particolare.

Mike, il giovane agente di polizia figlio dello sceriffo, stava rimproverando aspramente un uomo, accerchiato da un gruppo di persone che si capiva subito fossero turisti. La ragazza si avvicinò leggermente per sentire meglio, fermandosi ad una fontanella vicina per far bene Finn.

Da quanto riuscì a capire, l'uomo nel periodo estivo cercava di organizzare visite guidate al vecchio Camp Crystal Lake per i turisti, per arrotondare i guadagni. Jasmine non era molto sorpresa della cosa. Aveva sospettato che qualcuno potesse provarci. Qualunque cosa per i soldi, no?

Alla fine Mike fece sgomberare tutti quanti, rimandando l'uomo nel negozio. "Mio padre non sarà contento di venire a sapere che ci hai provato di nuovo. Aspettati una sua visita."

Solo in quel momento il ragazzo si accorse di lei. Le fece un cenno con la mano e le si avvicinò.

"Ciao. Jasmine, giusto?" le disse.

"Ciao. Sì, tu sei Mike se ben ricordo."

"Esatto. Mi spiace che tu abbia dovuto assistere a questa scenata. Ti assicuro che sono molto più gentile di solito." Le sorrise, un po' imbarazzato.

Welcome to Crystal Lake (ITA)Where stories live. Discover now