Capitolo 16 - Nuove amicizie

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Jasmine si rese finalmente conto in quel preciso istante che Jason era arrivato alla sua finestra aperta dopo aver compiuto un massacro. Aveva lasciato tacce che potrebbero ricondurre a lei, oltre a quelle di sangue sulla finestra e sulla ringhiera del portico? Se avesse voluto far fuori la sua famiglia, Jasmine gli aveva servito tutti su un piatto d'argento, se stessa compresa.

Per quanto non le interessasse poi molto della guida fasulla, la fine che Jason gli aveva fatto fare era davvero atroce, e chissà quanti altri erano morti quella notte grazie anche all'aiuto che lei gli aveva dato. Certo, Jason avrebbe fatto lo stesso con o senza di lei, ma quello che lei aveva inteso come un semplice gesto per mettersi in buona luce, avrebbe anche potuto causare a lei e ai suoi non pochi guai. Cosa sarebbe successo se la polizia avesse usato i cani e fosse arrivata davanti casa sua? E se Jason avesse lasciato l'ascia da qualche parte e avessero trovato anche le sue impronte oltre a quelle del killer?

La ragazza si sentiva osservata, giudicata. Nessuno lì la stava guardando in realtà, erano tutti troppo impegnati ad osservare la scena del crimine, ma lei percepiva sguardi disprezzanti tutti addosso a lei, portandole alla mente vecchi ricordi non proprio piacevoli. Non poteva trattenersi ancora lì, non voleva. Con lo sguardo fisso per terra e i capelli che le nascondevano i lati del volto, si fece strada tra la folla, con Finn a seguirla subito dietro di lei. La sua "fuga" non durò molto però, visto che andò a sbattere contro qualcuno.

"Mi scusi!" Dissero due voci all'unisono, la sua e un'altra maschile e decisamente familiare.

Alzò lo sguardo, incrociando quello decisamente stanco e sorpreso di Mike.

"Jasmine!" Esclamò il ragazzo, che non si aspettava di trovarla lì. "Ciao, cosa ci fai qui?"

"Oh, ehm, ciao... Io...Ero venuta a fare un giro in città, ma poi..." Rispose, con non poco nervosismo nella voce. Il suo sguardo tornò alla porta distrutta e al nastro giallo che delimitava la scena.

"Già...bel casino..." I due restarono a guardare la scena per qualche istante, mentre due agenti disperdevano la folla. Qualcuno, un altro agente, si avvicinò ai due ragazzi.

"Ehi Mike, tuo padre ti vuole all'albergo, hanno trovato l'altro ragazzo"

"Vivo?" Chiese subito l'interessato, speranzoso.

Il collega scosse la testa in segno negativo, andando a dare la notizia agli altri poliziotti.

Mike sospirò, passandosi una mano sul volto stressato, per poi rivolgersi a Jasmine.

"Mi spiace continuare ad incontrarti sempre al momento sbagliato, che a quanto pare è anche sempre nello stesso posto."

Jasmine, che fino a quel momento era rimasta ad ascoltare e osservare scosse la testa. "Ma no, figurati. Magari sono io che scelgo di spuntare nei momenti meno opportuni." Rispose sorridendogli leggermente, cercando di sdrammatizzare un po'.

"Comunque devo andare quindi... ci si vede in giro?"

"Sì, certo. Allora ciao, e...buon lavoro."

Entrambi si voltarono e iniziarono ad incamminarsi ognuno per la propria strada. Mike però si fermò quasi subito, richiamando la ragazza.

"Ehi Jasmine!" La raggiunse di nuovo, arrossendo leggermente. "Io...sarei libero per un po' a pranzo, ti va se...prendiamo qualcosa insieme?"

La ragazza, presa un po' alla sprovvista e con ben altro a cui pensare, non riuscì a dirgli di no, anche perché Mike sembrava essere davvero un bravo ragazzo e lo sguardo speranzoso con cui la fissava non aiutava.

"Sì, va bene." Gli sorrise. "Ti va bene all'Angolo Rosso? Devo andarci comunque per vedermi con i miei, perciò..."

"Sì sì, va benissimo!" Si affrettò a dire lui, sorridendo. "Va bene all'una?"

Welcome to Crystal Lake (ITA)Where stories live. Discover now