Capitolo 4 - Avvistamenti

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Jasmine si alzò abbastanza tardi. Durante la notte si era svegliata più volte, senza un motivo apparente. Dopo la solita routine mattutina decise di impiegare il tempo che le restava prima di pranzo sistemando un po' meglio le stanze. Avevano ancora uno scatolone pieno di quadri e foto da appendere. Una fra le cose che proprio non sopportava era vedere le pareti spoglie. La sua vecchia camera era piccola, ma non si poteva certo dire che non rispecchiasse la personalità della padrona. Aveva occupato ogni superficie disponibile, anche dentro e fuori gli armadi. Data questa sua fissa, il padre le aveva insegnato come piantare i chiodi nei muri con il giusto metodo. La madre però le aveva chiesto di non attaccare troppe cose sui muri della sua stanza, finchè era così nuova. Jasmine andò in cantina a raccattare la cassetta degli attrezzi trovata il giorno prima e se la portò in camera insieme allo scatolone. Per prime tirò fuori le sue iniziali in legno rosso, da appendere alla porta della camera. Ora una J e una H indicavano che quella era la sua stanza. Appese poi un disegno incorniciato regalatole dalla sua amica Alex. Lei era molto brava a disegnare, le aveva regalato un bel po' di disegni e Jasmine li teneva tutti conservati con cura. Quello che appese rappresentava il loro piccolo gruppo di amici seduti su un divano e dietro di loro i loro personaggi preferiti. Jason dietro di lei, Leatherface dietro Alex, Michael Myers dietro Wendy e Freddy Krueger dietro Stuart.

Jason aveva girato attorno alla casa per buona parte della mattina, attendendo che la ragazza uscisse. Invece lei era rimasta dentro ed era uscito solo il padre, di buon ora. Ogni tanto riusciva a scorgerla da qualche finestra, poi lei aveva iniziato a martellare. Chissà che stava facendo.

Anna raggiunse la figlia nella sua camera, guardando come stava sistemando le cose, e le chiese di appendere anche alcune foto nel resto della casa, dato che c'era ancora tempo prima di pranzo. Tirò fuori tutte le foto incorniciate e insieme alla madre decise dove metterle.

Era in soggiorno ad appendere una grossa foto di famiglia, scattata davanti al Colosseo qualche anno prima durante una vacanza, quando inclinando la cornice il vetro riflettè quello che si trovava alla destra della ragazza, ovvero una grossa figura che la osservava dalla finestra. A Jasmine non servì certo molto tempo per riconoscere quella sagoma e si girò di scatto. Purtroppo per lei il movimento improvviso le fece perdere l'equilibrio, cadendo con un sonoro tonfo dalla sedia su cui stava in piedi.

Jason si nascose non appena si accorse che la ragazza lo aveva notato. Non si aspettava cadesse in quel modo però. Doveva ammettere che la scena gli era risultata piuttosto esilarante e sulle sue labbra, o quello che ne rimaneva, si formò un sorriso appena accennato. Si allontanò dalla finestra, mettendosi dietro dei cespugli. Riusciva a vedere l'interno della casa, ma loro non potevano vedere lui.

"Jasmine!" sentì la madre accorrere, preoccupata, insieme al cane. La ragazza era ancora a terra, seduta adesso, con la cornice illesa tra le mani, e guardava la finestra. Finalmente Jason aveva scoperto il suo nome. "Che è successo?"

"Ehm...niente...sono solo caduta, ho messo il piede male" rispose lei, con una mezza verità. Jason si chiese come mai non avesse parlato di lui, era sicuro che l'avesse visto. Temeva che non le credesse?

"Devi stare più attenta! Che stai guardando?" Anche la donna si rivolse verso la finestra, non vedendo nulla di particolare.

"No, niente. Cerco di non pensare al livido che mi spunterà"

"Mmh..." la mamma sembrò crederle, aiutandola a tirarsi su. "Dai alzati. La cornice?"

"Tutta intera" si rimise in piedi, prendendo la mano della madre "ora l'appendo."

"Il pranzo è quasi pronto, vai a lavarti le mani quando hai finito e fai attenzione."

Detto fatto, la ragazza finì il lavoro, con una gamba e un braccio doloranti.

Welcome to Crystal Lake (ITA)Where stories live. Discover now