Capitolo 4- La metà

15 1 1
                                    

«Eccomi signor sindaco»

«Bene ragazzo, è il momento di sapere la verità!»

«Sono pronto ad ascoltarla»

«Bene iniziamo»

Il sindaco mi racconta che molti anni fa, prima di costruire Opico, lui viveva a Los Angeles, quel posto in cui ha una casa. Era molto felice lì ma col tempo si è reso conto che non era più il posto giusto per vivere, la sua ragazza l'aveva lasciato, lui si sentiva molto solo e incompreso, così ha pensato di creare un posto in cui non ci sarebbero stati questi problemi, un posto in cui tutti sarebbero stati felici.

Per far sì che tutto questo fosse possibile ha deciso di lasciare quel posto. Ha chiesto ad uno scienziato di costruirgli un veicolo volante, che potesse andare lontano, ha preso alcune delle sue cose ed è partito alla ricerca di un posto in cui vivere.

Mentre era in viaggio ha trovato una piattaforma e gli è sembrata perfetta. Così è nata Opico, un posto in cui tutti possono essere felici e in cui la sofferenza non esiste!

Lo comprendo, capisco il sindaco, provo empatia. Ancora non capisco perché gli altri non devono sapere.

«Quel posto è pieno di sofferenza ragazzo mio, se gli altri sapessero sarebbe la fine, vorrebbero tutti andarci per visitarlo e io non voglio che i cittadini di Opico soffrano come ho sofferto io.»

Ecco la risposta alla mia domanda.

«Tu sei sicuro di voler rischiare?»

Sono sicurissimo, io lo visiterò qualche volta, non vivrò lì, non soffrirò.

«Si, sono sicurissimo»

«Allora, siamo d'accordo?»

«Si signor sindaco!»

«Bene, ora torna pure alle tue faccende. Ti chiamerò quando avrò bisogno di te»

«Va bene signor sindaco, arrivederci»

Adesso ho ciò che voglio!

«Ah ragazzo!»

«Si?»

«Ho saputo che vuoi una casa tutta tua, ci vuoi vivere con la tua 06?»

«Si, è esatto!»

«Bene, il tuo sindaco ti farà avere la tua casa! Ma non dire a nessuno che l'ha ottenuta da me.»

«Grazie mille signor sindaco!»

Mi incammino per tornare alla mia stanza. Che brava persona il nostro sindaco, è davvero una brava persona.

Adesso potrò avere un'Ipecno e una casa tutta mia! Potrò vivere con la mia 06.

Ahh 06.

La più bella cittadina di Opico, la mia compagna, colei con cui condivido la mia vita a Opico.

Quando nasciamo veniamo al mondo in 2, con noi c'è già la nostra metà ma una volta cresciuti spetta a noi riconoscerla tra tutti. Il sindaco dice che ad Opico si fatica ed è giusto faticare anche per trovare la propria metà. La mia è 06. Sono sicuro!

È così bella, con i suoi capelli color miele e gli occhi del colore del cielo di Opico. Sono molto fortunato, anzi siamo molto fortunati.

Quando saprà che sono diventato un collaboratore del sindaco! Sono sicuro che sarà fiera di me! E poi adesso avremo una casa tutta nostra.

Corro a raccontarle tutto.

«06! 066666!»

«08! Che fine hai fatto? Non ti ho visto per tutto il giorno»

«Ho delle grandi novità. Grazie al nostro impegno ad Opico siamo riusciti a guadagnarci una casa!»

«Davvero? Una casa?»

«Si, una casa! Sei felice per noi?»

«Sono felicissima! Abbiamo una casaaaaaaaa»

«Che bello 06! Che bello!»

Non potrei essere più felice di così.

«È stupendo metà mia. Adesso però devo scappare, devo tornare a lavoro. Ci vediamo dopo in sala comunque per la cena!»

«Va bene metà mia. Buon lavoro!»

Imagination of an Opic adventureWhere stories live. Discover now