Capitolo 3

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Ero nella mia capanna insieme a Winston.
<Sicura di volerlo fare?> Mi chiese Winston. In una delle scatole arrivate alla Radura con me, ce n'era una con diverse bottiglie di disinfettante, o almeno così c'era scritto. Winston continuava a ripetere che non ci saremo dovuti fidare, e che sarebbe potuto essere qualcosa che avrebbe solo peggiorato la situazione.
<Si> Gli risposi decisa.
<Farà molto male> Mi ricordò Winston.
<Lo so Winston. Ti prego procedi> Gli dissi io ansiosa. Riuscivo a sopportare abbastanza bene il dolore, ma quella ferita era davvero profonda. Winston mi alzò la maglia fino a sotto il seno, poi versò un po' di quel liquido su del cotone.
<Aspetta!> Lo fermai io mentre stava per disinfettare la ferita.
<Chiama Newt, per favore. Se non vuole venire spiegagli cosa stiamo facendo> Gli dissi riportando la testa su quella specie di cuscino. Non ho mai avuto ferite tanto profonde, altrimenti avrebbero di certo lasciato cicatrici.
<Meg, stai bene?> Mi chiese Newt entrando di corsa nella capanna.
<Voglio farlo per essere sicura di non prendere infezione, ma se Winston avesse ragione? Se peggiorasse il dolore?> Gli chiesi alzando la testa dal cuscino ma rimanendo ancora sdraiata.
<Okay, dammi la mano> Mi disse Newt piegandosi in ginocchio per arrivare all'altezza dell'amaca.
<Procedi> Disse poi Newt a Winston. Impanicata alzai ancora di più il capo per cercare di guardare la ferita. Newt posò una mano sulla mia fronte e delicatamente la spinse su quella specie di cuscino.
<Guarda me, okay?> Mi chiese con voce calda e rassicurante. Ero completamente distratta dagli occhi del biondino avanti a me. Ma mi era impossibile non ansimare dal dolore, quando Winston poggiava il pezzo di cotone sulla ferita.
<Distraila> Sussurrò Winston a Newt, sentendomi ansimare dal dolore. Per un attimo vidi Newt nel panico, poi però velocemente si avvicinò a me e mi baciò. Fui molto sorpresa da quel gesto, tanto che mi dimenticai completamente di Winston e della ferita. Io e il biondino continuavamo a baciarci mentre Winston mi disinfettava la ferita, ma non sentivo più il dolore, anzi, non sentivo più nulla che fosse al di fuori di me e Newt.
<Ho finito> Disse Winston qualche secondo dopo. Io e Newt interrompemmo il bacio e ci girammo entrambi verso Winston.
<Ora vado, ci vediamo ragazzi> Ci salutò Winston uscendo nella capanna. Non appena lui uscì, io e Newt ci guardammo negli occhi per un paio di secondi, e poi scoppiammo a ridere. Ridevamo, ma senza un motivo preciso, era la situazione a farci ridere. Qualche minuto dopo c'eravamo entrambi calmati.
<Fa ancora male?> Mi chiese lui poggiando una mano affianco alla ferita, sul mio fianco.
<Un po', ma tranquillo, passerà> Gli risposi io. Lui mi sistemò la maglia, abbassandola.
<Ora devo andare, Alby voleva parlarmi> Gli dissi alzandomi dall'amaca. Lui annuì ed uscì dalla capanna. Un paio di minuti dopo, il tempo per metabolizzare ciò che era appena successo, uscì anche io dalla capanna, dirigendomi verso quella di Alby.
<Hey, Meg> Mi salutò Alby.
<Hey, Alby, di cosa volevi parlarmi?> Gli chiesi.
<Del lavoro che farai tu alla Radura.> Mi rispose lui. "Finalmente!" pensai.
<Bene, cosa dovrò fare?> Gli chiesi entusiasta.
<Voglio che tu ti occupi di tutti noi> Mi disse lui.
<Che intendi?> Lo guardai confusa.
<Ad esempio devi accertarti che tutti mangino regolarmente, e che i malati stiano a riposo> Mi disse lui. Ero un po' delusa. Stava stereotipando il fatto che fossi una ragazza, e che quindi non sarei riuscita a compiere lavori in cui si sfrutta la forza fisica.
<E basta?> Gli chiesi speranzosa.
<Beh, si> mi rispose lui corrugando la fronte.
<Alby, non stereotiparmi, sono stata grande oggi con i sacchi di fertilizzante, e riuscirei a compiere qualsiasi altro lavoro> Gli dissi infastidia.
<Non lo metto in dubbio> Mi rispose lui.
<Allora lasciami fare qualcos'altro, oltre a questo> Gli dissi io.
<Va bene, puoi unirti ai Medicali o puoi aiutare con l'orto. Scegli tu.> Mi disse lui sbuffando. Con un enorme sorriso stampato sul volto, uscì dalla capanna di Alby.
<Come mai sei così felice?> Mi chiese Thomas avvicinandosi a me.
<Ho un nuovo lavoro> Gli risposi io entusiasta.
<Quale?> Mi chiese lui curioso.
<Devo in generale controllare la salute di tutti, poi posso unirmi ai Medicali o aiutare con l'orto.> Gli dissi felice.
<Wow> Mi rispose Thomas.
<Ora vado, sono molto stanca> Gli dissi dirigendomi verso la mia capanna. Entrai nella mia capanna, e con grande sorpresa notai che Newt era dentro quest'ultima.
<Che ci fai qui?> Gli chiesi curiosa.
<Non trovo la mia maglia. Sai, quella piena del tuo sangue> Mi rispose lui.
<Oh, si. Eccola> Gli dissi tirandola fuori da un piccolo baule sotto l'amaca.
<Grazie. Proverò a lavarla> Mi rispose lui sorridendo.
<Lascia> Gli dissi strappandogliela da mano.
<Faccio io> Conclusi poi.
<Ora vado, domani mi aspetta una lunga giornata. Notte> Mi salutò il biondino uscendo dalla capanna. Presi un secchio e lo riempii d'acqua, poi ci immersi la maglia dentro. Mi misi sull'amaca e, con un po' di fatica, mi addormentai.
Il giorno dopo mi svegliai poco prima dell'alba, avevo fatto un sogno strano. Avevo sognato una foto, in cui c'ero io da piccola, poi però improvvisamente sulla foto comparve anche un altro bambino. Eravamo molto simili, sembravamo quasi fratelli. Smisi di pensare al sogno e uscii dalla capanna.
<Come mai già sveglia?> Mi chiese Thomas affiancandomi nella mia passeggiata mattutina.
<Sogno strano> Gli risposi.
<Oh, anche io li faccio continuamente da quando sono qui> Mi rispose lui.
Dopo aver chiacchierato, Thomas toccò quell'argomento del quale preferivo non parlare.
<Come va con Newt?> Mi chiese lui. Io non risposi. Da quando mi aveva baciata era imbarazzante parlare o stare con lui.
<Oddio, è successo qualcosa, vero?> Mi chiese lui felice.
<Mi ha baciata> Gli risposi tutto ad un fiato. Lui spalancò gli occhi.
<Ma l'ha fatto solo per distrarmi. Winston doveva disinfettarmi la ferita, e per distrarmi dal dolore Newt mi ha baciata, tutto qui, non c'è nient'altro tra di noi> Cercai di giustificarlo.
<Seh, certo> Mi rispose lui scettico. Sapevo perfettamente che Newt non provava niente di niente per me, e la cosa era reciproca.
<A te piace?> Mi chiese poi Thomas.
<Certo che no!> Gli risposi scioccata da la domanda che mi aveva posto.
<Non ti credo> Mi rispose lui corrugando la fronte.
<Non mi importa> Gli risposi io fiera. Mi bastava sapere che io a lui non piacessi, poi quello che pensava Tommy era futile.
<Giorno, principessa> Mi salutò Winston passandomi accanto.
<'mazza quante conquiste> Disse Thomas ridendo.
<Ti ricordo che sono l'unica ragazza, è normale che stiano tutti ai miei piedi> Mi vantai io scherzando.
<Ovviamente, dai vieni qui e dammi un bel bacio> Disse Thomas provando a baciarmi per finta.
<Bleah, che schifo> Dissi io.
<Tommy, devo parlarti> Ci interruppe Newt.

NEWT'S POV
Chiamai Thomas che immediatamente venne da me.
<Che succede, Newt?> Mi chiese lui
<Mi piace> Gli risposi io secco.
<Chi?> Mi chiese lui confuso.
<Lei, idiota, secondo te?> Gli chiesi corrugando la fronte.
<E' fantastico!> Esultò lui.
<Stalle alla larga, okay?> Gli dissi oltrepassandolo e iniziando a camminare verso l'orto.
<Oh, hai visto la scena di prima?> Mi chiese lui.
<Già> Gli risposi io continuando a camminare.
<Newt> Mi chiamò lui bloccandomi per un braccio.
<Cosa?> Gli chiesi io freddo.
<Stavamo solo scherzando. Io e lei siamo come fratelli> Mi rispose lui guardandomi negli occhi.
<Okay> Gli risposi io scontroso, iniziando a lavorare all'orto. Dopo un paio d'ore a lavorare all'orto decisi di fare una piccola pausa, mi sedetti a terra e mi riposai qualche minuto.
<Hey, Newt>Mi salutò Megan sedendosi accanto a me.
<Hey> La salutai freddo. Ero arrabbiato, ma non con lei, era rabbia da gelosia.
<Tutto ok?> Mi chiese lei.
<Si> Continuai a risponderle in modo scontroso.
<Dai Newt, che hai?> Mi chiese poi lei mettendo la sua mano sulla mia. A quel tocco mi venne un brivido lungo tutto il corpo.
<Ti ho già risposto> Le ripetei. Lei aprì leggermente le mia mano, poi intrecciò le mie dita con le sue. Mi guardò negli occhi, io feci lo stesso. Era bellissima.
<Vuoi compagnia?> Mi chiese lei stringendo le nostre mani.
<Come ti pare> Le risposi scontroso, sciogliendo le nostre mani e alzandomi in piedi. Non potevo farci nulla, essere stronzo era nella mia natura.
<Cosa ti ho fatto?> Mi chiese lei alzandosi in piedi.
<Nulla> Le risposi prendendo in mano gli attrezzi per l'orto.
<Lascia stare Newt. Sei bipolare. Cinque minuti prima sei dolce e gentile, cinque minuti dopo mi tratti come se ti avessi fatto qualcosa. Non mi parlare, Newt.> Mi disse prima di andarsene verso Gally. Che cazzo avevo fatto? "Sono un idiota" pensai.

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