Capitolo 10

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Attraversata quella porta c'era ad aspettarci un lunghissimo corridoi, pieno di luci. Imboccammo uno dei due versi del corridoio, e iniziammo a camminare.
<Tutto bene?> Mi chiese Newt affiancandomi nella camminata.
<Si> Gli risposi accennando un sorriso.
<Dai, dimmi che succede> Mi disse lui prendendomi per mano.
<Sul serio, Newt, nulla> Gli dissi continuando a sorridere. Lui alzò le sopracciglia, ormai mi conosceva troppo bene, riconosceva perfettamente quando stavo mentendo.
<E' che sono stanca. Con la sbornia di ieri e tutto il combattere contro i Dolenti, ora questo infinito corridoio che non sappiamo neanche se ci porterà al sicuro> Gli dissi con voce stanca.
<Hai ragione, vieni qui> Disse prendendomi in braccio, a mo' di principessa.
<Newt! Che stai facendo?!> Gli chiesi ridendo mentre lui continuava a camminare con me in braccio.
<Sei stanca> Mi ricordò lui sorridendo.
<Mettimi giù> Gli dissi ridendo.
<No, non credo che lo farò> Disse lui continuando a ridere. Io mi dimenai finché non riuscì finalmente a scendere.
<Che carini che siete> Mi disse Winston avvicinandosi a me.
<Sei insopportabile> Gli dissi dandogli una spallata. Lui rise poi avvolse le mie spalle con un braccio. Continuammo a camminare per moltissimo tempo, ogni passo che facevo, quel corridoio mi sembrava sempre più lungo, ma non potevamo fermarci.
Mi girai a guardare tutti gli altri ragazzi, che come me, erano stanchi. Notai però qualcosa che attirò subito la mia attenzione: Teresa e Newt. Camminavano uno accanto all'altro, mentre ridevano, scherzavano.
<Lo uccido?> Mi chiese Minho notando ciò che stavo guardando.
<Lascialo fare, credimi, se ne pentirà> Gli dissi io bloccandolo per il braccio. Ero molto vendicativa. Circa quindici minuti dopo finalmente quel corridoio finì. Ci portò in una specie di studio, ricordavo bene cosa fosse quello, era una delle sedi della W.C.K.D.
Cominciammo a guardarci attorno, era tutto rotto. Vidi però uno schermo, che indicava un'impronta, ci poggiai il mio dito sopra, e da un altro schermo si presentò un video. La donna che parlava in quest'ultimo la conoscevo, e ricordavo tutto di lei. Era Ava Paige.
<Quindi siamo nel bel mezzo di un virus creato dalla troppa vicinanza del sole, che ha praticamente bruciato tutta la terra?> Ci chiese Minho.
<Già> Risposi io.
<Forse è meglio andare> Disse Chuck.
<Voi non andrete da nessuna parte> Sentimmo una voce. Ci girammo tutti verso quest'ultima, vedendo Gally. Ero confusa. Aveva una pistola in mano, la puntava contro di noi.
<Gally..> Lo chiamò Thomas
<E' stato infettato> Disse Teresa.
<O mio Dio, sei un genio> Dissi io sarcastica.
<Gally, abbassa la pistola> Disse Thomas.
<Voi non potete andarvene> Disse Gally, iniziando a piangere.
<Gally, l'abbiamo già fatto. Non vedi? Siamo liberi!> Gli disse Thomas.
<NO!> Urlò Gally prima di sparare. Fortunatamente però, nello stesso istante, Minho lo trafisse con una lancia. Tutti guardammo sconvolti Gally, cadere per terra.
<Thomas..> Sussurrò Chuck prima di accovacciarsi per terra. La nostra attenzione fu catturata da Chuck, Gally l'aveva colpito..
<NO! CHUCK!> Urlò Thomas piegandosi su di lui.
<Thomas, va tutto bene> Disse il ragazzino accennando un sorriso. Il mio volto iniziò ad inondarsi di lacrime, poi mi coprì la bocca con una mano.
<Dallo ai miei genitori, quando li troverai> Disse Chuck dando a Thomas la statuina di legno.
<Ti ho promesso che gliel'avresti data tu!> Disse Thomas tra le lacrime. Era distrutto, non poteva vedere Chuck morire così.
<Va bene così, Tommy> Disse Chuck prima di chiudere lentamente gli occhi.
<No!> Riecheggiavano le urla di Thomas all'interno dello studio.
<Non lasciarmi Chuck! Non farlo> Urlava Thomas disperato. Quella scena rimase impressa nella mia mente per parecchi tempo, lui, Chuck, ce l'aveva quasi fatta, era ad un passo dalla libertà.
Mentre i volti di tutti noi continuavano a riempirsi di lacrime, una porta si aprì, mostrando dietro di essi dei signori che ci portarono su un elicottero.
<Ora potete rilassarvi ragazzi, siete al sicuro> Ci disse un uomo togliendosi il cappuccio. Guardai Thomas, nella speranza di ricevere un cenno da lui, per capire se ci saremo dovuti fidare o meno, ma lui era imbambolato a fissare quella statuina di legno. Poggiai la mia mano sulla sua, lui mi guardò, era solo uno sguardo, ma con quello riuscì ad esprimere tutto il dolore che stava provando. Tutti noi eravamo devastati per la morte di Chuck, ma Thomas aveva un rapporto speciale con lui. L'elicottero si fermò, arrivammo in un enorme edificio.
<Eccoli qui, Jason> Disse uno dei signori dell'elicottero, ad uno strambo tizio con la giacca di pelle.
<Grazie> Disse lui prima di iniziare a fissarci.
<Seguitemi> Disse iniziando a camminare, noi lo facemmo.
<Qui siete al sicuro, avrete cibo, acqua, un letto su cui dormire e dei vestiti puliti.> Disse lui continuando a camminare.
<Ma prima devo parlare con te, Thomas> Disse fermandosi e girandosi verso Thomas, che annuì.
<Voi potete andare da loro, i nostri infermieri> Disse Jason indicando un gruppo di uomini e donne. Ci fecero diverse visite, e diversi controlli, poi prepararono un'iniezione.
<Cos'è?> Chiese Newt.
<Stia tranquillo, è solo un insieme di vitamine che vi sono mancate per tutto questo tempo> Disse un'infermiera sorridendogli. Ci fecero l'iniezione e, dopo averci dato dei vestiti puliti, ci indicarono la strada per la mensa.
<Megan e Teresa, venite con noi> Dissero due uomini avvicinandosi a me e Teresa. Io e lei ci scambiammo qualche sguardo, poi seguimmo i due uomini. Entrammo in una stanza, con due lettini.
<Stendetevi, ragazze> Ci disse un'infermiera sorridendoci.
<Cosa volete farci?> Chiesi io spaventata.
<Rilassatevi, sono solo degli ulteriori controlli> Disse l'infermiera, per poi battere due volte entrambe le mani sui lettini, come segno di farci stendere. Io e Teresa ci scambiammo degli ulteriori sguardi, lei sembrava molto rilassata, non capivo come.

NEWT'S POV
Entrammo in quell'enorme mensa, ci guardammo attorno. Lì era pieno di altri ragazzi.
<Dove sono Megan e Teresa?> Chiese Minho guardandosi intorno.
<Non lo so, dopo l'iniezione non le ho più viste> Disse Thomas confuso. Ci andammo a sedere ad un tavolo, dove iniziammo a parlare con altri ragazzi. Scoprimmo che il nostro non era l'unico Labirinto, ce n'erano altri, e quei ragazzi facevano parte di essi.
<Voi eravate tutti ragazzi?> Chiese un ragazzo seduto difronte a me.
<No, c'erano anche due ragazze> Dissi io accennando un sorriso.
<Oh.. mi dispiace. Anche noi abbiamo perso un'amica> Disse il ragazzo.
<No, no. Non sono morte> Dissi io rassicurandolo.
<E dove sono allora?> Chiese quest'ultimo.
<Lì> Disse Thomas guardando il vetro che circondava la mensa. Immediatamente io e Thomas ci alzammo in piedi, dirigendoci verso l'uscita, ma c'erano due guardie.
<Dove credete di andare?> Ci chiesero i due uomini.
<Dove portate Teresa e mia sorella?!> Quasi urlò Thomas.
<Calmati, ragazzino. Devono solo fare dei controlli> Disse uno dei due uomini.
<Devo sapere se sta bene> Dissi spingendo uno dei due uomini, che in risposta mi spinse a terra.
<Ragazzi, che succede?> Ci chiesero Minho e Winston.
<Thomas, ma che ti prende? Pensavo di aver capito che fossimo dalla stessa parte> Disse Jason arrivando da dietro di noi.
<Portateli nella loro camera> Aggiunse poi. Altri due uomini ci portarono con la forza in quella che sembrava essere una cella.
<Ragazzi, io torno subito> Disse Thomas entrando in un condotto dell'aria. Quel ragazzo era sempre più misterioso, ma anche il mio migliore amico.
<Dobbiamo trovare Megan> Dissi preoccupato.
<E anche Teresa> Mi ricordò Minho.
<Si, certo. Anche lei> Dissi io non dando peso alle parole di Minho.
<Aspettiamo che Thomas torni, ne parleremo con lui> Disse Winston. Tutti ci stendemmo sui letti, tentando di dormire. Ma io ero troppo preoccupato per Megan per dormire. Ad un tratto il condotto dell'aria si aprì, mostrando Thomas, immediatamente tutti ci mettemmo in piedi.
<Cosa stavi facendo?> Chiesi a Thomas agitato.
<Ero con Aris> Disse lui sedendosi sul letto, aveva un'aria preoccupata.
<Chi sarebbe?> Chiese Winston.
<Il ragazzo col cappuccio. Mi ha mostrato una cosa> Rispose lui.
<Cosa?> Chiesi fissandolo.
<Dobbiamo immediatamente trovare Megan e Teresa> Disse lui preoccupato, alzandosi in piedi.
<Thomas cosa hai visto?!> Gli chiesi sempre più preoccupato.
<C'erano dei corpi, erano coperti. Aris dice che ne arrivano dei nuovi ogni giorno a quest'ora, e che una volta entrati in quella stanza, non escono più> Mi rispose lui.
<Bene. Quindi ora ci fidiamo di un ragazzo che non conosciamo?!> Chiesi arrabbiato.
<Giusto, Newt. Allora fidiamoci di Jason, lui si che lo conosciamo da tanto tempo> Mi rispose Thomas sarcastico. Preso dall'ira tirai un pugno contro la porta di ferro.
<Newt, fidarci di lui è l'opzione più sensata> Mi disse Thomas poggiando una mano sulla mia schiena. Il problema non era fidarmi di Aris, il problema era che non avevo Megan al mio fianco, e non avrei potuto avere la certezza che stesse bene.
<Okay, e ora cosa dovremmo fare?> Chiesi io a Thomas, cercando di calmarmi.
<Innanzitutto scoprirò cosa nasconde quella porta, poi troveremo Megan e Teresa e ce ne andremo da qui> Disse lui sedendosi sul letto.
<Come pensi di entrare in quella stanza?> Chiese Minho.
<Non vi preoccupate, io ed Aris abbiamo un piano. Vi assicuro che funzionerà> Ci disse prima di stendersi su un letto. Gli altri ragazzi ed io facemmo la stessa cosa, ma il sonno per me era un traguardo irraggiungibile. Continuavo a girarmi e rigirarmi, mentre nella mia testa continuava ad esserci lei, solo lei.
<Newt> Sussurrò Thomas per non far svegliare Minho e Winston.
<Cosa?> Gli chiesi girandomi verso di lui.
<Sta tranquillo, la troveremo> Mi disse lui.
<Lo spero> Gli risposi io girandomi dall'altro lato.

<Newt! Ti prego aiutami> Urlò lei tra le lacrime. Mentre decine di tubi continuavano a prelevarle sangue.
<Piccola, ci sto provando!> Urlai io provando a staccare i tubi. Ero nel panico, non sapevo cosa fare.
<Newt> Mi chiamò una voce. Mi girai verso quest'ultima e vidi Jason.
<Non puoi fare più niente per lei. E' già morta!> Disse lui indicando Megan.
<Lei non è mort-> Mi interruppi quando vidi il suo corpo pallido, cessare di respirare.
<Ti prego, Megan. Non lasciarmi> Urlai mentre sentivo centinaia di lacrime lavarmi il viso. Sentivo la testa scoppiare e il cuore cedere. Non ce l'avrei fatta senza di lei.
<Newt, è finita> Mi disse Jason sorridendo.
<Megan, ti prego, svegliati> Continuavo ad urlare mentre un dolore soffocante si faceva strada nel mio corpo. Sentì i passi di Jason allontanarsi, se n'era andato.
<Megan, io ti amo. Non posso farcela senza di te, ti prego!> Continuavo ad urlare tra le lacrime. Sentivo il mondo cadermi addosso. Così le presi la mano e la strinsi forte, ad un tratto sentì la sua mano stringere la mia. Istintivamente mi girai a guardarla.
<Newt. Salvami> Disse aprendo gli occhi.

Mi alzai di scatto dal letto, con l'affanno e totalmente sudato.
<Newt, stai bene?> Mi chiese Winston.
<Dobbiamo salvarla, adesso!> Urlai con le lacrime agli occhi

Love in War //Maze RunnerWhere stories live. Discover now