Capitolo 19

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NEWT'S POV
La giornata trascorse velocemente. La passammo a spiegare ad Aris e Frypan le ultime fasi del piano B.
<Piccola, tutto okay?> Chiesi a Megan, avvicinandomi a lei, mentre indossava una felpa sopra la maglia a mezze maniche. Era molto strana, stava sempre per conto suo, non era da lei. Ignorò la mia domanda, come faceva anche con quelle degli altri da ormai qualche ora. Afferrai il suo braccio, coperto dalla spessa felpa, con il quale l'avvicinai a me. La vidi sussultare al mio tocco.
<Megan, che succede?> Le chiesi a dir poco preoccupato.
<Nulla> Mi rispose lei accennando un sorriso, mentre si liberava dalla mia presa. Vidi una piccola macchia di sangue sulla sua felpa.
<Cos'è questo?> Le chiesi indicando la felpa. Lei continuava a nascondere le mani dentro la felpa.
<Nulla, prima mi sono tagliata raccogliendo il vetro> Mi rispose lei.
<Hai perso molto sangue?> Le chiesi sempre più preoccupato.
<Basta, Newt. Sto bene> Mi disse infine lei, nascondendo le braccia dietro la schiena. Quanto avrei voluto entrare in quella piccola testolina, per capire cosa frullasse li dentro. Si allontanò da me, mettendosi come sempre in disparte, dando le spalle a tutti noi.
<Cosa le hai fatto?> Mi chiese Thomas arrabbiato.
<Non le ho fatto niente, Tommy> Gli risposi ovvio. Sta volta ero sicuro di non averle fatto nulla.
<Ragazzi, non sta bene> Rispose Minho, portando lo sguardo su di lei.
<A voi ha detto qualcosa?> Chiese Frypan.
<No, dice solo che sta bene e che va tutto benissimo> Rispose Aris.
<E' chiaro che c'è qualcosa che non va, sta male, si vede> Disse Minho.
<Ragazzi io non le ho fatto niente. Stavolta ne sono sicuro> Dissi preoccupato.
<Cosa facciamo?> Chiese poi Frypan.
<Non lo so> Risposi portando lo sguardo sulla sua schiena. Tutti eravamo li, fermi, con le mani in mano a guardarla. Improvvisamente cadde a terra, la sua schiena si schiantò con forza su quella sorta di pavimento. Tutti corremmo preoccupati verso di lei.
<Cos'è questo?> Chiese Minho togliendole un pezzo di vetro dalle mani.
<Non lo so, aiutatemi a farla stendere> Risposi preoccupato. Trascorse qualche ora, e finalmente lei si svegliò.
<Come ti senti?> Le chiesi preoccupato.
<Newt sto bene, credimi> Mi rispose lei sorridendomi.
<Meg, non mentirmi. Se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo> Le dissi prendendole le mani. Lei immediatamente le ritirò, tenendo sempre alto il sorriso.
<E' tutto okay, Newt> Mi rispose poi. Il pomeriggio passò in fretta, dando spazio alla sera. Eravamo tutti seduti in cerchio, tranne Megan, che era andata nel punto in cui era svenuta, come per cercare qualcosa.
<Allora? Qualche idea su cosa ha?> Chiese Minho.
<Non lo so, più che altro non capisco come sia svenuta, stava bene, non aveva sangue né nulla> Rispose Thomas pensieroso.
<O mio dio..> Sussurrai spaventato quando finalmente la mia mente ricollegò tutto.
<Che succede?> Mi chiese Thomas preoccupato. Mi alzai in piedi e mi avvicinai a Megan, seguito da tutti gli altri.
<Megan, i polsi. Ora> Le dissi tendendo la mano verso di lei.
<Cosa vuoi?!> Mi chiese lei indietreggiando spaventata.
<Fammi vedere i polsi> Le dissi, facendo passi avanti verso di lei.
<No, lasciami in pace> Mi rispose lei con le lacrime agli occhi. Thomas si avvicinò velocemente a lei, immobilizzandola, le alzai le maniche della felpa.
<Cazzo> Sussurrai alla vista dei suoi polsi pieni di sangue. Portai lo sguardo su di lei, sul suo viso che era ormai pieno di lacrime.
<Perché?> Le chiesi mentre gli occhi si riempivano di lacrime, pronte a bagnarmi il viso. Ero l'unico che riusciva a parlare, gli altri se ne stavano li immobili a fissare la scena.
<Non riesco ad affrontare tutto questo. Io volevo solo una vita normale> Mi rispose lei, mentre piangeva sempre più forte e si accasciava a terra, stanca. Mi sedetti a terra e l'avvolsi tra le mie braccia, era esausta, quando si sarebbe ripresa avrei affrontato il discorso. Non potevo crederci, mi sembrava assurdo che avesse fatto una cosa del genere. Se qualcosa fosse andato storto l'avrei persa, l'avrei potuta perdere, quel pensiero mi logorava l'anima. Dovevo farla stare bene, dovevo aiutarla, sicuramente non portarla a fare questo. Una vita senza di lei è tutto ciò che non voglio, non potrei vivere in un mondo in cui il suo profumo, i suoi capelli ricci, i suoi occhi chiari non esistono più.
<Resti tu con lei?> Sussurrò Thomas per non svegliarla.
<Si, tranquillo. Tu va a riposarti con gli altri> Gli dissi accennando un sorriso. Lui se ne andò, so che Megan l'ha fatto preoccupare molto e che anche Thomas ha avuto molta paura di perderla. Distolsi il mio sguardo da Thomas e lo portai su di lei, la mia piccola, il solo pensiero di perderla mi fa crollare il mondo addosso. Poggiai la sua testa sul mio zaino, poi tirai fuori da un altro zaino delle garze, le arrotolai attorno alle sue braccia, poi la ripresi tra le mie braccia. Continuava a dormire, e anche se i miei occhi, da ormai troppo tempo aperti chiedevano pietà, io non riuscivo a dormire pensando che si sarebbe potuta svegliare mentre io dormivo, e che avrebbe fatto di nuovo quella cosa.
<Newt> Sussurrò lei, richiamando la mia attenzione.
<Piccola> Le dissi prima di stamparle un bacio sulle labbra.
<Newt, mi dispiace, scusami> Mi disse lei tra le lacrime.
<Non scusarti, dimmi solo perché l'hai fatto> Le risposi preoccupato. Lei esitò, poi rispose
<Forse era solo un modo per sfogarmi. Tutto il lottare, il scappare, mi sta distruggendo Newt> Mi rispose lei. Una lacrima mi rigò il viso, e vidi la ragazza avanti a me allarmarsi.
<Newt, tutto okay?> Mi chiese lei mettendosi seduta.
<Ho avuto paura di perderti, ti prego, non farlo più> Le dissi mentre sentivo le lacrime bagnarmi il viso. Lei mi abbracciò, stringendomi forte e accarezzandomi la nuca.
<Te lo prometto> Mi disse lei, mentre mi stringeva in un caldo abbraccio. Ci addormentammo come sempre abbracciati.
<Newt! Svegliati!> Sentivo Thomas chiamarmi.
<Buongiorno Tommy> Lo salutai mettendomi seduto.
<Dobbiamo andare, sveglia Megan> Mi rispose lui freddo.
<Aspetta, Tommy!> Lo richiamai io, mentre stava per allontanarsi.
<Cosa?> Mi chiese lui, guardandomi.
<Ho parlato con Megan stanotte. Mi ha promesso che non farà più niente del genere> Gli dissi, cercando di rassicurarlo. Lui annuì, poi si girò intento ad andarsene, ma io lo fermai nuovamente.
<Tommy> Lo richiamai. Lui si girò verso di me.
<Non è colpa tua> Gli dissi.
<Come fai ad esserne così sicuro?> Mi chiese lui preoccupato.
<Me l'ha detto, non è colpa tua, non è colpa di nessuno> Gli risposi. Lui accennò un sorriso, pareva si fosse tolto un peso dalle spalle.
<Hey, piccola> Svegliai Megan.
<Hey> Mi salutò lei, stropicciandosi gli occhi.
<Dobbiamo andare. Inizia il piano B> Le dissi accennando un sorriso.
<Okay> Mi rispose lei, alzandosi in piedi.
<Bevi un po' d'acqua> Le dissi, cedendole la bottiglia che avevo in mano. Lei accennò un sorriso, per poi fare qualche sorso dalla bottiglia.
<Tutti pronti?> Chiese Thomas caricandosi lo zaino in spalla.
<Si> Rispose Megan sorridendo. Sembrava stare molto meglio. Thomas le sorrise, la prese per mano e la portò nell'auto, dove poi entrammo tutti.
<Aris, Frypan, ricordate la fase uno?> Chiesi io curioso.
<Si> Risposero i due in coro.

MEGAN'S POV
Continuavo a sorridere costantemente, non sapevo perché, ma stavo bene. Iniziava finalmente la fase uno del piano: confusione. La fase uno consisteva nel fare confusione nella W.C.K.D. Ovviamente non avremo fatto del male a nessuno, era solo una minaccia. Nel frattempo, in auto, uno ad uno ci facevamo dei tagli dietro la nuca, per estrarre il cip che avevamo.
<Ahi> Mi lamentai mentre Frypan estraeva il cip.
<Fatto> Mi disse poi qualche secondo dopo.
<Aris, ti raccomando, segui il piano> Gli raccomandò Thomas. Un paio d'ore dopo, eravamo finalmente arrivati avanti all'edificio della W.C.K.D. Scendemmo dall'auto ed entrammo insieme ad un dottore. Entrammo nella sala degli infermieri, prendemmo dei camici, delle mascherine per renderci meno riconoscibili, e ovviamente i pass di alcuni infermieri che ancora non erano arrivati. Iniziammo a girare per tutto l'edificio, nell'intento di trovare la stanza giusta, quella di Teresa. Aprimmo l'ennesima stanza e finalmente la trovammo, era seduta su una sedia, mentre appuntava qualcosa su un pezzo di carta.
<Buongiorno> Ci salutò lei, non riconoscendoci.
<Perché avete le mascherine? Qui potete stare anche senza> Ci disse lei, non togliendo lo sguardo dal foglio. Minho si avvicinò a lei immobilizzandola, Frypan nel frattempo tirava fuori dallo zaino una corda, poi con l'aiuto di Aris, che zittì Teresa con dello scotch sulla bocca, la legarono, e la lasciarono li per terra. Uscimmo dalla stanza soddisfatti, e procedemmo con altre persone a caso. Circa due ore dopo, avevamo legato una ventina di persone, a quel punto la fase uno terminava. Uscimmo dall'edificio e tornammo in quella specie di casa sotterranea.
<Direi che è andata alla grande> Disse Thomas fiero.
<Già> Rispose Newt.
<Mi ripetete il senso di questa fase?> Chiese Aris confuso.
<E' come un avvertimento, non facciamo male a nessuno ma gli facciamo capire che stiamo arrivando a spaccargli il culo> Risposi io accennando un sorriso.
<Ora ripetiamo la fase due, domani mattina dobbiamo essere pronti per attuarla> Disse Thomas, sedendosi su uno sgabello.

Love in War //Maze RunnerWhere stories live. Discover now