Capitolo 11

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Mi alzai di scatto dal letto, con l'affanno e totalmente sudato.
<Newt, stai bene?> Mi chiese Winston.
<Dobbiamo salvarla, adesso!> Urlai con le lacrime agli occhi.
<Di chi stai parlando?> Mi chiese Minho.
<Megan. E' in pericolo> Risposi spaventato. Non mi sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa.
<Che ne sai? Sogno premonitore?> Chiese Winston prendendomi in giro.
<Dico sul serio, dobbiamo trovala. ADESSO.> Dissi ai tre agitato.
<Newt, devi calmarti> Mi disse Thomas poggiandomi una mano sulla spalla.
<Come posso calmarmi sapendo che probabilmente le stanno facendo chissà cosa?!> Chiesi a Thomas.
<Vieni qui> Disse lui abbracciandomi. Mi guardò negli occhi e mi fece sedere sul suo letto, mentre gli altri due tornarono a dormire.
<Cosa provi per lei?> Mi chiese lui. Io lo guardai confuso, cosa c'entrava questo?
<Ehm.. io..> Mi fermai un secondo, poi ripresi a parlare.
<Io non lo so> Dissi guardandomi le mani.
<E' mia sorella, Newt, quindi è mio dovere proteggerla da chiunque possa farle del male. Devi dirmi se la ami> Mi disse Thomas. A quelle parole rimasi di stucco. Aveva ragione. Puntavo sempre a proteggerla ma con tutti i giochetti, le sfide e lo strano rapporto che c'era tra noi, probabilmente ero io a farle male. Mi feci un esame di coscienza, sapevo che non sarei riuscito a trattarla come meritava, così feci la cosa più giusta da fare.
<No, Tommy. E' perfetta, e sì, mi piace, ma non la amo> Dissi. Sentivo gli occhi iniziare a bruciare. Sapevo che dopo quel gesto avrei dovuto rinunciare a lei, ma io l'amavo, l'amavo troppo per permettere a uno come me di farla stare male, e sapevo perfettamente che l'avrei fatta stare male. Thomas mi guardò negli occhi, sapevo che mi avrebbe allontanato da lei, ed era la cosa più giusta.
<Grazie per avermi detto la verità, Newt> Mi disse lui prima di tornare a stendersi. Mi misi sul mio letto e ricominciai a pensare a lei, costantemente. Pensai al nostro primo bacio, mentre Winston le medicava la ferita, alle mie scenate di gelosia, alla nostra prima volta. La voglia di lei, di averla era troppo forte.
<Okay, Thomas> Dissi alzandomi in piedi.
<Spiegami il piano che avete ideato tu ed Aris, e ottimizziamo i tempi> Gli dissi deciso. Lui accennò un sorriso, poi i spiegò il piano.
<Quindi tu conosci il Braccio Destro?> Chiesi a lui.
<Si, ero dalla loro parte prima che W.C.K.D. mi trovasse e mi mandasse nella Radura. Loro non sanno che ricordo tutto, ma ho parlato con Aris, e mi ha messo in contatto col Braccio Destro. So cosa dobbiamo fare e dove dobbiamo andare.> Mi rispose lui.
<Quando attueremo il piano?> Chiesi a Thomas.
<Se riesco a trovare un modo per uscire da questa stanza, anche adesso> Mi rispose lui.
<Scusa amico> Gli dissi prima di tirargli un pugno in faccia. Il suo naso iniziò a perdere sangue, così chiamai una guardia che lo fece uscire.
<Che diavolo ti passa per la testa, Newt?> Mi chiese Minho. Spiegai il piano, sia a lui che a Winston.
<Entra, e non provare più a scappare> Disse una guardia facendo entrare Thomas nella camera.
<Allora?> Chiesi io.
<Eccola> Mi rispose lui tirando fuori dalla manica la carta per entrare in quella camera. Lo abbracciai entusiasta.
<Vado da Aris, andiamo a controllare> Disse poi lui entrando nel condotto. Circa dieci minuti dopo tornò impanicato.
<DOBBIAMO ANDARCENE, ORA!> Urlò. Senza esitare bloccammo il più possibile la porta della camera e poi entrammo nei condotti. Arrivammo in un corridoio con diverse porte.
<Dobbiamo trovarle> Disse Minho. Continuavamo a camminare per il corridoio e ad aprire tutte le porte, cercando Megan e Teresa.
<Voi che ci fate qui?> Chiese una dottoressa.
<Merda> Sussurrò Winston. Thomas prese la pistola che aveva preso da una guardia, e la puntò alla testa della dottoressa. Poi continuammo a cercare la stanza giusta e finalmente la trovammo.
<MEGAN!> Urlai vedendola, era stesa su un lettino, aveva due tubi collegati alle braccia e uno al fianco. Lei aprì leggermente gli occhi, l'avevano sfinita. Era debole e si vedeva. Le tolsi i tubi dalle braccia, poi sentì Minho urlare.
<Stanno arrivando!> Si riferiva a Jason e ad alcune guardie. Immediatamente bloccarono la porta. Winston nel frattempo aveva legato tutti i dottori che erano nella stanza.
<Newt..> Sussurrò lei. Non l'avevo mai vista così debole. Thomas liberava Teresa, mentre Minho puntava la pistola verso la porta. Tolsi anche l'ultimo tubo, che era collegato al fianco. Aveva degli enormi ematomi su ogni punto dove aveva collegati i tubi.
<Thomas, muoviti!> Urlai.
<Ho quasi fatto> Mi rispose lui scollegando anche l'ultimo tubo dal fianco di Teresa.
<Dov'è Aris?!> Chiesi mentre prendevo in braccio Megan.
<Ha detto che doveva fare una cosa importante> Mi rispose lui.
<Come facciamo ad uscire da qui?!> Chiese Winston agitato. Io e Thomas vedemmo un vetro, dietro il quale c'era una porta. Guardai Thomas che ricambiò il mio sguardo complice. Poggiammo Megan e Teresa sui lettini, poi prendemmo due sedie, e con molta forza riuscimmo a rompere il vetro.
<Andiamo! Veloci!> Urlò Winston che aveva già attraversato il vetro. Poi lo attraversò Thomas, presi in braccio prima Teresa, che con l'aiuto di Thomas riuscì ad attraversare il vetro, e poi Megan, che era completamente priva di sensi. Thomas la prese in braccio. Attraversai il vetro e lo stesso fece anche Minho. Aprimmo quella porta dietro la quale c'era un'altra guardia.
<Ci penso io> Disse Minho, colpendolo con forza sulla testa. Lui cadde a terra e, dopo aver preso quella specie di fucile che aveva, iniziammo a correre. Vidi però che Thomas stava rallentando, non riusciva a sostenere Teresa e portare Megan in braccio.
<Dai, ci penso io> Gli dissi prendendola a mo' di principessa e ricominciando a correre.
Arrivammo avanti un'altra porta.
<Eccovi qui> Disse Jason a qualche metro da noi.
<La porta non si apre!> Urlò Minho provando ripetutamene a passare la carta.
<Non riuscirete ad attraversare quella porta!> Urlò Jason. Winston prese Teresa, mentre Thomas puntava quel fucile contro Jason e le altre guardie. Ad un tratto però la porta di aprì, mostrando dietro di essa Aris. "Adoro questo ragazzo" pensai. Uscimmo tutti dalla porta, mancava solo Thomas.
<Chiudete subito l'ingresso principale!> Urlò Jason ad un walkie talkie. La porta iniziò a chiudersi. Thomas iniziò a sparare, indietreggiando lentamente, poi però finirono i colpi, allora gettò il fucile ed iniziò a correre verso la porta. Quest'ultima si chiuse, ma Thomas riuscì ad entrare appena un secondo prima della chiusura. Aris ruppe una sorta di impianto, non permettendo così a Jason e le guardie di aprire. Thomas alzò il dito medio verso Jason, poi iniziammo a correre.
<Newt..> Mi richiamò Megan.
<Hey, è tutto okay. Riposati, ci penso io a te> Le dissi continuando a correre. Ero molto stanco, lei non pesava molto, ma considerando che la tenevo in braccio da parecchio, e che stavo correndo, ero sfinito.
<Grazie> Mi disse lei sorridendomi. Quel sorriso, quel fottutissimo sorriso mi diede la giusta carica per continuare a correre. Arrivammo in un piccolo capanno, dove ci sedemmo e ci riposammo.
<Ora mi dite cosa sta succedendo?> Chiese Teresa mettendosi in piedi.
<Ti prego falla stare zitta> Mi disse Megan mettendosi le mani sulle orecchie, sembrava ubriaca.
<Ava Paige è ancora viva, l'ho vista con Aris. Parlava con Jason, non dobbiamo fidarci di loro. Per questo siamo scappati> Rispose Thomas.
<Newt, non ascoltarla. Sembrava quasi felice quando ci hanno portato su quei lettini> Mi disse Megan, solo che invece di sussurrare, quasi urlò.
<La tua ragazza è un'idiota> Mi disse Teresa.
<Abbassa quella cresta da testa di cazzo> Rispose Megan.
<Okay, piccola calmati> Dissi guardando Meg, che era stesa con la testa sulle mie gambe.
<Come mi hai chiamata?> Mi chiese lei grattandosi la testa. Solo in quel momento mi resi conto di averla chiamata "piccola".
<Riposati> Le risposi accarezzandole i capelli.
<Cosa dobbiamo fare, Thomas?> Chiese Minho. Nel frangente continuavo ad accarezzarle i capelli.
<Il Braccio Destro ha un posto sicuro. Ma è molto molto lontano> Rispose Thomas.
<Dove?> Chiesi io.
<E' un'isola. E' sicura al 100%, lì W.C.K.D. non ci troverà mai.> Risposi io.
<Come ci arriviamo?> Chiese Winston.
<Dobbiamo arrivare oltre quella montagna, lì ci aspetterà una piccola barca che ci porterà all'isola.> Rispose Thomas.
<Non arriveremo a quella montagna prima di tre giorni!> Esclamò Minho.
<Dobbiamo mettercene due. Il braccio destro ha bisogno di noi, ma non possiamo farli aspettare tanto.> Disse poi Thomas.
<Io ci sono, quando volete possiamo iniziare a camminare> Rispose Megan.
<Nana, stiamo correndo da ore. Dacci tregua> Disse Winston.
<Non puoi chiamarla così> Risposi io arrabbiato.
<Newt, ricorda ciò che mi hai detto. Non costringermi a fare cose che non voglio fare> Mi disse Thomas. Aveva ragione.
<Hai ragione, mi dispiace> Risposi io abbassando la testa, guardando Megan.
<Di che sta parlando?> Mi sussurrò lei.
<Nulla> Risposi io accennando un sorriso, mentre continuavo ad accarezzarle i capelli. Sarebbe stata molto dura, ma l'avrei dovuto fare. Mi sarei, lentamente, allontanato da lei. Lei mi guardava, mi fissava con i suoi occhi azzurri. Toccò il mio naso con il dito, poi mi sorrise continuando a fissarmi. Era bellissima, ma sarebbe stata così innocente ancora per poco, giusto il tempo di far svenire l'effetto dei medicinali che le avevano dato.
<Tra circa un'ora ripartiremo, quindi riposatevi, e Megan e Teresa, cercate di riprendervi> Disse Minho. Megan si alzò.
<Io sto bene> Dalla sua voce sembrava davvero ubriaca. Stava per cadere ma fortunatamente la presi in tempo.
<Meglio che ti siedi> Le dissi facendola sedere.
<Si, ma non accanto a te> Mi rispose lei, era chiaramente sotto farmaci.
<Perché?> Le chiesi confuso.
<Perché tu prima fai lo stronzo e poi sei dolce. Fino a ieri facevi lo stronzo, oggi mi chiami "piccola" e probabilmente domani tornerai ad essere il solito stronzo> Mi disse lei. Ma mentre diceva queste parole rideva, dalla disperazione. Guardai Thomas che già mi stava fissando.
"E' ora di staccare la spina" mi mimò Thomas con le labbra, sapevo perfettamente a cosa si riferiva: al mio rapporto con Megan. Megan si sedette accanto a Minho, iniziando ad infastidirlo, mentre io avevo la testa tra le mani, e i gomiti posati sulle ginocchia. Non volevo perderla così, ma era giusto, nei suoi confronti. Avrebbe fatto male, ma sarebbe stato l'ultimo colpo, poi sarebbe andata avanti, mi avrebbe dimenticato e sarebbe andato tutto bene. Mi alzai in piedi, presi la mano di Teresa, aiutandola ad alzarsi. Poi misi una mano attorno alla sua vita e la baciai. Ma era un bacio privo di sentimento, non sentivo nulla, solo delle umide labbra sulle mie. Lei non era Megan, e nessuna sarebbe mai stata come lei, ma lei aveva bisogno di stare lontana da me, non l'avrebbe mai ammesso, ma sapevo che era così. Megan ci fissava, sentivo il suo sguardo consumarmi la pelle.
<Newt, che stai facendo?> Mi chiese lei con gli occhi lucidi. Sentivo un vuoto dentro, un buco profondo, ma l'avevo scavato da solo, quindi ora dovevo abituarmi a conviverci. Lei non sarebbe più stata mia, mi bastava che pensasse che fossi innamorato di Teresa, ero sicuro che mi avrebbe dimenticata. Interruppi il bacio con Teresa e guardai Megan. Si asciugava una lacrima mentre si mordeva il labbro.
<Tu ed io.. non eravamo niente, vero?> Mi chiese lei piangendo.
<Eravamo sbagliati, Meg> Le dissi avvicinandomi a lei e poggiandole una mano sul braccio.
<NON TOCCARMI!> Urlò lei tra le lacrime, allontanandosi da me. Mai avevo sentito tanto dolore, nulla fa più male che perdere la persona che ami. Sentivo il mondo cadermi addosso mentre il suo perfetto viso continuava a bagnarsi. Immaginai di baciarla, mi feci forza e affrontai la cosa nel modo giusto.
<Meg, è finita> Le dissi con lo sguardo perso nel vuoto.
<Se non vuoi stare con me lo capisco. Ma sul serio vuoi stare con lei?!> Mi chiese lei urlando tra le lacrime. Ero affranto. Cento coltelli nel petto avrebbero fatto meno male. Tutti la guardavano in silenzio, nessuno sapeva che dire. Erano tutti a dir poco sconvolti dalla situazione creatasi, e dalla reazione di Megan. Lei continuava ad urlare e dimenarsi, forse era l'effetto dei farmaci, ma non riusciva ad accettarlo.
<Newt, ti prego..> Sussurrò lei avvicinandosi a me.
<Ho visto la luce nei tuoi occhi mentre tutto il resto si spegneva> Mi disse lei continuando ad asciugarsi le lacrime. Mi sentivo di morire, avevo sentito il suo cuore rompersi ma non potevo fare nulla. Avevo già detto a Thomas che non l'amavo, e se non in questo modo, lui mi avrebbe comunque allontanato da lei. Addio piccola.

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