Capitolo 20

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<Sveglia!!> Urlò Minho accanto alle mie orecchie.
<Così mi rompi i timpani, Minho!> Lo rimproverai.
<Scusami> Rispose ridendo. Mi alzai e come sempre mi preparai, misi lo zaino in spalla e insieme agli altri entrai in auto.
<Fase due, arriviamo!> Quasi urlò Newt. Gli sorrisi, poi lo baciai. La fase due consisteva nel assicurarci che tutti, tra esattamente quattro giorni, sarebbero stati fuori dalla W.C.K.D.
<Entriamo> Disse Thomas che, come tutti noi, si stava mettendo quella specie di camice e la mascherina. Entrammo e cominciammo a dire a tutti di prendersi un giorno di festa, esattamente tra quattro giorni. Quando ormai tutti erano a conoscenza del fatto che non sarebbero dovuti essere presenti quel giorno, da noi soprannominato "Il Giorno Bomba", andammo avanti con la fase tre: telecamere. Iniziammo a piazzarle ovunque, poi prendemmo un computer, dopo averlo ripristinato, ed esserci assicurati di aver eliminato qualsiasi modo che c'era per rintracciarci, collegammo il computer alle telecamere, poi lo riponemmo in uno zaino. Ci assicurammo che le telecamere riprendessero ogni singolo centimetro di quell'edificio, poi tornammo nella casa sotterranea.
<Dite che funzionerà?> Chiese Frypan preoccupato.
<Fino ad ora è andato tutto bene> Risposi io accennando un sorriso.
<Domani inizia la fase quattro, una delle più difficili, siete pronti?> Chiese Thomas guardandoci tutti, uno ad uno.
<Ce la faremo> Risposi io speranzosa.
<Vieni con me?> Mi chiese Newt, accennando un sorriso. Io annuii e lo seguii in una stanza della casa. C'era una coperta per terra, con sopra diversi fiori.
<Wow> Dissi incantata.
<Allora, vieni?> Mi chiese lui stendendosi sulla coperta. Io sorrisi e mi stesi accanto a lui. Iniziò a baciarmi, prima sulle labbra, poi lentamente scese sul collo.
<Ci servirebbe una porta> Disse lui ridendo.
<Già> Risposi io, sorridendo. Continuammo a baciarci, ma non facemmo altro. Ci imbarazzava il fatto che qualcuno potesse entrare nella stanza all'improvviso. Passammo il resto del giorno a coccolarci in quella stanza, tra baci e frasi sdolcinate.
<Buonanotte> Mi salutò lui stampandomi un bacio sulle labbra.
<Buonanotte> Lo salutai io.
Il giorno dopo mi svegliai per via dell'insopportabile risata di Minho.
<Cosa avete da ridere?> Chiesi andando verso gli altri.
<Stavamo ripensando a quando eri ubriaca, e dicevi di essere una fata> Mi rispose Minho tra le risate, mentre gli altri si tenevano la pancia e ridevano.
<Stronzi> Risposi prima di lanciare un po' d'acqua in faccia a Minho. Lui mi guardò sconvolto, poi prese una bottiglia d'acqua svuotandomela in testa. Abbassai lo sguardo e notai che la mia maglia bianca, sotto la quale non avevo nulla, era completamente bagnata, ed era diventata trasparente. Tutti restarono fermi a fissarmi. Newt immediatamente si posizionò d'avanti a me.
<Portate i vostri sporchi occhi da qualche altra parte> Disse Newt, indicando uno ad uno tutti i ragazzi. Loro risero e , dopo essermi asciugata e cambiata, finalmente ero pronta per la fase quattro.
<Non finisce qui> Sussurrai all'orecchio di Minho. Lui mi sorrise, poi entrammo tutti nell'auto.
<Vi raccomando, siate prudenti> Ci raccomandò Thomas, iniziando a guidare. Tutti annuirono, quella giornata era iniziata nel verso giusto. Ci mettemmo come al solito un paio d'ore, e finalmente arrivammo all'edificio. Entrammo come al solito con i camici e le mascherine, confondendoci tra gli altri. Aris, Frypan e Thomas restarono fuori l'ufficio di Ava a fare da guardie, mentre Minho, Newt ed io entrammo. Prendemmo un foglio di carta dalla scrivania di Ava e scrivemmo un messaggio, da parte di un associazione che inventammo, che chiedeva ad Ava e Jason di incontrarli quello che per noi era "Il Giorno Bomba". Questo sarebbe servito a tenerli lontani dall'edificio quel giorno. Una volta finito, lasciammo il biglietto sulla scrivania, poi uscimmo.
<Fatto?> Ci chiese Thomas ansioso.
<Si> Risposi io. Uscimmo dall'edificio, entrammo nell'auto e, mentre Thomas stava per iniziare a guidare, un uomo si piazzo avanti all'auto, quasi facendosi investire. Thomas fortunatamente riuscì a scansarlo. Scendemmo tutti dall'auto e ci avvicinammo all'uomo.
<Ma che ti passa per la testa?!> Quasi urlava Minho.
<Scusate ragazzi. Devo parlarvi> Disse l'uomo, alzandosi da terra.
<Ci sono delle persone che vogliono incontrarvi> Disse l'uomo, passando ripetutamente la mano sulla giacca di pelle, per liberarsi dai residui di terreno.
<Chi?> Chiese Thomas avvicinandosi a lui.
<In realtà non lo so. Mi hanno solo pagato per dirvi dove e quando dovete incontrarvi.> Rispose l'uomo.
<Perché dovremmo fidarci?> Chiesi io, analizzandolo da testa a piedi.
<Non dovete fidarvi, dovete solo venire domani prima che sorga il sole accanto a quell'edificio> Disse l'uomo, indicando un edificio non molto distante dalla W.C.K.D.
<Chi è lei?> Chiese Newt avvicinandosi all'uomo.
<Mi dispiace ragazzi, non mi è consentito dare altre informazioni.> Disse l'uomo prima di girarsi e andare nella direzione opposta alla nostra.
<Dovremmo presentarci?> Chiese Minho confuso.
<Si> Rispondemmo io e Thomas in coro. Tornammo nella casa sotterranea, e iniziammo a discutere sul da farsi.
<Se è una trappola di W.C.K.D.?> Chiese Aris.
<Se sapessero dove siamo, ci avrebbero già presi, no?> Chiese Thomas pensieroso, Aris annuì.
<Dobbiamo andarci, ma non tutti ovviamente> Disse Newt.
<Thomas Newt ed io> Dissi guardando i ragazzi.
<Hey, anche io voglio venire!> Esclamò Minho.
<Quindi oggi niente divertimento?> Chiese Aris tirando fuori dal nulla una bottiglia di vodka.
<E quella da dove l'hai presa?> Gli chiesi io confusa.
<Era in una stanza della W.C.K.D.> Rispose lui ridendo.
<Comunque no, dobbiamo svegliarci prima dell'alba domani> Gli risposi poi. Trascorremmo il resto della giornata a pensare a chi potesse mai volerci incontrare, e soprattutto come facevano a sapere dove ci trovassimo.
<Buonanotte, piccola> Mi salutò Newt, prima di stamparmi un bacio sulle labbra.
<Notte, Newt> Lo salutai io.
<Meg, sveglia!> Sussurrava Newt.
<Perché sussurri?> Quasi urlai io.
<Shh> Mi zittì lui, portando due dita sulle mie labbra.
<Non svegliamo Aris e Frypan> Mi rispose lui. Ci preparammo e andammo avanti a quell'edificio.
<E se non dovesse venire nessuno?> Chiese Newt.
<Verranno> Rispose Thomas sicuro.
<Si ma-> Thomas non lasciò finire la frase a Newt, lo interruppe.
<Verranno> Disse nuovamente. Qualche minuto dopo un'auto si fermò avanti a noi. Da quest'ultima uscirono due persone, un uomo e una ragazza, credo padre e figlia.
<Ciao ragazzi> Ci salutò l'uomo.
<Chi siete?> Chiese Thomas, posizionandosi avanti a Newt, Minho e me.
<Io mi chiamo Jorge, lei è Brenda> Rispose l'uomo, indicando rispettivamente prima se stesso e poi la ragazza che era con lui.
<So che conoscete e che facevate parte del Braccio Destro> Disse l'uomo indicando me e Thomas.
<Abbiamo bisogno del vostro aiuto> Confessò poi l'uomo.
<Per cosa?> Chiesi io.
<Vogliamo trovare il Braccio Destro e unirci a loro> Disse Jorge.
<Non vi diremmo mai dove sono> Risposi io.
<Abbiamo bisogno di loro> Disse la ragazza.
<Da dove venite?> Chiese poi Thomas.
<Lavoravamo per la C.A.T.T.I.V.O.> Disse Jorge, poggiando la schiena sull'auto.
<Come ci avete trovati?> Chiese Newt confuso. Era una domanda che tutti noi ci stavamo ponendo.
<Conosciamo molte persone, è stato facile trovarvi, anche se non abbiamo capito il vostro piano> Rispose l'uomo, mostrando un espressione curiosa.
<Vogliamo far saltare in aria W.C.K.D.> Risposi io. Non sapevo perché, ma mi fidavo di loro. Era come se già li conoscessi.
<Potremmo aiutarvi> Disse Jorge.
<E sentiamo, perché dovreste farlo?> Chiesi io curiosa, ma allo stesso tempo confusa.
<W.C.K.D. ci ha fatto perdere molte persone a noi care, una vendetta non ci dispiacerebbe> Mi rispose Brenda, avvicinandosi a me.
<Comunque no, ci rallentereste molto, e ormai Il Giorno Bomba è stato già deciso> Risposi io, ricordando il biglietto sulla scrivania di Ava.
<Abbiamo buona memoria, spiegateci una sola volta il piano e vi aiuteremo> Replicò Jorge. Guardai i tre ragazzi dietro di me, loro fecero spallucce, come me non avevano idea di come comportarsi.
<Okay, va bene. E se il piano andrà a buon fine, dopo vi porteremo dal Braccio Destro> Risposi io allungando la mano verso Jorge, che sorrise e poi la strinse. Tornammo nella casa sotterranea, dove portammo con noi Jorge e Brenda. Trascorremmo tutto il giorno a spiegare loro il piano, fase per fase.
<Allora, Newt è il tuo ragazzo, giusto?> Mi chiese Brenda sedendosi accanto a me.
<Come fai a saperlo?> Le chiesi guardandola in modo interrogativo.
<I vostri sguardi, è chiaro> Mi rispose lei accennando un sorriso. Ricambiai il sorriso prima di bere dell'acqua.
<Grazie> Disse all'improvviso Brenda.
<Per cosa?> Le chiesi io confusa.
<Per averci accolti con voi> Rispose lei sorridendomi.
<Avete un non so che di familiare> Le dissi. Lei sorrise.
<Jorge è tuo padre?> Le chiesi curiosa, non l'avevo ben capito.
<In realtà non lo so. So solo che c'è sempre stato per me, e che anche se non è mio padre di sangue, per me è come un padre>
<Immagino che sia una tortura per te sopravvivere con cinque maschi> Mi disse lei ridendo.
<Dopo un po' ti abitui> Le risposi ridendo.
<Poi non sono sempre stata l'unica ragazza> Le confessai, ricordando Teresa.
<Avevi un'amica?> Mi chiese lei.
<Se vuoi chiamarla così> Risposi ridendo e facendo spallucce.
<E' morta?> Mi chiese lei con tono delicato.
<Magari> Risposi, facendola scoppiare in una fragorosa risata.
<Ci ha traditi, rivelando a W.C.K.D. il nostro piano. Fortunatamente sospettavamo che qualcuno sarebbe ceduto a W.C.K.D. e abbiamo creato un piano B, di cui eravamo al corrente solo Thomas, Newt, Minho ed io> Le spiegai.
<E' per questo che la odi tanto?> Mi chiese lei.
<E anche perché aveva una sorta di relazione, o quello che era, con mio fratello, Thomas> Le confessai.
<Gelosia fraterna> Disse come per confermare le sue idee.
<Ma il problema non è solo questo. Già prima del Labirinto sosteneva le stupide idee di W.C.K.D.> Le dissi mentre giocherellavo con un riccio.
<Labirinto?> Mi chiese lei confusa.
<Mettiti comoda> Le dissi prima di raccontarle tutto, senza tralasciare i minimi dettagli del Labirinto. Le raccontai di Gally, di Winston, e quando lo feci non riuscì a trattenere le lacrime.
<E' incredibile!> Esclamò lei quando finii il mio racconto del Labirinto e della Radura.
<Già> Risposi accennando un sorriso.
<Comunque il vostro piano è fantastico, non capisco come abbiate fatto a pianificarlo in soli due mesi> Mi disse lei, quasi sorpresa.
<Beh, di questo posso prendermi gran parte del merito> Dissi vantandomi scherzosamente. Passammo il resto della serata a ridere e conoscerci meglio, poi come ogni sera andai a dormire con Newt.

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