Capitolo 13

244 7 0
                                    

MEGAN'S POV
<Vieni qui, Meg> Mi disse Thomas che provò ad aiutarmi a scendere dalla barchetta.
<Ce la faccio da sola> Gli risposi facendo un salto giù dalla barca. La storia con Newt mi aveva insegnato a imparare a farcela anche da sola. Perché Winston, Thomas e Minho non ci saranno per sempre, dovevo imparare a sopravvivere da sola.
<Wow> Sussurrai alla vista di quell'enorme palazzo d'avanti ai miei occhi. Non avevo idea di come il Braccio Destro fosse riuscito a costruire un tale edificio, ma non mi importava. Entrammo lì dentro e un uomo ci portò in delle camere, disse che i posti, con i vari oggetti personali, erano già state assegnate. Ma ovviamente potevamo scambiarci come volevamo.
<Io sto bene con Aris> Disse Minho.
<Io con Teresa e Winston> Disse Thomas. Non potevo crederci.
<Io non ci sto in camera con lui> Dissi indicando Newt.
<Cos'è? Hai paura di non resistermi?> Mi sussurrò all'orecchio. Sapevo perfettamente a che gioco stesse giocando, ed ero sicura che avrebbe perso.
<Non vorrei che tu tradissi la tua ragazza> Gli risposi con aria di sfida. Lui fece una faccia schifata.
<Non è la mia ragazza> Disse poi. Teresa lo guardò e alzò le sopracciglia.
<Sei uno stronzo Newt.> Disse Teresa guardandolo perplesso.
<Allora? Accetti la sfida?> Mi chiese lui.
<Davvero me lo stai chiedendo?> Chiesi a lui in risposta.
<Si, scusate, noi vorremmo sapere se volete fare dei cambi o state bene così> Ci interruppe Minho. Io risi.
<Stiamo bene così> Dissi per poi riportare lo sguardo su Newt.
<Credimi, cederai> Mi disse lui.
<Si, nei tuoi sogni perversi> Lo presi in giro. Salimmo le scale e arrivammo al terzo piano, poi ognuno andò nella propria camera. Erano enormi.
<Carina, eh?> Mi chiese Newt guardandosi intorno. Non fraintendete, l'odiavo ancora, ma dovevo ad ogni costo fargli perdere quella sfida.
<Molto> Dissi sedendomi sul letto, sfortunatamente matrimoniale.
<Vado a fare una doccia> Dissi prima di togliermi la maglia avanti a lui. Lui rimase fermo a fissarmi.
<Cos'è? Hai visto un fantasma?> Gli chiesi sventolandogli la mia maglia d'avanti al volto.
<Stronza> Sussurrò lui. Senza esitare entrai nella doccia. Solo una volta finita, mi resi conto di non avere nessun'asciugamano vicina.
<NEWT!> Lo chiamai.
<Cosa vuoi> Mi rispose lui entrando in bagno.
<Non ci sono asciugamani> Gli dissi affacciandomi con la testa fuori alla tenda.
<Problemi tuoi> Mi rispose lui facendo spallucce.
<Davvero vuoi farmi vincere così facilmente?> Gli chiesi stuzzicandolo. Lui sbuffò, poi prese una delle asciugamani che c'erano sul letto e me la passò. Mi vestii e poi mi infilai nel letto, d'altronde era notte fonda.
<Notte, bastarda> Mi salutò lui entrando nel letto.
<Notte, stronzo> Lo salutai a mia volta.
La mattina dopo un raggio di sole mi svegliò. Aprì gli occhi e trovai Newt già sveglio a fissarmi. Per la paura sobbalzai.
<Santo cielo, Newt!> Urlai spaventata, portandomi una mano sul cuore.
<Sono così brutto?> Mi chiese lui ridendo.
<Già, sei orribile> Gli risposi con un sorrisino compiaciuto. Mi alzai dal letto e presi una mela dal piatto con la colazione di Newt.
<Hey! Quella è mia!> Urlò lui.
<Pazienza> Risposi io prima di dare un morso alla mela. Lui si alzò in piedi, si avvicinò a me, facendomi indietreggiare fino a toccare il muro con la schiena. Prese i miei polsi e li bloccò sul muro, sopra la mia testa. Nel frattempo tenevo la mela con i denti. Sentivo il suo respiro caldo sul mio volto, i nostri sguardi si incastravano perfettamente. Rimase qualche secondo a fissarmi, poi prese la mela con i denti e si allontanò.
<E' mia> Replicò entrando nel bagno. Sbuffai e mi cambiai, ci avevano dato dei vestiti nuovi e puliti. Li misi e poi finii il cibo che era rimasto della colazione di Newt, non mi andava di scendere al primo piano a prendere il cibo. Quel posto era davvero fantastico, era come tornare ai vecchi tempi, c'era davvero tutto, perfino una piccola piscina.
<A cosa pensi?> Mi chiese Newt uscendo dal bagno. Mi girai verso di lui e notai che aveva solo un'asciugamano in vita, poi era completamente nudo e bagnato. Rimasi qualche secondo ferma a fissarlo.
<Hey! Così mi consumi> Disse lui sorridendo.
<Newt, fammi un favore. Apri la finestra e fa uscire un po' del tuo ego> Gli dissi accennando un sorriso beffardo. Ad un tratto si tolse l'asciugamano dalla vita, ma mi girai in tempo dall'altro lato.
<Puoi girarti> Mi disse lui dopo circa un minuto, lo feci.
<Che si fa?> Mi chiese lui
<Pensavo di andare in piscina> Gli dissi facendo spallucce.
<Non hai il costume> Mi disse lui guardandomi serio.
<Ho l'intimo> Gli risposi io alzano le sopracciglia.
<Oh.. non pensarci proprio> Mi disse lui mentre si avvicinava a me.
<Perché?> Gli chiesi mentre continuavo ad indietreggiare.
<Perché no> Mi rispose lui continuando ad avvicinarsi. Continuai ad indietreggiare finché non arrivai con le spalle al muro. Lui poggiò un braccio sul muro, sopra la mia testa, poi mi scrutò da testa a piedi.
<Perché quello, quando si bagna, diventa trasparente> Mi ricordò lui. Io roteai gli occhi al cielo.
<E allora?> Gli chiesi provocandolo.
<Nessuno può guardarti> Mi rispose lui con tono ovvio, aggrottando le sopracciglia.
<E' molto egocentrico da parte tua dire e pensare questo> Gli dissi io avvicinandomi al suo volto.
<Dici?> Mi chiese lui con voce calda e provocante. Feci sfiorare le nostre labbra, e devo ammettere che una voglia infrenabile di baciarlo mi invase il corpo, ma non lo feci. Al contrario, mentre le nostre labbra stavano per unirsi, mi scostai, liberandomi dalla sua presa. Lui si girò per guardarmi.
<Sei bellissima> Mi disse Newt fissandomi.
<Lo so> Gli risposi accennando un sorriso.
<Ora vado a salutare Tommy e Winston. A dopo> Lo salutai uscendo dalla stanza.
Andai in quella accanto, dove oltre a Thomas, Winston e Teresa, c'erano anche Minho ed Aris.
<Buongiorno ragazzi> Salutai tutti entrando nella stanza.
<Buongiorno, piccola> Mi salutò Winston. Thomas si avvicinò a me, portando un braccio attorno alle mie spalle.
<Abbiamo deciso che rimarremo qui due mesi> Mi disse poi mio fratello.
<E poi dove andremo?> Chiesi confusa.
<Ad uccidere la W.C.K.D.> Mi rispose lui accennando un sorriso. Immediatamente i girai verso di lo.
<Frena, frena. Tommy, sei serio?> Gli chiesi con gli occhi sbarrati.
<Si, perché?> Mi chiese lui.
<Sul serio?> Gli chiesi sconvolta.
<Si> Mi rispose lui.
<Tommy, in due mesi non riusciremo neanche a pensare come entrare nella W.C.K.D.> Gli dissi alzando la voce.
<Oh, tu non verrai> Mi rispose lui fissandomi.
<Cosa? Perché?!> Gli chiesi sempre più sconvolta.
<Andremo solo Minho, Newt ed io> Mi rispose lui.
<Sai che ti convincerò a farmi venire, vero?> Gli chiesi arrabbiata.
<No, non verrai. E' troppo pericoloso> Mi disse lui serio.
<Appunto, avete bisogno di tutto l'aiuto possibile. Verremo anche io e Winston> Dissi girandomi verso il mio migliore amico che annuì.
<Perché devi essere sempre così testarda? Lo faccio per te.> Mi rispose lui alzando la voce.
<Io verrò> Replicai.
<No, non verrai> Mi rispose Minho.
<Io verrò!> Urlai furiosa.
<No, tu non verrai> Disse Newt entrando nella stanza.
<Vi odio> Dissi ai tre.
<Meg lo facciamo per proteggerti> Mi disse Thomas guardandomi negli occhi.
<QUANDO CAPIRETE CHE NON HO BISOGNO DELLA VOSTRA PROTEZIONE? NON HO PIU' CINQUE ANNI, POSSO PRENDERE LE MIE DECISIONI DA SOLA. SONO SOPRAVVISSUTA FINO AD ADESSO SENZA UN PADRE, NON ME NE SERVONO TRE ADESSO!> Urlai furiosa, prima di uscire dalla camera sbattendo la porta, e entrando nella mia, che chiusi a chiave.
<Megan, apri la porta> Sentì Newt. Non gli risposi. Mi accasciai a terra, con la schiena al muro e il volto tra le mani. Piangevo, semplicemente perché ero stanca di essere sempre sotto una campana di vetro, volevo aiutarli. Sentì una chiave entrare nella serratura. "Cazzo" pensai. Lui entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Poi si sedette a terra, accanto a me. Portò una mano sulla mia testa, e lentamente la portò sul suo petto.
<Sei troppo importante, non vogliamo perderti> Disse Newt accarezzandomi i capelli.
<Sono stanca di vivere sotto una campana di vetro> Gli dissi con la voce impastata dalle lacrime.
<O forse sei stanca e basta> Mi disse lui facendomi alzare in piedi. Mi fece stendere sul letto, poi si stese accanto a me.
<Riposati> Mi disse con voce calda, mentre ancora le lacrime passeggiavano sul mio viso. Con un pollice ne asciugò alcune, poi poggiò la testa sul cuscino, e io poggiai la mia testa sul suo petto.
<Però io vengo lo stesso> Gli dissi con ancora la testa poggiata sul suo petto.
<Ne parliamo dopo> Mi disse lui accarezzandomi il fianco. Mi diede un bacio sulla testa, e dopo qualche minuto mi addormentai.
<Meg, dobbiamo mangiare> Mi svegliò Thomas. Aprii gli occhi e mi guardai intorno, Newt non c'era.
<Okay> Gli risposi fredda, alzandomi dal letto e uscendo dalla camera. Ero molto arrabbiata, con lui come con Minho, quello di Newt era un discorso a parte. Scesi al primo piano, dove c'era la mensa. C'erano moltissimi ragazzi, decine di ragazzi come noi.
<Frypan!> Urlai vedendo il mio amico seduto ad un tavolo. Corsi verso di lui abbracciandolo, lui ricambiò l'abbraccio.
<Che ci fai qui?> Gli chiesi mentre gli altri mi raggiungevano.
<Abbiamo tempo per parlarne, ora sedetevi!> Ci invitò lui indicando i posti vuoti avanti a lui. Noi ci sedemmo, gli raccontammo tutto quello che era successo da quando eravamo usciti dal Labirinto. Lui ci spiegò che riuscirono a seguire le nostre tracce, e che degli uomini del Braccio Destro li portarono direttamente qui.
<Andiamo ragazzi, portatela con voi> Disse Frypan dopo avergli raccontato che Newt, Thomas e Minho non volevano portarmi con loro a distruggere W.C.K.D.
<Non capisce che vogliamo solo proteggerla> Disse Newt.
<Tu meglio che non parli, se racconto a Frypan quello che è successo negli ultimi tre giorni probabilmente ti prende a pugni> Dissi a Newt. Lui roteò gli occhi al cielo. Poi mi girai verso Teresa, che stava fissando Newt.
<Tesoro, così lo sciupi> Le dissi col sorriso più falso che riuscissi a trovare.
<Devo ricordarti che non è tuo? E che ha già scelto me?> Mi chiese lei. Improvvisamente mi alza, intenta a farle vedere contro chi si era messa.
<Okay, principessa. Calmati> Mi disse Frypan tenendomi seduta dalle spalle. Io sbuffai e rimasi seduta.
<Dopo ne parliamo> Mi sussurrò poi lui all'orecchio. Mi girai a guardare Newt, che stava ridendo. Lo odiavo. Odiavo anche il fatto che Teresa avesse ragione, lui aveva scelto lei. Finimmo il pranzo e, dopo aver passato una buona mezz'ora a discutere sul se portare me e gli altri con il fantastico trio, per distruggere W.C.K.D. ognuno tornò nella propria camera.
<Sei incredibile, davvero. Non capisco come tu abbia fatto a convincerci> Mi disse Newt sconvolto.
<Lo so, grazie> Gli dissi prendendolo come un complimento.
<Carina la tua scenata di gelosia> Mi disse poi lui cambiando completamente discorso.
<Non era una scenata di gelosia> Gli risposi io aggrottando le sopracciglia.
<E cos'era?> Mi chiese lui sedendosi sul letto.
<Andiamo! Ti stava spogliando con lo sguardo> Esclamai infastidita.
<Gelosa> Sussurrò lui prima di scombinarmi i capelli con una mano.
<Vorrei fare pace con Thomas> Gli confidai.
<Beh, fallo> Mi rispose il biondino secco.
<Non è così facile. Voglio che capisca che non sono una bambola di porcellana> Gli dissi triste.
<Lo capirà, tu sei molto più brutta di una bambola di porcellana> Mi prese in giro lui.
<Si, infatti tutta la mensa non mi toglieva gli occhi di dosso> Scherzai per farlo ingelosire.
<Bastarda> Rispose lui stendendosi sul letto. Accennai un sorriso, poi presi le chiavi e feci per uscire dalla camera, ma Newt bloccò la porta da dietro di me.
<Che stai facendo?> Gli chiesi confusa.
<Non te ne andare, resta qui> Mi disse lui con voce calda e provocante.

Love in War //Maze RunnerWhere stories live. Discover now