Balance

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-Mavis.- sussurrò. Presentandosi.

Il corpo si fece più piccolo conto il muro mentre la ragazza dai capelli ramati aggrottò le sopracciglia.

Fece una smorfia di curiosità e, quasi subito dopo, i suoi occhi scuri si spalancarono di sorpresa.

-Mavis! Certo, Jessica ha parlato di te durante la fine del processo.- commentò.

Sembrava tranquilla e serena, Mavis il contrario.

-Ha parlato di me?- chiese sospettosa.

Anne annuì, lanciò il pezzo di carta con cui si era asciugata le mani nella piccola spazzatura sotto il lavandino.

-Ha parlato dello psicologo di Niall e anche di te.- affermò sicura.

Mavis notò che non c'era disprezzo o dolore quando pronunciava il nome di Niall, e non capiva il perché.

-Oh.- sussurrò solo.
Abbassò lo sguardo ma subito dopo Anne prese di nuovo la parola.

-Tu sei nel suo stesso riformatorio vero?- danzandò.

Mavis si grattò un braccio dal nervoso, sicuramente agli occhi di Anne non era una ragazza degna di stare un un riformatorio. Una di quelle con lo sguardo forte e il corpo altrettanto indistruttibile.

-Si.-

-State tipo insieme?- chiese ancora -Sono felice che Niall abbia qualcuno vicino a se.-

Mavis rimase interdetta per l'ultima parte, Niall non aveva bisogno di nessuno.

-Ce la fa anche da solo.- rispose lei, si passò una mano tra i capelli biondi e arrossì leggermente per il tono duro che le era uscito dalle labbra.

-Non lo so, ho sempre pensato che le persone come lui non dovessero essere lasciate da sole. Perché se restano da sole, iniziano a pensare e se pensano a cosa brutte è peggio.- pensò ad alta voce -E con cose brutte intendo il suicidio, non ci hai mai pensato?-

Mavis rimase contro al muro, lo sguardo sullo specchio dietro di Anne e la mente aperta dalle sue parole.
La descrizione di Anni raffigurava di più Zayn, per Mavis.
Perché lei aveva sempre la costante paura di non ritrovarlo più in mensa a colazione o non trovarlo più nella sua stanza. Ogni volta che lo lasciava da solo si sentiva in colpa.

-In ogni caso, spero che questo processo si concluda nei migliori dei modi.- mormorò Anne.
Era piccola ma ragionava e parlava già come una persona più adulta.
Mavis l'ammirò leggermente, poi pensò che fosse pazza.

-Come fai?- chiese senza fiato.

-Cosa?-

-Come fai a volere ancora qualcosa di buono per Niall?- si spiegò, davvero non riusciva a capire.
Lei non avrebbe mai detto quelle cose di Thomas.

Anne ondeggiò il suo corpo magro, i piedi incrociati tra loro e i fianchi appoggiati al bordo del lavello di ceramica

-Non l'ho mai conosciuto veramente, non posso giudicare solo la parte momentaneamente pazza che ho visto di lui. Non trovi?- sospirò -Io e te assoceremo sempre Niall ad una persona diversa. L'ho perdonato per quello che mi ha fatto e sono felice che sia riuscito a trovare qualcosa a cui attaccarsi.-

-E per te sono io.-

-Tutti ci dobbiamo attaccare a qualcosa, trovare motivi e ragioni per fare determinate cose. Quindi si, credo lui sia ancora vivo e non appeso per collo nella sua cella grazie a te.-

-Non lo avrebbe fatto.-

Non è stupido, pensò, ha mai dato così poco valore alla sua vita?

-Prima o poi si sarebbe reso conto del danno e del dolore che ha fatto provare a me e alle altre persone. Dopo, non sarebbe riuscito a sostenerlo. In pochi ce la fanno e non credo che lui si uno di quello.-

Mavis non disse niente, Anne parlava di Niall come una persona debole, fragile. Cosa che agli occhi di Mavis si era dimostrato poche volte.

E se non ne avesse la possibilità? E se non avesse la possibilità di essere debole?

Mavis pensò che magari Niall faceva così per tenere insieme tutto, tutti. Per tenere insieme i ragazzi e non farli crollare di più.
Magari lo faceva per lei, per darle più speranza.

-Quando ho visto per la prima volta Niall, davanti alla mia scuola, ho pensato che fosse bellissimo.- stava parlando con lo sguardo perso.

-Lo è.- sorrise Mavis.

Anche se a Anne piaceva il Niall con i jeans e le scarpe da ginnastica mentre a Mavis quello con la tuta arancione e le manette ai polsi. Erano due persone totalmente diverse.

-Ora devo andare, mi staranno cercando.- disse Anne. Si sporse in avanti a fece muovere la stoffa della gonna che indossava.

Mavis si avvicinò allo specchio, era tempo che non vedeva più il suo riflesso. Non si riconosceva neanche più, la vecchia Mavis non esisteva più.

Killian le avrebbe dato torto, ma lui non ci sarebbe più stato.
L'aveva deciso lei, quella colpa doveva portarsela sulle spalle.
Si passò una mano sul viso e delineò i suoi occhi chiari resi più grandi dal mascara scuro.
Le sue guance erano leggermente rosa ma scavate, gli occhi contornata da leggere occhiaie.

-Prenditi cura di Niall, ha più bisogno lui di te che tu di lui. Anche se non lo da a vedere.- disse Anne.
Fece un piccolo sorriso che Mavis ricambiò ed uscì dal bagno.

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Si sistemò il vestito nero e intrecciò le dita tra loro continuamente mentre camminava per il corridoio ormai pieno.
Il processo era finito e in quel momento tutte le persone si erano riversate nel lungo corridoio del tribunale.
Mavis vide due figure vicino ad una delle pile portanti e si avvicinò di fretta.

Jessica stava parlando con Niall scuotendo le mani mentre quest'ultimo ogni tanto annuiva con il capo o diceva qualche parola.

Mavis riuscì solo a sentire -...possiamo ancora fare qualcosa.- da parte di Jessica prima di farsi vedere.

Niall la guardò e sorrise, le strinse la vita.

-Lei lavora con il mio avvocato.- disse indicando Jessica, che salutò educatamente prima di andare a parlare con un altro ragazzo.
Quando se ne andò, Niall rilassò i muscoli e finalmente prese un grosso respiro.
Portò una mano al nodo della gravata e lo allentò mentre Mavis gli passava le mani sul petto coperto dalla camicia bianca.

Lui rimase fermo a guardarla e dopo un po' disse: -Sei bellissima.-

E lo pensava davvero, senza la tuta verde sembrava più fine ed alta.
-Grazie,- arrossì lei -anche tu.-

Niall ridacchiò e premette le labbra contro quelle della ragazza lentamente.

-Ora cosa faremo?- chiese lei, riappoggiò le labbra contro quelle di Niall.

-Torneremo all'istituto, e dopo domani scappiamo. Solo tempo di ore.-

Mavis annuì e lo strinse contro di se, sentiva una sensazione strana. Come se gli stesse scivolando via tra le dita.

Non lo avrebbe mai lasciato.

🗿🗿🗿🗿
Non avete idea di quanto abbia voglia di scrivere Drown su Liam e pubblicarla. Non ne avete idea.
Sono troppo addormenta per controllare il capito.

ciao ciao

MessWhere stories live. Discover now