Room 105

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-Morirò in questo cazzo di riformatorio.- sentì sbraitare.
La voce veniva da oltre la parete destra della sua stanza, era roca e stanca.

-Modera il linguaggio Harry,- disse scherzando. Mavis potè riconoscere la voce di Zayn -abbiamo una signora presente.-

Lo sentì ridacchiare prima di essere interrotto.

-È arrivata stamattina? Com'è? Come si chiama?-

La bionda si alzò affacciandosi alla finestrella della sua stanza.

-Fatti i cazzi tuoi.- sbottò lei alla sua destra verso la voce profonda.

Dalla finestrella spuntò un ragazzo dai capelli ricci, la trapassò con quegli occhi verdi giada prima di ridacchiare.

-Aggressiva.-

Un'altra voce. Mavis guardò davanti a se, dalla finestrella della stanza numero "122" pendeva un braccio muscoloso, era decorato con dei tatuaggi particolari agli occhi della ragazza.
Alzò lo sguardo verso gli occhi azzurri che si alternavano tra i ragazzi e la ragazza in mezzo.

-Come ti chiami dolcezza?- chiese sempre il ragazzo davanti a lei.

Lo fulminò con lo sguardo prima di alzare il dito medio oltre la finestrella.

-Liam dov'è?- chiese Zayn sporgendosi oltre al viso di Mavis per guardare Harry.

-Louis l'ha visto andare al piano di sopra.-

Il corvino borbottò qualcosa prima di guardare i suoi amici. Mavis li osservava in silenzio, c'erano altre porte nel corridoio ma sembravano vuote.
I suoi occhi caddero sulla stanza "105" mentre i tre ragazzi si scambiavano parole su argomenti incomprensibili. Aggrottò la fronte quando notò la finestrella della stanza interessata aperta, prima non lo era.

-Hei!- urlò sporgendo il viso per vederla meglio.

-Mavis cosa?- chiese Zayn confuso.

-Tu nella stanza 105.- biasciò ad alta voce interrompendo il corvino.

Harry allungò il braccio verso la ragazza facendole segno di smettere.

-Sei pazza?- sussurrò il riccio sbattendo la mano contro la parete.

Louis aveva le mani contro il viso in un ghigno quasi divertito, le loro facce erano scavate mentre le occhiaie occupavano i loro zigomi segnati.

-Perchè? Se la finestra è aperta vuol dire che chi c'è dentro vi sta ascoltando.-

Harry alzò gli occhi verdi al cielo guardando Zayn.

-Sei una guida del cazzo, non le hai detto niente sulla 105?- sbraitò il riccio.

Zayn fece spallucce per poi scomparire dalla vista degli altri ragazzi rientrando nella sua stanza.

-Cosa c'è nella stanza 105? E perchè dovrei starci lontana?- chiese Mavis.

Le mani strusciavano tra di loro ansiosamente, poteva ancora sentire le pillole che le avevano dato all'entrata su per la gola.

-Fai troppe domande.- la ammonì il riccio -E in questo posto i ficcanasi non sono ben accetti.- concluse indicandola.
Spostò l'indice verso la stanza segnata con i numeri in nero, sembravano diversi da quelle delle altre. Più spesse, più marcate.

-Sta lontana da quella stanza.- ordinò.

-Dolcezza,- si girò verso Louis mentre Harry scomparì dalla sua vista -se non vuoi finire male ti conviene starci lontana davvero.- disse il moro capendo le intenzioni della ragazza.

-Basta parlarne.- Zayn lo interruppe. -Non voglio più sentire una parola su quel mostro.-
Mavis guardò gli occhi di Zayn. La confusione occupava la sua mente come non mai.

-Siamo tutti qua dentro per un motivo Zayn.- lo accusò Louis.

-Lo so ma se siamo all'Inferno e noi siamo i demoni,- respirò -lui è il diavolo.-

La bionda fece un passo indietro sedendosi a terra.

-Zayn.- lo chiamò alzando la testa verso l'alto.
Voleva cambiare argomento, la stanza 105 la metteva in soggezione.

-Dimmi tesoro.-

-Perchè sei qui?-

Silenzio.
I respiri di Mavis erano ancora più sottolineati e la risata di Louis echeggiò per il corridoio.

-Risse.- spiegò -Una volta stavo per ammazzare un mio compagno di scuola, mi hanno sbattuto qua dentro per 'problemi di gestione della rabbia'.- sputò -Stronzate.-

Mavis si alzò dal suo letto povero per poi appoggiare il mento alla finestrella, guardò Louis pronta a fargli la stessa domanda. Aveva degli occhi agghiaccianti, pensò, in un secondo erano diventati scuri come il cielo notturno. Lo osservò alzare un indice prima di farlo dondolare da un lato all'altro in segno di negazione.
Il ghigno che portava sul volto era inquietante.
Sobbalzò quando una campanella le occupò le orecchie. Delle urla iniziarono a riempire i corriodoi.

-Cosa sta succedendo?- chiese quasi nel panico.

Zayn smise di urlare prima di tirarsi su le maniche della tuta verde e aspettare che la sua porta si aprisse. Lei poteva sentire l'eccitazione uscire dai corpi dei tre ragazzi di fianco a lei.

-È l'ora di pranzo.- rispose il riccio sorridendo. Tutti fissavano la stanza in fondo al corridoio e quando si spalancò non potè nascondere l'eccitazione.
Voleva sapere che c'era dietro a quella porta.
Una guardia aprì la porta di Louis per poi dirigersi verso quella degli altri due ragazzi. La tuta verde aderì al suo corpo mentre fece dei passi verso la ragazza.
-Ci divertiremo, dolcezza.-

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