Capitolo 11 - pt 2

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Inizio seconda parte.

Riaprì di scatto gli occhi, mentre continuavo a sentire quel forte odore che riconobbi poco dopo. Era del semplice aceto balsamico. Non capivo come ci fosse finito, ma supponevo che l'avesse versato una delle bestie qui presenti.

Per un attimo, il mio corpo si era totalmente dimenticato del dolore ed era stato l'attimo più piacevole che stessi provando in quel momento.
Purtroppo, però, il tormento tornò subito e tornò più forte di quello che ricordavo. 
Era più forte, colpiva freneticamente e causava ancora più dolore. Potei anche giurare di sentire un liquido scorrere giù tra le mie gambe, ma non avevo idea di cosa fosse. Non mi importava al momento.

La testa mi stava esplodendo. Girava, ma non smetteva di farlo nemmeno per un secondo. Ero completamente teso. Ogni muscolo del mio corpo era così teso che sembrava mi stessi sforzando per romperli uno ad uno.
Tutto ciò sarebbe stato troppo per chiunque. Anche la persona più forte di tutte, non avrebbe resistito ad una tale situazione, perciò, perché io dovevo sentirmi debole per ciò?
Eppure io mi sentivo debole e la risposta a ciò, era a me sconosciuta, ma sapevo che volevo che tutto ciò finisse. Era straziante. Davvero straziante.

«V-Vi prego...» Gemetti in un sussurrò, mentre continuavo ad ansimare e a trattenere le urla per quanto riuscissi. «Il moccioso sta parlando?» rise Kevin «Mocciosetto stai cercando di dire qualcosa?» mi tirò i capelli facendomi alzare la testa
«B-Basta...» strinsi gli occhi appena sentì le lacrime che non riuscivo a trattenere «Vi p-prego, b-basta!» provai a dire iniziando a piangere e a tremare, rilasciando una leggera tensione e lasciandomi pian piano andare col terrore e il dolore che avevano impossessato ogni millimetro del mio corpo fragile.
«Decido io quando basta» Disse Michael aumentando di poco la velocità e la forza dei suoi movimenti colpevoli.
«N-no...» Sussurrai disperato avendo appena avuto la conferma che quello che stavo facendo era inutile, mentre Kevin si divertiva a strattonarmi i capelli «V-Vi supplico, v-vi p-prego basta!» Provai di nuovo sentendo la mia disperazione arrivare alle stelle.

Ricominciai a dimenarmi senza sosta, esattamente come all'inizio di questa tortura. Avevo un bisogno disperato che tutto finisse al più presto.
Poi mi ricordai di Noah. Prima aveva fatto un tentativo per far stoppare questo tormento e probabilmente era la mia unica speranza. Probabilmente le sue parole erano la mia unica luce in questo oblio di dolore.
Mi girai verso di lui e lo guardai per un attimo, ma era stato sufficiente per capire che non avrebbe fatto nulla. O almeno non ancora.
Stavo sprecando energie e probabilmente, i miei sforzi nel provare a resistere ancora, erano del tutto inutili

Sentì uno sbuffo, appena rimasi fermo a peso morto su quella piattaforma per colpa della mia esasperazione. 

«Dai papà, adesso basta.» con mio stupore si avvicinò a Michael e lo allontanò da me. Ripresi respiro appena mi sentì libero da quell'abuso. «Non avevo ancora finito» disse arrabbiato il più anziano «Se vuoi ucciderlo fai pure, ma sappi che ne voglio uno identico a lui» disse fermo Noah.
«Oh no, è stato difficile trovare questo. Figuriamoci se ne trovo un altro» finalmente, Kevin, mi lasciò e si avvicinò a loro.

Appoggiai la testa a terra, provando ad ignorare la loro conversazione. Mi trattenni dal piangere, perché l'avrei fatto appena fossero usciti. Provai a rilassarmi e a non pensare a quello che avevo appena subito, anche se era troppo difficile. Ero appena stato violato contro la mia volontà. Avevo provato a fregarli, ma avevo fallito. Era un miracolo se ero ancora vivo dopo tutto quel dolore.

Si può morire di dolore?

Mi sentii tirare nuovamente per i capelli. Aprì gli occhi trattenendo il respiro, perché non capivo cosa stesse succedendo. Cosa volevano adesso? Non gli bastava aver abusato di me?

RibelleWhere stories live. Discover now