❝ℳ𝒶𝓇𝓇𝓎 𝓂ℯ 𝒥𝓊𝓁𝒾ℯ𝓉❞ [𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡] 🪞

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C'era una volta...
No, direi che questa storia non cominciò ds un c'era una volta.
Nacque tutto da due ragazze e questa fu la loro storia.

Alexandra era una giovane ragazza di nobile famiglia. Poteva essere definita la figlia perfetta.

Era bella, con i suoi capelli castano scuro, dolce, amorevole e rispettosa. Tutto quello che un uomo potesse desiderare.

Peccato che ad Alexandra, gli uomini non andassero troppo a genio. Non le piacevano proprio e se ne rese conto quando incontrò il suo primo, e unico, amore.

Viveva in una grande casa e poteva uscire solo per fare un giro intorno alla villa.
Triste, direste voi, ma a lei piaceva questo, perché c'era quiete e nessuno poteva interromperla leggere.

Da Wilde, a Shakespeare, a Austen, a Verga, adorava quel tipo di genere.

I genitori volevano che si sposasse in modo da, finalmente, inserirsi del tutto nella società dell'alta nobiltà londinese.

Alexandra era nata a Londra, ma i suoi genitori avevano origini diverse e, caso vuole, che il loro non fu solo un semplice matrimonio combinato, ma anche d'amore, come la Chiesa Cattolica vuole.

Infanzia felice, in contatto ravvicinato con le principesse nobili e ragazze di alza borghesia fiorente, ebbe ciò che voleva, niente di più niente di meno.

Ma le amiche fingevano. Si erano tutte sposate, ma nessuna di loro era felice, Alexandra lo sapeva, perché esse si confidavano con lei.

Diceva che bisogna avere il giusto per vivere questa vita, il resto arrivava col tempo.

Stava camminando in giardino in quel momento, stringeva tra le mani 'Piccole Donne' per circa la quinta volta quella settimana. Adorava quel libro.

Le rose bianche stavano sbocciando, era piena primavera.

Si sedette sulla sua panchina speciale, ricominciando a leggere, attenta a non sporcare il vestito.

I rami degli alberi si muovevano lentamente, scossi da un leggero e piacevole vento, mentre le foglie erano di nuovo verde brillanti e le margherite in fiore. Erano il fiore preferito dalla madre e adoravano prendersene cura insieme.

Non vedeva la madre da un poco, si disse Alexandra, mentre chiudeva il libro avendo notato una domestica avvicinarsi a lei.

«Signorina, è pronto il pranzo» disse la domestica, di nome Lilith, facendo un piccolo inchino e tenendo la testa china.

«Arrivo, Lith, cosa abbiamo oggi?» chiese dolcemente Alexandra, chiamando per nome l'amica d'infanzia. Si alzò dalla panchina di ferro e, dopo essersi aggiustata con grazia il vestito, cominciò a camminare lentamente verso la lussuosa villa seguita da Lilith.

«Il cuoco si è superato oggi» rispose la domestica, dai capelli ramati, sorridendo.
Le piaceva parlare con la giovane.

«Come sempre del resto» commentò, sorridendo anch'essa, Alexandra entrando dalla porta sul retro e salutando la cucina, come faceva sempre.

Tutti la adoravano, perché era semplicemente se stessa.

Alexandra si sedette al grande tavolo lucido e scuro della sala da pranzo, già apparecchiato.

Lilith sorrise all'amica, sistemandole il vestito azzurro chiaro. Rimase in piedi accanto a lei, come a controllare, sorridendo, mentre la giovane più grande di qualche anno, mangiava tranquilla.

Finito il pranzo Alexandra si alzò con calma e grazia e camminò verso la sua camera, seguita a ruota da Lilith.

La sua camera era ampia e spaziosa, un verde tenue alle pareti, un letto da una piazza e mezza al centro della stanza, nulla di troppo principesco. La mora, Alexandra, sorrise paziente, mentre andava verso il grande terrazzo dove era solita fare colazione appena svegliata.

𝗔𝗥𝗧𝗘𝗠𝗜𝗦 || 𝑂𝑛𝑒 𝑆𝒉ꪮ𝑡 𝑎 𝐶𝑎𝑠ꪮ Where stories live. Discover now