t w e n t y - e i g h t

1K 60 11
                                    

Venerdì.
Purtroppo quel maledetto giorno era arrivato.
Tra poco Viola avrebbe detto addio a suo figlio.
In quel momento stava camminando a passo veloce per raggiungere la metro.
Aveva fatto finta di andare a scuola, perciò aveva lo zaino.
Si mise le cuffiette alle orecchie e fece partire una canzone a caso nella sua playlist.
Ed ecco che partì Almeno tu di Francesca Michielin,canzone proprio ideale per quella situazione.

Almeno tu era una canzone che era presente in un film italiano dove una ragazza di diciotto anni rimaneva incinta,insieme al suo ragazzo avrebbe passato i 9 mesi più bello e difficili nella sua vita.
La castana raggiunse la stazione,scese velocemente le scale e proprio in quel momento arrivò la metro.
Si fece spazio ed entrò,per fortuna riuscì a sedersi.
Le lacrime si facevano vive nei suoi occhi,era pronta per scoppiare a piangere

Almeno tu
Almeno tu
Che dal blu dei miei giorni mi salverai
E l'inverno degli occhi mi asciugherai
Almeno tu
Salvami tu

Arrivò alla sua destinazione e scese dalla metro, salì le scale e si ritrovò nei dintorni dell'ospedale.
Mentre si dirigeva verso l'edificio,ogni tanto accarezzava la sua pancia.

Ti guardo
Mentre brilla la città
E l'estate arriva già
E mi scalda l'anima

"Bhe sono arrivata...non si torna più indietro"tirò un gran sospiro ed entrò nell'ospedale.
Si tolse le cuffie dalle orecchie e le mise dentro allo zaino.
Ad un tratto una piccola mano toccò la sua gamba.
La ragazza guardò sotto e vide un bambino con i capelli rigorosamente ricci e rossi.
"Ehi"lo salutò
Il piccolo sorrise e si alzò in piedi con molta difficoltà.
"Dov'è la tua mamma?"gli domandò dolcemente.
Non rispose.
La sua manina prese le dita della ragazza e gliele strinse.
In quel momento Viola si sentì essere una madre,stava avendo un istinto materno.
Il bambino aveva degli occhi marrone scuro e delle lentiggini meravigliose.
Era la copia spiccicata del suo ragazzo.

Quel momento venne interrotto dall'arrivo della madre del bambino.
"Ivan non infastidire la ragazza!"esclamò la donna prendendo in braccio suo figlio.
"Non mi stava infastidendo,stia tranquilla"disse Viola con un sorriso rassicurante.
"Ivan è un bambino vivace,tende a infastidire le persone solo perché vuole giocare"
"Con me è stato tranquillissimo"
"Scusami ancora"detto quello la madre si allontanò da Viola.
Il bambino si girò e con la mano la salutò.
La riccia ricambiò il saluto.
Quello era un segno che doveva tenerlo?
La castana decise di ignorarlo
"Paoletti Viola"la voce della dottoressa riecheggiò nella stanza.
La ragazza si alzò lentamente e guardò per l'ultima volta il piccolo Ivan.

Viola seguì la dottoressa ed entrarono in una stanza che era diversa da quella della visita.
Su un piccolino tavolino era pronto un bicchiere d'acqua e il farmaco.
"Prendi la pillola ed entro ventiquattro ore sparirà tutto"le spiegò la donna.
La ragazza mise lo zaino a terra e si sedette sul lettino.
"Dottoressa potrebbe lasciarmi da sola un attimo?"le chiese
"Sì certo, prenditi tutto il tempo che vuoi cara"
Uscì dalla stanza.

"Bhe ormai siamo rimasti solamente noi due piccolino, sì è tua mamma che ti sta parlando"
Non sarai madre Viola
"Davide oppure Isabel se mi stai ascoltando sappi che ti voglio un mondo di bene.
Anche se non ti sei ancora formato"
Incominciò a piangere.
"Volevo tanto essere una buona madre.
Accompagnarti a scuola,andare al parco,giocare con te..."singhiozzò.
Prese la pillola e la osservò, era molto piccola.
"Non ce la faccio"buttò la testa all'indietro.
Accarezzò la pancia.

"Nel caso ci rivedremo in un'altra gravidanza,se la avrò..."
"Addio piccolino"mise la pillola in bocca e per ingoiarla bevve un po' d'acqua.
"È tutto finito...tutto"disse flebilmente.
Doveva chiudere quel capitolo della sua vita e riaprirne uno nuovo,doveva dimenticarsi di quel bambino.

Sabato 19:30
Matteo Lucido ci aveva pensato a lungo,per pensare non aveva nemmeno dormito.
Voleva affrontare Viola,insomma voleva chiedere spiegazioni riguardo alla gravidanza.
Il rosso si stava finendo di preparare per dirigersi a casa della castana per la cena.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
"Avanti"suo fratello entrò.

"Ancora scosso per la notizia Waxiello?"gli domandò il biondo, accendendosi una sigaretta.
"Non tanto"rispose.
"Quindi stasera le parlerai?"fece un lungo tiro.
"Sì,devo capire"si diede una veloce sistemata ai capelli.
Dall'appendiabiti prese la giacca e la indossò.
Fece per aprire la porta ma la voce di Pietro lo fermò.
"Vuoi lasciarla?"
"Non lo so Pit,non lo so"tirò un gran sospiro e uscì dalla camera.

[...]
"Piaciuta la cena Matteo?"gli chiese la signora Paoletti con un mezzo sorriso stampato sul volto.
"Tutto buonissimo signora, è un'ottima cuoca"
"Grazie mille"
Viola stringeva la mano del suo ragazzo.
Lentamente si stava dimenticando quello che era successo il giorno prima,stando con Wax sarebbe presto svanito dalla sua mente.
"Mamma io e Matte andiamo a camera"i due si alzarono da tavola.
"Certo va bene"annuì.

Salirono le scale ed entrarono nella camera della ragazza.
Adesso che erano soli,Matteo doveva trovare un modo per iniziare il discorso.
"Matte..."si avvicinò lentamente al rosso.
Attorcigliò le braccia attorno al suo collo.
"È da molto che non lo facciamo,direi che adesso questo è il momento perfetto"gli sussurrò all'orecchio con un tono leggermente malizioso.
"Ma al piano di sotto c'è tua madre"osservò lui.

In realtà a Wax non gliene fregava niente,anche se c'erano tutti i parenti in casa, voleva fare sesso.
"Sti cazzi Rosso Malpelo"iniziarono a baciarsi
"Viola...basta"la allontanò leggermente.
"Teo cos'hai?Non hai voglia?"inclinò la testa,confusa.
"So tutto"iniziò a parlare.
"Matteo non sto capendo,cosa sai?"tolse le braccia dal suo collo e si mise a braccia conserte.

"Elisa mi ha detto tutto"
A quella frase gli occhi della castana si spalancarono.
"Sei veramente incinta...io non ci posso credere"disse a denti stretti e iniziò a camminare per la stanza.
"E tu non me l'hai detto, renditi conto.
Io sono il padre di questo bambino e tu me l'hai nascosto"
La ragazza abbassò il capo,ormai quel bambino non esisteva più.
"Ieri mattina ho abortito"
Boom.
Matteo era scioccato,non ci poteva credere.

"Mi hai nascosto una cosa dal genere?! Viola sono il tuo ragazzo,te lo ricordi?"Wax alzò la voce.
"Sai che in una relazione si dice tutto?E sai anche che una relazione non può essere piena di bugie?"
"E tu me ne hai dette fin troppe"aggiunse amareggiato.
"Matteo io te l'ho nascosto perché avevo paura che te ne scappavi, perciò non ti ho detto niente!"esclamò Viola.
"E allora potevamo parlare insieme della soluzione 'aborto' e tu cosa hai fatto...hai detto un'altra cazzo di bugia!"

"Sai cosa sei...UNA CODARDA!"urlò lui.
"Eh no bello il codardo sei TU,quelle parole di merda non me ne sono dimenticata..."anche Viola alzò la voce.
"Cazzo che padre modello,uno che scappa dai problemi senza affrontarli...dio perché esistono uomini del genere?"rise amaramente.
"Sei tu quella che scappa dai problemi Viola,non io!"urlò
"NON IO!"ripeté a voce ancora più alta.
Ed ecco che gli occhi di Viola luccicarono.
"Non pensavo fossi così... vaffanculo Viola!"
"Vaffanculo Matteo!
Si guardarono per qualche secondo.
"Non ti voglio più vedere,vattene via"iniziò a piangere.
"Me ne vado con piacere"
Aprì la porta e la chiuse sbattendola.
"SEI UNO STRONZO MATTEO LUCIDO!"strillò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Si accasciò a terra e iniziò a singhiozzare.

|𝐂𝐑𝐔𝐃𝐄𝐋𝐈𝐀|𝑊𝑎𝑥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora