9. Fratelli e ex ragazzi

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Con l'andirivieni degli invitati, più il discorso commemorativo di Dante e Cecilia, più la distribuzione vera e propria degli inviti per la festa di matrimonio ufficiale che si sarebbe tenuta in primavera (a nonna piaceva giocare in anticipo e tenersi gli invitati pronti già da mesi), il sole aveva iniziato a calare e l'ora di cena si stava avvicinando. Il che stava solo a significare che Simone e Manuel avrebbero cenato al tavolo accanto a Dante, Cecilia, Jacopo e nonna Virginia, e Simone poteva solo sperare che Lorenzo sarebbe stato quanto più lontano possibile dal loro tavolo.

Rivederlo era stato uno strazio.

Quando i loro occhi si erano incrociati per la prima volta dopo mesi, Simone si aspettava anche solo un cenno con la testa in segno di saluto. Invece niente, manco quello. Lo aveva guardato come si guarda una qualunque persona che nemmeno si conosce ma che ci capita sott'occhio per caso: con indifferenza.

Lui era lì, a ispezionare le tonsille di Manuel con la lingua, mesi dopo essere stato lasciato in lacrime a chiamarsi un taxi da solo, perché Lorenzo lo aveva invitato a casa sua con la sola intenzione di scaricarlo, e l'altro era rimasto impassibile.

Non che Simone si aspettasse chissà cosa, lui tutta quella sceneggiata l'aveva messa in piedi solo per dimostrargli che non fosse così indispensabile come pensava, di certo non voleva che gli corresse incontro, li dividesse, spaccasse la faccia a Manuel e poi portasse via Simone e lo implorasse di tornare con lui.

Ma quantomeno a Simone sarebbe piaciuto, egoisticamente parlando, vedere che faceva ancora un certo effetto al suo ex. Così, giusto per crogiolarsi cinque minuti nell'idea di poter essere ancora soggetto d'interesse per qualcuno, dato che sembrava che nessuno nel resto dell'universo lo notasse.

Manuel, ad esempio, non lo filava proprio.

Quindi Simone si ritrovava con ben due insuccessi amorosi davanti: il suo ex ragazzo che pareva essersi dimenticato di aver avuto una storia con lui e il suo attuale finto ragazzo a cui pareva non essersi smosso niente di niente dentro di lui nonostante fosse stato impegnato a pomiciare con Simone tutto il giorno.

Com'era possibile che non avesse sentito niente, con tutti quei baci? A Simone tremavano le ginocchia ogni volta che le loro labbra si sfioravano. Possibile che a Manuel invece non facessero alcun effetto? Non erano attori, non erano abituati a baciare persone con cui non avevano vere e proprie reazioni. Non che Simone sapesse, almeno. Sicuramente Manuel aveva avuto le sue storielle, mai granché di serio, ma il moro dubitava che non provasse niente quando baciava quelle persone, anche se poi non durava.

Lui aveva un uragano nello stomaco, un turbinio di farfalle, un fiume in piena, che peggioravano a ogni carezza, bacio, sorriso. Anche quando era lui stesso a iniziare tutto.

Lui soffriva per il suo ex e soffriva per un ragazzo che gli piaceva da sempre. E non interessava a nessuno dei due.

Vedere Lorenzo e la sua mancata reazione gli aveva ucciso l'umore, gliel'aveva spezzato in due con la stessa facilità con cui si strappa un foglietto di carta, e adesso non se la sentiva più di far finta che andasse tutto bene davanti a decine e decine di persone.

E poi, baciare Manuel aveva iniziato a essere pericolosamente bello.

Gli stava venendo troppo naturale allacciare le braccia attorno a lui, scambiarci effusioni, comportarsi come se tutto quel contesto non fosse relativo a una storiella che si erano inventati.

Alla normalità, ormai ne aveva preso coscienza, non sarebbe stato in grado di tornarci.

Ma non l'avrebbe mai e poi mai ammesso ad alta voce: lui si era fiaccato in quel casino e lui doveva sopportarlo. Tuttavia poteva aggirare la situazione in qualche modo e ricavarsi un po' di tempo da solo con Manuel: passare del tempo insieme senza le facce degli amici di sua nonna che a ogni sguardo lanciato nella sua direzione parevano urlare "il nipote di Virginia si è di nuovo sistemato" quando non era affatto vero, gli avrebbe senz'altro fatto bene. E lo avrebbe distratto un po' dal pensare a come comportarsi con Manuel una volta finita quella serata.

Ufficialmente, per finta [Simuel]Where stories live. Discover now