Capitolo 24: Scene raccapriccianti.

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Sono sotto choc. Non riesco a muovermi dal letto. Una delle cose più terribili che sia mai successa? La morte della Signora Petrelli avvenuta davanti ai miei occhi. Pensate che sia finito lì? Assolutamente no. Quando la polizia ha accertato che la Signora si sia uccisa da sola, il corpo è stato portato in obitorio, peccato che fosse pieno. Abbiamo ricevuto una chiamata dal coroner che ci diceva che avrebbero riportato il corpo in casa della donna perché, al momento, era impossibile tenerlo da alcuna parte. Le chiese sono piene di bare, gli obitori sono pieni e non c'è nessuna camera ardente disponibile. Mi sono sentito svenire. Mamma ha provato a chiamare un'agenzia di pompe funebri, ma le hanno detto che era impossibile trovare una bara prima di qualche giorno.

"Tesoro, so che è difficile, ma la migliore opzione che abbiamo in questo momento è..." Si blocca, sento la sua voce tremare. "Puoi passarmi Antonio?" Mi chiede, lasciando la frase di prima in sospeso. Passo il cellulare ad Antonio che lo afferra. Si allontana un po' da me e lo vedo irrigidirsi, ma annuire. Che diamine sta succedendo?

Quando chiude la chiamata, mi porge lo smartphone e mi lascia lì senza alcuna spiegazione. "Che succede?" Domando, consapevole che c'è qualcosa che non va. Lui non parla. "Anto?" Lo richiamo. "Ascolta, ho bisogno che tu rimanga in casa tra un paio d'ore e che non esci o ti affacci." È più un ordine che un consiglio. "Perché che succede?"

Lui sbuffa. "Katia mi ha detto che un'ambulanza sta per portare il corpo della Petrelli a casa sua e che, essendo lei la persona che la donna che ha segnalato come suo contatto d'emergenza, dobbiamo occuparcene noi. So che sei rimasto devastato da quanto hai visto, quindi è meglio che tu non venga coinvolto." Mi sento il fiato mancarmi. "Ma per quanto tempo dovrà rimanere in casa?" Se inizia la decomposizione, quanto tempo passerà prima che si sentirà la puzza. E' assurdo. Nemmeno in un libro o in un film horror si sono mai spinti a tanto.

"Non...Rimarrà in casa." Dice alla fine. Io lo guardo come un ebete. "Mamma mi ha detto di scavare una fossa nel suo giardino e di seppellirla lì fino a quando non ci sarà una bara disponibile." Mi sento lo stomaco contorcersi. "Stai scherzando?" So che non lo sta facendo. Ha il viso pallido. "Non posso... Lasciarti solo in questa situazione." Dico. "L'ultima volta che hai detto così, ci siamo ritrovati davanti una scena raccapricciante. Fai gli incubi tutte le notti. Direi che sia meglio che tu ne rimanga fuori da questa storia."

Ha ragione, dopo aver trovato la donna in una pozza di sangue ed essermi morta tra le braccia, ho avuto difficoltà a dormire e quando lo faccio, ho sempre degli incubi vividissimi.

"Chiederò al Signor Claudio di aiutarmi." Sospira. "Ma è legale questa cosa?" Sono sorpreso di quello che mamma ci ha detto di fare. "A quanto pare, lo stanno consigliando a molte famiglie. Passerà qualche giorno prima che riusciranno a portarla via."

Non so se urlare o schiaffeggiarmi per cercare di svegliarmi da questo incubo. Il mio corpo inizia a tremare. Antonio mi afferra la vita e mi avvicina a sé. "Ti prometto che non vedrai nulla di tutto quello che accadrà. Stai in casa e non ti fare venire strane idee. Capito?" Annuisco. Avvicina il suo viso al mio e mi bacia. Non è un bacio carico di lussuria, ma avverto il bisogno di sentirsi al sicuro. Voglio che si senta al sicuro.

Un paio d'ore dopo, squilla il telefono di Antonio e capisco cosa sta per succedere. Mi affaccio da una dal balcone della mia camera che si trova a primo piano e vedo che c'è un'ambulanza ferma con le sirene spente. Antonio entra in camera mia. "Chiudi la saracinesca." Mi ordina. Annuisco.

"Come entrerai in casa della Signora Petrelli?" Domando. Non posso immaginare di vederlo nuovamente scavalcare dalla finestra. Lui tira fuori un mazzo di chiavi dalla tasca. "A quanto pare, la Signora ne aveva dato una copia a Katia e a Papà." Mi dice. "Me l'ha detto al telefono prima."

Prima che possa uscire, lo prendo per mano e lo spingo verso di me, così da abbracciarlo. "Quando torni, facciamo una doccia calda insieme?" Lui annuisce. "Non guardare, okay?" Mi bacia a stampo e va via.

Rimango in camera mia, provando a distrarmi con della musica, ma è più forte di me. Non riesco a non pensare a quello che sta accadendo aldilà della nostra proprietà.

Non ho più parole, non riesco a realizzare che tutto ciò che sta accadendo sia reale. Nemmeno nelle immaginazioni più fervide potrebbe mai capitare una cosa simile. È incredibile. Mi sento così piccolo e indifeso.

Faccio un colpo di tosse. Lì per lì, mi sembra una cosa normale. Un altro colpo di tosse. Strano, non mi sembra di aver preso freddo. Okay, siamo andati a nuotare, potrebbe essere per quello. Cerco di non farci caso.

Sento dei rumori provenire da fuori. Sono tentato di andare alla finestra a dare un'occhiata, ma ho promesso ad Antonio che non avrei sbirciato. Eppure...

La curiosità è più forte di ogni altra cosa, quindi alzo la saracinesca e scosto le tende. Antonio e il Signor Claudio stanno scavano con due pale. Quando la buca è abbastanza profonda, Antonio preleva un fagotto lungo fatto di lenzuola bianche. Sembra stia trasportando una mummia. Poggia il fagotto sotto terra e iniziano a riempire la buca. Quando hanno finito, Vedo Antonio prendere una croce, che conosco benissimo perché l'ho sempre vista nel salotto dei Petrelli, e lo conficca nel terreno. I due si fanno il segno della croce e si salutano. Mi sento i conati di vomito salirmi.

Corro in bagno e vomito pure l'anima. Che diamine ho appena visto? Aveva ragione Antonio, non dovevo guardare. Le lacrime scendono calde e abbondanti. Mi lavo la bocca e mi sciacquo la faccia.

Quando sento la porta di casa aprirsi, scendo giù e lo trovo pallido come un cencio. "Tutto fatto." Mi dice, ma è sconvolto. Lo riesco a vedere. Corro ad abbracciarlo. Lui si abbandona a me e lo sento piangere. E' la prima volta che vedo quest'uomo piangere. Vorrei consolarlo, ma scoppio a piangere a mia volta. I nostri pianti servono a superare questa situazione.

Quando ci stacchiamo, ci fissiamo per un istante lunghissimo e sentiamo che abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Ci baciamo appassionatamente. Voglio sentire la sua lingua dentro alla mia bocca, ne ho un disperato bisogno. Lui si toglie la maglietta e io lo imito. Mi prende in braccio e mi conduce al piano superiore. Entriamo in bagno e ci togliamo i vestiti rimanenti. Apriamo l'acqua calda e continuiamo a baciarci sotto la doccia. Il sesso che ne consegue è animalesco e disperato, come la situazione che abbiamo appena vissuto. So che può sembrare una cosa assurda, ma fare l'amore è l'unico modo che avevamo per sentirci meglio e abbandonare i cattivi ricordi. Antonio viene dentro di me con un urlo spezzato mentre mi masturbo e questo mi manda in estasi, facendomi giungere all'orgasmo a mia volta. Quando finiamo, siamo stremati. Finiamo di lavarci e, successivamente, andiamo dritto filato a letto, senza nemmeno mangiare.

Io tossisco di tanto in tanto. "Che hai?" Mi domanda Antonio allarmato. "Sarà colpa del bagno a mare dell'altro giorno." Dico, ma sento la testa scoppiarmi. Chiudo gli occhi e mi addormento.

LoveGame - Un Amore Proibito ( ex Innamorato del Mio Fratellastro)Where stories live. Discover now