𝓣𝓱𝓮 𝓜𝔂𝓽𝓱 𝓸𝓯 𝓟𝓮𝓻𝓼𝓮́𝓹𝓱𝓸𝓷𝓮.

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SYNOPSIS

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SYNOPSIS.

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Quando il tuo nome porta il nome di uno degli dèi greci, la tua vita è segnata per sempre.
Sarai marchiato a vita, collegato sempre alla figura ellenica, paragonato ad essa come se fosse possibile essere in grado di portare appieno il nome di un dio o di una dea rappresentati come esseri perfetti e superiori rispetto agli umani.

Il mio nome mi fu dato perché nacqui in un mattino di un giorno di primavera, di preciso nel solstizio primaverile, quando le primule con i suoi colori variopinti iniziarono a sbocciare, ufficializzando così l'avvio della rinascita di tutti gli altri fiori.

Nome scelto da mia madre, probabilmente perché fu influenzata dai ricordi dei racconti della mitologia greca che suo padre le narrava da piccola per farla addormentare.

Ma né lei e né mio padre, presi dal turbinio di emozioni che si stagnarono per entrambi al centro dello stomaco, si ricordarono la mitologia vera e propria legata alla dea.

Persefone fu rapita da un essere arrogante, tenebroso, oscuro e malinconico: Hades, il re degli Inferi. E per un tranello, fu obbligata a sposarlo e a vivere con lui una vita nell'oltre tomba, ma a patto che si ricongiungesse con sua madre Demetra annualmente nei mesi che ricoprivano la fioritura.

Non misero in conto che tale mitologia avrebbe potuto segnare la mia vita, che avrei trovato anche io il mio Ade, il quale mi avrebbe portata lontana da loro un giorno.

Purtroppo, per scherzo del destino, il mio re degli Inferi non fu solo uno, ma ben tre.

Uno di loro aveva avuto in passato il mio stesso sangue, ma ha avuto il coraggio di tradirmi nel modo più orribile che esista.

Ma gli altri due, Dio, gli altri due erano la mia vera rovina, terribilmente simili ma estremamente diversi, in modo che uno compensasse ciò che l'altro non dava, un misto di gentilezza, arroganza, buone maniere, cattive abitudini, perfezione, freddezza e calore insieme, romanticismo e apatia. Erano loro la reincarnazione della mia condanna, la rappresentazione umana del mio Ade, con il rapimento e tutto. A tratti sembravano la stessa persona divisa in due, come per scherzo del destino. Avevano l'abilità di scambiarsi i ruoli caratteriali, l'uno poteva assumere le sembianze dell'altro senza nessun problema, come se in entrambi viveva la stessa persona che si divertiva a dimostrare due lati di sé in corpi diversi, facendoti incantare e meravigliare, e alla fine entravi in un loop infinito difficile da cui poter uscire. Mi hanno rapita con i loro occhi e i loro modi di fare, con la loro abilità di modellarti i pensieri a loro piacimento, di farti sentire come ceramica sotto al loro tocco aggraziato ma allo stesso tempo rude. Erano lo sdoppiamento del mio re degli Inferi, di cui riuscivano a prenderne le sembianze alla perfezione, e io ero la loro sola e unica Persefone.

«𝐶𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒, 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖. 𝐸𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒, 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎𝑝𝑟𝑒𝑚𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐ℎ𝑖 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑙'𝑖𝑚𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑏𝑟𝑖𝑣𝑖𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑑𝑟𝑒𝑛𝑎𝑙𝑖𝑛𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑒.»

𝑳𝑰𝑴𝑰𝑻𝑳𝑬𝑺𝑺.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora