1. How can you die carelessly?

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PERSEFONE POV

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PERSEFONE POV.

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Era un giorno particolarmente freddoloso, anche con gli innumerevoli strati addosso sentivo la temperatura pungermi leggermente il corpo. I brividi lungo la colonna vertebrale mi scuotevano un po', le mani erano gelide già appena sveglia e mi sono dovuta armare della borsa d'acqua calda per riscaldarle. Faceva così freddo anche dentro casa perché la mattina le domestiche, sotto l'ordine di mia madre, pulivano con le finestre aperte. Ma ormai avevo imparato sulla mia pelle che gli spifferi del maniero si situavano in ogni angolo di esso; quindi, era difficile non avvertire il vento che ti colpisce dalla base dei piedi o ti pugnala il ventre.

Casa mia era quasi secolare, con gli interni modernizzati ma con la struttura lasciata così com'era un tempo. Con qualche aggiusto di qua e di là, si reggeva ancora in piedi.

Mio padre non voleva smuoversi dal ristrutturarla completamente perché era un'eredità di famiglia e lui ci teneva così tanto a lasciarla come l'aveva vissuta da bambino. È soltanto sotto l'influenza di mia madre, con il suo fare incantatorio, che ha acconsentito almeno a cambiare gli arredamenti, scegliendo comunque un mobilio adatto allo stile classico dell'esterno. Così da non far cozzare troppo il gusto moderno di mia madre con quello classico di mio padre.

All'interno vi sono camere inesplorate e passaggi sotterranei segreti collegate anche con la città soprastante. Ci sono luoghi inesplorati, che conducono chissà dove e per suggestione nessuno aveva mai più fatto uso di quei sotterranei. Si diceva che sotto Greenhaven, proprio passando attraverso quegli spazi sporchi, stretti e bui come la pece, vi risiedesse il portale che collegava la terra direttamente all'Inferno e vi si potevano udire le urla dei dannati colpiti a colpi di frusta, costretti ad annegare nel ghiaccio spinoso o nel fuoco ardente, a scontare pene decretati da una figura senza corpo, che si auto dichiarò il giudice assoluto delle cause perse.

Era la diretta connessione con il mondo dei morti, il filo che legasse la realtà con quello che io consideravo un'esaltazione di un luogo spirituale. Troppo scettica per credere che esistesse un luogo così spaventoso e la possibilità di redimersi dopo un migliaio di anni, sempre se il peccatore dava segni di pentimento.

Troppo scettica anche per credere che esistesse un luogo come il Paradiso, o il Purgatorio.

Io non credevo a nessuna parola letta della Divina Commedia, scritta da un uomo con possibili problemi mentali che aveva fatto dipendere la sua vita da una donna, quasi come un voto a un santo. Chiamatemi pure Blasfema per utilizzare il nome di una persona che ha decretato la storia della lingua italiana e che ha influenzato molti autori anche nel resto del mondo, ma andando oltre la sua bravura stilistica e la sua genialità, lui aveva probabilmente qualche bisogno di farsi una scopata. Qualsiasi cosa significhi quest'ultima parola.

𝑳𝑰𝑴𝑰𝑻𝑳𝑬𝑺𝑺.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora