5. Bet you wanna touch me now.

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PERSEFONE POV

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PERSEFONE POV.

‧͙⁺˚*・༓☾ ⚜️ ☽༓・*˚⁺‧͙

Mi stavo rigirando la matita tra i denti.
Il nervosismo si stava appropriando di me durante il corso di letteratura francese e non era nemmeno ancora arrivata la docente.
Cercavo di non muovermi costantemente sulla sedia, anche se a tratti mi era praticamente impossibile.
Il motivo del mio nervosismo?
Una giornata iniziata di merda. Partendo dalla sveglia che non era suonata perché durante la notte il telefono era morto insieme al caricabatterie, che aveva deciso di abbandonarmi dopo solo un anno di utilizzo.
Avrei tanto voluto essere una di quelle persone che possedevano una sveglia sul comodino, senza essere attaccate alla tecnologia, che seppur si svegliavano con un rumore assordante nelle orecchie almeno erano sicure che si sarebbero svegliate, senza far affidamento a un dannatissimo telefono di merda.

Per di più quella giornata pioveva a dirotto e, ciliegina sulla torta, non avevo l'autista che mi scortava a casa al ritorno. Proprio quel giorno doveva stare dietro agli impegni di mia madre.

Tutto questo perché i miei genitori non si fidavano a farmi guidare un'auto, sostenendo che avevo una guida troppo spericolata. E quella mattina non li avevo smossi dal loro pensiero, nonostante avessi ripetuto più volte che, come guidavo l'auto nel nostro giardino sul retro, non equivaleva a come avrei guidato per le strade di Greenhaven.

Non potevo biasimarli, avevano paura, dopo quello che avevamo passato.

Ma mi chiedevo: Avevano paura che finissi come mio fratello o che guidassi come il conducente dell'auto che l'ha ucciso?

A quella domanda non avevo ancora la risposta, e non ero sicura di volerne una.

La porta si chiuse e la professoressa camminò a passo sicuro verso la sua cattedra con il rumore dei suoi tacchi rossi che riecheggiavano sul pavimento.

«Bonjour

Già dalla sua pronuncia e dal suo portamento elegante avrei dovuto capire che proveniva dalla Francia e che ci avrebbe spennati vivi per le conseguenti due ore.

Uscii da quella classe distrutta mentalmente più di quanto non lo fossi già, mi giravano in testa nomi di autori francesi troppo antichi anche solo per ricordarli mescolati alle date storiche.

Mentre camminavo tra i corridoi della True Constance, cercando di stare attenta a non sbattere contro qualcuno, inviai un messaggio a Cora, che era ancora intrappolata nella sua lezione di Diritto Privato.

P: Ti aspetto fuori l'aula.

Dopo quattro ore passate tra una lezione di lingua e cultura spagnola e una di letteratura francese, avrei tanto voluto mettere qualcosa sotto i denti e placare il mal di testa prima di trovare un modo per tornarmene a casa.

𝑳𝑰𝑴𝑰𝑻𝑳𝑬𝑺𝑺.Where stories live. Discover now