Capitolo 47

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Katherine

Il profumo dolce e familiare dei pancake appena fatti, mi riporta a quando a sei anni tutte le domeniche mattine, scendevo di sotto allegra e spensierata con una dose di pancake e sciroppo d'acero ad aspettarmi insieme al sorriso raggiante di mia madre.

Ed ora sento la stessa sensazione, solo che sono nella mia nuova stanza a New York e sono cresciuta. Eppure questa sensazione è talmente vivida che apro gli occhi colpita dai raggi solari che filtrano dalla finestra

Mi sollevo appena dal letto guardandomi attorno, è tutto esattamente al suo posto, nulla di diverso

Il profumo invitante dei pancake si fa sempre più forte tanto da spingermi a spostare le coperte e dirigermi di sotto con passo leggero

Mi avvicino lenta alla cucina e un colpo al cuore mi travolge

Pancake appena fatti sul tavolo, imbandito con succo, sciroppo d'acero e anche cioccolata

Mia madre è di schiena intenta ad ultimare quei piatti così deliziosi e così belli da vedere

"Mamma" esclamo col terrore che scompaia

La vedo fermarsi e lentamente voltarsi verso di me

È esattamente come la ricordavo, i suoi capelli scuri come i miei, i suoi occhi chiari e il sorriso dolce e rassicurante che mi dava sempre sollievo

Mi sorride come felice di vedermi ed io le corro incontro stringendola in un forte abbraccio

"Mamma" dico ancora stringendola sempre più forte. Il suo profumo, il suo tocco così dolce e materno

"Mi sei mancata così tanto"

Non riesco a trattenere le lacrime, mi scosto appena per guardarla negli occhi, lei mi asciuga le lacrime e infonde sicurezza col sorriso

"Tesoro mio, come sei bella"

La sua voce, sto ascoltando di nuovo la sua voce

"Ma come è possibile? Come.."

Le mie domande non trovano risposta, lei continua ad asciugarmi le lacrime che continuano a fuoriuscire, e sembra così serena, così tranquilla

"Vieni siediti"

Mi dice sedendosi poi di fronte a me

"Come stai?"

Mi chiede come se non fossero passati anni interi

"Io sto bene Mamma, tu come stai? E papà dov'è?"

Mi volto attorno a me sperando di vederlo rientrare dalla porta proprio come quando ero piccola

"Lui mi sta aspettando tesoro"

"Che significa? Perché non è qui?"

"Non ricordi nulla?"

"Cosa devo ricordare?"

Lei non mi risponde, mi accarezza il viso ed io stringo la sua mano alla mia

Never without youWhere stories live. Discover now