Capitolo 52

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Kyle

Non mi ama, non mi ha mai amato. Ripeto queste parole ininterrottamente sperando di crederci così da non sentire più questo macigno nel petto. L'avevo stretta a me, inalato il suo profumo, ero stato sul punto di sfiorare finalmente le sue labbra. Ma lei era decisa a evitarlo.

Aveva gli occhi così arrossati, lo sguardo spento, non era la mia solita Kitty, era quasi il fantasma di sé stessa.

Avrei preferito prendermi ogni tipo di dolore che la infliggesse piuttosto che vederla così spenta.

Non mi avrebbe mai detto la verità, era andata via con il bamboccio, lui era tornato. Perché era ancora qui? Non credevo minimamente alle sue parole, non avrei mai creduto che lei potesse farmi una cosa del genere, l'ho guardata negli occhi quando me l'ha detto e a stento lei è riuscita a guardare i miei.

Stava mentendo, dovevo solo capire perché.

Mi sentivo spento, ancora debole, mio padre non aveva detto molto dopo l'incidente, non mi aveva nemmeno chiesto di Kitty e quando gli avevo fatto presente che mi avesse lasciato lui non era nemmeno sorpreso anzi direi era più..sollevato. Non mi ha chiesto come stavo, ha solo detto che era meglio così per entrambi.

Beh col cazzo. Non andava bene affatto, io soffrivo e lei soffriva solo che non ne capivo ancora il motivo. L'avevo sentita quel giorno, lei era lì ne sono sicuro anche se lo nega, lei c'era.  E anche tutte le notti successive era con me, non mi importa di quello che dice mio padre.

La amo, non dubiterò mai di lei, ma dovevo scoprire la verità.

I giorni senza di lei erano bui, non c'era il sole, i colori, niente. Non mi ero davvero resoconto di quanto ormai fosse una parte importante di me fino a che non l'avevo persa. Prendo le nostre foto tra le mani attento a non girarle, non voglio leggere quello che mi ha scritto, voglio che me lo dica a voce.

La rivoglio, non accetterò mai un mondo in cui non stiamo insieme.

Se penso che potevo perderla, uno sbaglio, uno stupido sbaglio e poteva finire tutto quella notte. Aveva rischiato di morire, avevamo rischiato entrambi, ma l'idea che io potessi risvegliarmi senza di lei mi faceva tremare. Non sarei riuscito ad andare avanti, in pochi mesi si era presa tutto di me, la mia mente, il mio cuore, ogni parte di me era dipendente da lei, dai suoi occhi, dal suo sorriso, dalla sua dolcezza nascosta in quell'aria da stronza, il modo dolce di abbracciarmi tutte le volte soprattutto dopo essere stati insieme, la dolcezza con cui mi carezzava sempre i capelli e lasciava un bacio sulla fronte. Non posso credere sia tutto finito, che per lei sia tutto finito

Io la amo, la amo da morire e non gliel'ho mai detto. La amo e avrei dovuto dirglielo prima.

Anche dormire era diventato un inferno, era il mio ultimo pensiero la notte e il primo al mattino

La vedevo arrivare sempre con quell'idiota per poi tornare a casa con lui. Non lo aveva mai baciato davanti a me, ma  si limitava a intrecciare le loro mani o ad abbracciarlo, e tutte le volte avrei colpito qualsiasi cosa mi ritrovassi davanti.

Non riuscivo nemmeno a seguire le lezioni, il mio rendimento peggiorava e mio padre non mancava mai di farmelo notare, ma a me non fregava nulla. Anche l'idea del college senza di lei mi sembrava niente.

Le lasciavo una rosa blu ogni giorno in camera sua, non so se le tenesse o le buttasse via, se ne fosse felice o sperava che smettessi. Non avrei comunque smesso.

Never without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora