Veritá

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Pov's Hermione
Apro gli occhi.
Mi trovo in una camera sconosciuta.
Provo ad alzarmi, ma un dolore lancinante alle gambe e al petto mi costringe ad appoggiarmi al mobile lí vicino.
Come farò?
Solo adesso mi accorgo che non sto indossando i miei vestiti ma una camicia bianca piuttosto lunga..

Cosa? Una camicia bianca?

I miei ricordi affiorano man mano:
la prigione
il signore oscuro
le sue parole piene d'odio e di malizia Piton
E poi il buio.
Devo essere a casa sua.
Ho paura, non ho la bacchetta deve avermela presa. Non so cosa voglia da me, ma non voglio mostrarmi debole, non sono debole.
Dopotutto sono una grifondoro.
Così decido di uscire dalla camera Barcollo per colpa del doloree dello stordimento.
Fuori dalla stanza c'è lui, è seduto su una poltrona, un libro tra le mani.
Mi osserva divertito o meglio sfoderando il suo migliore ghigno serpeverde.

Pov's Severus

Vedo entrare la Granger in modo barcollante e insicuro.
Sogghigno.
È assurdo vederla con addosso la mia camicia , è adorabile...

"Severus Tobias Piton che diamine pensi?
Lei è la tua alunna ricordatelo"

Sisi come vuoi coscienza inutile.

- Bella giornata Granger-
Le dico ridacchiando.
Mi fissa con odio e poi si accascia sulle gambe. È conciata proprio male.
-Non ti reggi proprio in piedi eh?-
Cerco di prenderla sul ridere, non voglio sembrarle ostile.
Certamente però il fatto di avere un espressione perennemente incazzata, vestiti ovviamente neri, acido e con un passato di merda non aiuti. Anzi probabilmente comportandomi così la sto solo confondendo di più.
Peró devo fare in modo che capisca e ancora una volta devo aiutare il goldentrio.
Lo devo a Silente, a Lily... E a quell'idiota di Potter.
Tento di tirarla su di peso, ma mi tira un debole pugno in pancia.
Mi fa appena il solletico.
-Mi lasci traditore!-
Sospiro.
-Io mi fidavo di lei e se pensa di poter fare qualunque cosa con me, può anche scordarselo! Non sará lei ad abbattere un altro grifondoro-
Sospiro ancora.
Un altro grifondoro... questo si che fa male.
Stringo la radice del naso, sará dura prima che si fidi di me
- Granger stammi a sentire-
Comincio a dire
- Sono dalla vostra parte, ma ovviamente non mi crederai qualunque cosa io ti dica non é vero?-
Sbuffo.
-So giá che non servirà a nulla parlarti , stupida testardaggine di voi grifondoro-
Lei resta zitta, forse spaventata...

Porto la bacchetta alla testa, ne faccio scaturire alcuni fili argentati...
I miei ricordi: tutto quello che mi ha detto Silente, tutto quello che ho fatto per loro, tutti i miei sbagli, parte dei miei demoni e il mio passato, almeno in parte... poi richiamo un piccolo pensatoio che tengo nello studio.
La invito a guardarli.

Pov's hermione
-Granger stammi sentire...io sono dalla vostra parte, ma ovviamente non mi crederai, so giá che non servirà a nulla parlarti , stupida testardaggine di voi grifondoro-
Non capisco.
Che sta dicendo?
Vedo che si porta la bacchetta alla testa e richiama un pensatoio poi mi invita a guardarci dentro.
Vuole mostrarmi dei ricordi?
Qualcosa mi dice di fidarmi, io conosco giá in parte il passato di Piton , quando avevo fatto delle ricerche per scoprire chi fosse il principe mezzosangue avevo scoperto molte cose, molte di piú di quanto io abbia detto agli altri due.
So che ci ha protetto per lily a me e a harry e non è per questo che non mi fido.
Non riesco a fidarmi o a credere alle sue parole perchè ha ucciso Silente, che immagino fosse come un padre per lui.
Ma ora...
Qualcosa nei suoi occhi , che vedo scurire, o nel fatto che non mi abbia ancora cruciata, mi spinge a fidarmi.
Posso vedere come sta lottando dentro di se per non crollare nel rivivere quei ricordi.
Devo fidarmi.
Forse in fondo non ho mai smesso di fidarmi proprio del tutto di lui.

Si tuffarono insieme in quel mare di ricordi bui, ne erano circondati.
Severus però per la prima volta era piú sereno , il contatto che stava tenendo con la Granger lo teneva fermo alla realtá.
E se silente avesse avuto ragione? E se fosse veramente arrivata la luce anche per lui?

Pov's severus
Abbiamo appena finito questa sfilza di dolore meglio definita " ricordi ", le lascio il braccio, che stringevo per sorreggierla.
Vedo che si allontana verso la camera.
Non mi guarda, ha il viso confuso, negli occhi posso ancora vedere scorrere tutto questo casino che è successo e sta succedendo.

Tu sei un casino severus
o sta zitta coscienza vai a dormire.

La lascio sola nella stanza e me ne vado in cucina, prendo una bottiglia di whisky.
Me ne torno nello studio, chiudendo la porta.
Ho bisogno di sfogo,
mentre mi attacco direttamente alla bottiglia, posso sentire venire dei singhiozzi dall' altra stanza.
Vorrei andare a consolarla e dirle che andrá tutto bene , ma decido di fregarmene da bravo stronzo tale che sono.
Mi riattacco alla bottiglia, sono un egoista lo so, ma in questo momento non me ne frega proprio nulla...
I ricordi fanno troppo male.

《LEI È IL MIO SORRISO》SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora