Capitolo 41 - Riconciliazione

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L'astronave pullula di agenti della NASA.
Il Palazzo di Giustizia scompare fra le fiamme, mentre il velivolo si allontana dal luogo dello scontro. Distinguo il punto in cui hanno sparato Chrysssa, e un attimo dopo la mia mente proietta la scena: lei era indifesa, e in un frangente un colpo è scoccato spezzandole la vita.
Se n'è andata via per sempre, e la mia anima non troverà pace fin quando Robert creperà. Due medici hanno soccorso Ethan, mentre Arin Ramsey è su una barella privo di sensi. Il suo volto è irriconoscibile. Jason ora, spazia avanti indietro per la navicella, ma non gli è consentito accedere al reparto medico.
Sono in una piccola sala ovale, di fianco al piccolo cronicario. Ai compare dalla curva; il suo volto è ricoperto dai detriti di fumo e la sua divisa è bruciata in diversi punti. «Tutto bene, Carl?» Domanda unendo le sue mani.
Annuisco, ma non riesco a smettere di pensare a Chryssa.
«Non stai affatto bene.» Constata Ai rispondendosi da sola. Lascio andare il mio capo contro la parete e mi perdo ad osservare gli intagli sinuosi del soffitto.
«Lei se n'è andata per sempre!» Farnetico fissando un punto vuoto della parete. 
«Daren mi ha spiegato il motivo cui ti ha spinto ad accettare le richieste di quell'uomo. Era per salvare la tua amica.»
Serro le labbra chinando il capo. «Come avete fatto a trovarmi? Immagino che le fiale della dottoressa Opal c'entrino qualcosa.»
Ai prende posto su una panca metallica sfregandosi le mani sul pantalone. «Nelle fiale che ti ha donato Opal c'erano dei localizzatori. Quando Wade ci ha catturati,  Opal ti ha iniettato il siero mentre tu eri privo di sensi.» Spiega continuando a sfregare le sue mani.
«È stato tutte inutile. Lei è morta.» Scuoto la testa poggiando un piede sulla parete. «Quando siete entrati nell'edifico non avete notato nessun corpo?» Domando.
«No, e non c'era alcuna macchia di sangue, poiché la tua amica è viva» Ai mi guarda sfoggiando un sorriso radioso.
«Come sarebbe a dire che lei è viva?» Domando sgranando gli occhi. Un tremolio corrode la mia pelle e non è elettricità.
Sento un cigolio provenire da porta, e il volto fatato di Chryssa appare dalla soglia. È aggrappata alla dottoressa Opal e claudicante si avvia verso di me.
«Chryssa!» Le lacrime straripano dagli occhi. Lei lacrima, ride per poi tossire.
«Non abbracciarla.» Dice stentorea la dottoressa. Avvolgo le sue mani nelle mio e il mio corpo vibra. Chryssa sorride ricominciando a piangere.
«Non ci posso credere.» Mi sfrego i capelli ritrovando le use mani. 
«Il mio siero ti ha salvato la vita.» Si intromette la dottoressa Opal premurosa e con un filo di orgoglio.
Chryssa tossisce e un grumolo di sangue le esce dalla bocca.
«Te l'avevo detto di restartene a letto.» Soggiunge Opal in tono di rimprovero.
«È la sua espressione è stata impagabile.» Sghignazza Chryssa riferendosi a me.
Sorrido elargendole il più grande sorriso di tutta la mia vita. Espiro e inspiro in maniera convulsa
«Torniamo in stanza.» La incoraggia Opal. Mi faccio peso di Chryssa trascinandola nella sua stanza e poggiandola delicatamente su un lettino.
«Ora ha bisogno di riposare.» Dice Opal mentre le rimbocca le coperte.
Stento ancora a crederci: avevo visto il suo corpo immobile e privo di vita, ed invece è viva. Tengo strette le sue mani e non voglio più lasciarle andare. La sua pelle è soffice, dolce e suoi occhi sono diventati ancora più verdi, nonostante al sua cera tutt'altro che colorita.
Opal fa il giro del lettino recandosi verso la porta scorrevole. Mi inginocchio e le stampo un bacio caldo sulla fronte.
«Niente astronavi per un po'.» Dico ammirandola e sorridendo lieve. Lei ricambia.
«Ora riposati!» Le sistema una ciocca per lasciare le sue mani e raggiungere la dottoressa Opal.
«È stata fortunata! Il proiettile ha sfiorato il tessuto, ma nonostante ciò ha perso molto sangue.» Mi informa la dottoressa.
«Quando si riprenderà?» Sospiro scuotendo la mani. Mi sembra tutto così surreale, ho visto che la vita abbandonava il suo corpo.
«Presto.» Risponde rincuorandomi. «È meglio che tu ora vada al centro di comando, il tuo amico voleva parlarti.» Ammicco. Do un ultimo e infinito sguardo a Chryssa e controvoglia dirigo verso il centro comando.
Daren e Wade sono in piedi uno di fianco all'altro e appena varco l'atrio della sala si voltano. C'è anche Jason, ma è ancora troppo teso per prendere parte alla conversazione.
«Ho salvato anche Chryssa. Altrimenti tu mi avresti ucciso.» Inizia Daren compiaciuto.
«Hai fatto la mossa giusta, ti sei rifatto per la faccenda dei sedativi nella base della NASA.» Ridiamo insieme.
«Ti porgo le mie scuse, Carl.» Pronuncia Wade. «Dopo che Ai mi ha avvisato che un Ribelle si era intrufolato nella nostra comunità ho deciso di prendere parte anch'io al conflitto.»
«Insieme riusciremo a porre fine a questa guerra!» Rispondo solenne. «Perché  è intervenuta anche la NASA?» Domando poi curioso.
«La tua amica Ai, ha avvisato tua nonna che i Ribelli avevano catturato Chryssa e che tu sei andato a salvarla.» Sam si aggiunge alla conversazione.
«Atterraggio fra due minuti.» Avvisa una voce dagli altoparlanti.
«Avete perso le traccie di Robert?» Domando guardando tutti e tre.
«Sì, è riuscito a scappare insieme a Lì, ma sappiamo per certo che ha un'altra base.» Aggiorna Sam.
«Ho un'idea.» Annuncio guardando Jason. «Arin Ramsey può portarci a Robert.»

[SPAZIO AUTORE]

Ebbene sì, Chryssa è viva per la gioia di Carl e per la gioia di tutti. Finalmente anche Wade si è schierato dalla parte della NASA. Il conflitto finale si avvicina sempre di più.

Al prossimo capitolo.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora