Capitolo 43 - L'ultimo scontro

1K 61 15
                                    


Daren dà un affettuoso abbraccio a sua madre e nel contempo le capsule continuano a sfrecciare creando un vortice d'aria alle mia spalle. Mia mamma è di fianco alla nonna ed entrambe hanno un'espressione triste, addolorata.
«Carl, ti aspetto al punto di raccolta.» Mi informa Jason, per poi infilarsi nel velivolo e scomparire.
«Mamma recupererò Dylan, è una promessa.» Affermo, e lei trema.
«Io so che tu ce la farai.» Mi incoraggia la nonna poggiando con compostezza una mano sul mio braccio. Sfoggio un mezzo sorrisetto, mentre la mamma versa la sua prima lacrima.
«Noelle!» Chiama la nonna a gran voce.«Presto, porta le munizioni che avevo sperimentato.»
Un ticchettio di tacchi, e Noelle con indosso abiti succinti trotta goffamente verso la nonna. I suoi capelli sono racchiusi in una coda, che quando cammina penzola a destra e a sinistra come un campanile. Porta in mano una valigetta d'acciaio che emana un leggero luccichio.
«Ciao, Noelle.» La saluto elargendole un sorriso. Lei alza la mano quasi imbarazzata. Pone la valigetta alla nonna, per poi mettersi le mani dietro alla schiena e toccarsi in continuazione gli occhiali. La nonna apre la valigetta, svelando degli oggetti sferici dalla tonalità verde luminescente. Sbatto le palpebre, avvertendo un leggero fastidio agli occhi.
«Tieniti a distanza, provocano danni a chiunque possieda un DNA sintetico.» Redarguisce la nonna. Indietreggio e Daren si avvicina.
«Se davvero i Ribelli sono riusciti a riprodurre il DNA, queste ti saranno più che utili. Se incontrerai tuoi simili, cioè coloro a cui è stato impiantato il DNA, non esitare a sparare. Non ho la certezza che il DNA prodotto dai Ribelli sia perfetto quanto il mio. Potrebbe sorgere delle complicazioni, e non credo che gli scienziati Ribelli abbiano messo in preventivo questa evenienza.» Finisce la nonna.
«Ci aspettano amico.» Farfuglia Daren alle mie spalle. Questa potrebbe essere l'ultima volta che vedo i loro volti, abbraccio la mamma, e poi la nonna. Daren afferra la valigetta, e insieme ci voltiamo in direzione del velivolo. Si unisce anche Ai, che è già costretta ad abbandonare la madre da poco incontrata.
«Puoi anche restare qui!» Le comunico mentre percorriamo l'androne.
«Mia madre mi ha spiegato, che Joshua, mio fratello, è stato ingannata da suo padre e dai Ribelli. Come posso restarmene con le mani in mano? Questa guerra appartiene anche a me.» Risponde decisa e stentorea.
Daren entra per primo nel velivolo, poi Ai, ed infine io. Mi volto, e per un secondo incontro il volto angosciato di mia madre.
Fratellino vengo a salvarti.

Lo sportello si chiude oscurando così la mia vista. Il velivolo rotea e schizza via dalla sala comune.

***

In pochi minuti ripercorro il tragitto fatto all'andata e giungo al punto in cui è radunato l'intero equipaggio. Clem Hale sale le scalinate che portano alla sua sontuosa astronave nera, e proprio adesso si è poggiato al corrimano. Wade, è di fianco a Jason ed ha appena radunato a sé tutti i Rifugiati. Sam, invece parlotta con il padre.
«Daren, poggia le ricariche al suolo.» Ordino e lui ubbidisce.
«Ragazzi.» Urlo e la mia voce echeggia oltre la vaste colline che ci circondano. Il brusio cala lentamente, e ora ho la piena attenzione di tutti, ma questa volta non sono sguardi indiscreti, ma occhi in cerca di speranza e di forza. Anche Clem Hale mi scruta da lontano.
«I Ribelli hanno attaccato la nostra base facendo morire ragazzi innocenti. Tutti noi abbiamo perso qualcuno in questa conflitto che ormai dura da tre anni, e voi più di me avete perso familiare e amici, considerando che io sono venuto da Marte in vostro aiuto. Mi è bastato poco, per rendermi conto che questa guerra deve giungere ad una fine, e oggi ci riusciremo.»
Si odono "sì" d'approvazione, e poi urla d'incoraggiamento e mani che battono.
«I Ribelli hanno riprodotto il DNA che ho nel mio corpo, e molto probabilmente l'avranno impiantato nei loro soldati. Mia nonna, Cara Johnson è riuscita a creare dei proiettili in grado di annullare le doti di coloro che possiedono il DNA, ma le munizioni sono limitate, poiché non ha avuto il tempo di produrne altre. Quindi chiunque e tanto impavido da fronteggiare i Mutanti si faccia avanti e prenda una ricarica.» Wade coraggioso avanza per primo. Dopo di lui si fanno avanti Sam e Daren, e poi altri agenti della NASA e alcuni ragazzi marziani. Clem Hale sembra ammirarmi in lontananza. Sfoggia un sorrisetto compiaciuto;  starà pensando che in qualche modo lo somiglio, ma d'altro canto stando alla sue parole ho il suo sangue che scorre nelle mie vene. Pochi secondi dopo, si intrufola nell'astronave con il suo solito passo signorile.
La folla si accalca intorno alle munizioni, e come se il mio inconscio scalpitasse pronuncio un ultimo incoraggiamento: «Andiamo a sconfiggere una volte e per tutte i Ribelli.» E un'ovazione si alza.
Erik, Isaac, Daisy, Joshua sono morti per la stupida crociata di mio padre, ma d'ora in poi nessuno morirà. Tutti gli astanti iniziano a prendere posto sulle navicelle. Sam e Ned Stewart raggiungono Clem Hale, mentre Daren, Wade e Jason sono con me sul velivolo. All'ultimo secondo si è aggiunta anche Ai.
La flotta di astronavi si distacca dal suolo e plana verso il punto che Arin Ramsey  ci ha indicato. L'equipaggio è teso, mentre Daren e Wade sembrano essere più calmi che mai.
«È la seconda volta che prendo parte ad un conflitto.» Mormora Ai mentre ci avviciniamo sempre di più all'obiettivo.
«Resta al mio fianco, e non ti succederà niente.» La rincuoro, ma lei scuote la testa contrariata dalla mia riposta.
«No! Devo trovare quel farabutto di Lì, e fargliela pagare. Tu devi trovare tuo fratello.» Suggerisce con un sorriso poco convinto. Tiene il suo fucile puntato verso il basso.
«Dopo che la battaglia terminerà, potrai studiare biotecnologia.» Dico sarcastico, ma non faccio in tempo a ricevere la risposta di Lì. Un siluro si abbatte contro un'astronave che viaggiava di fianco a noi. Il boato destabilizza il nostro velivolo mandandolo fuori rotta. Ai batte con la testa contro la parete, mentre Jason cade addosso a Wade.
«Amico, ci hanno avvistati.» Soggiunge Daren, mentre il pilota converge la rotta.
«Dobbiamo atterrare.» Ordino. Distinguo dal finestrino le navicelle color carminio dei Ribelli che sparano a raffica contro la nostra flotta. Lo scontro ha appena avuto inizio. La sontuosa navicella di Clem Hale emette colpi laser, distruggendo due velivoli nemici. Scorgo un complesso di edifici su un'altura. È li che Robert si nasconderà, ed lì che dovrei trovare Dylan.
«Atterriamo al più presto.» Urla Wade digrignando i denti. La nostra astronave perde quota avvicinandosi sempre di più al terreno. Nel frattempo la battaglia è nel pieno dello svolgimento: una nostra astronave è stata appena abbattuta e si dirige pericolosamente verso di noi.
«Oh cazzo! Ragazzi, quell'astronave ci precipita addosso.» Avvisa Daren con il viso attaccato al finestrino e lo sguardo rivolto all'insù.
Atterriamo bruscamente e l'intero equipaggio ruzzola sul pavimento.  Agguanto Ai, mentre l'astronave sopra di noi si avvicina. Lo sportello d'uscita si spalanca ed ora riesco a sentire il fracasso infernale riprodotto dai proiettili, che fluttuano nell'aria e che si infrangono sul metallo delle navicelle
Riusciamo ad uscire tutti prima che il rottame caduto dal cielo si infranga sulla nostra astronave.  L'onda d'urto ci scaraventa in un piccola boscaglia. Ai è cascata sul mio corpo, e ora adagio la sposto appurandomi delle sue condizioni. Avverto un leggero bruciore alla nuca, ma poggio prima le dita sul collo di Ai, per controllare il suo battito: è svenuta. Sopra le nostre teste, si combatte incessantemente. Aiuto Daren ad alzarsi, poi Jason. Wade è già in piedi, e pronto per prendere d'assalto gli edifici a pochi metri da noi. Senza preavviso incita tutti i Rifugiati a partire all'attacco. Tento di bloccarlo, ma ormai è troppo tardi. Alcune navicelle sono riuscite ad atterrare, ed ora gli agenti della NASA hanno ingaggiato un conflitto con i Ribelli che presidiano il Centro di Ricerca.
Devo sbrigarmi, altrimenti Robert potrebbe fuggire.
«Ragazzi, non possiamo lasciare Ai qui, è priva di sensi e sanguina.»
«Resto io qui con lei.» Si offre Jason.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora