CAPITOLO 4

14K 724 29
                                    

MELISSA

Il giorno dopo mi svegliai verso le sei. Mi pettinai e mi lavai la faccia, poi decisi cosa mettere. Alla fine optai per dei pantaloni bianchi e una maglietta scollata rosa. Sopra la maglia misi una felpa bianca. Poi chiusi i capelli, siccome non avevo né voglia né tempo di piastrarli e mi truccai. Semplice rossetto rosa e poco eyeliner. Perfetto. Poi presi la cartella Eastpack rosa e uscii dalla stanza. Andai giu in sala e la misi sopra il divano. Poi andai in cucina, mangiai e ripresi la cartella per uscire. Vidi Simone scendere le scale di fretta e andare a mangiare. Pace. Non lo salutai e uscii di casa. Andai verso la mia BMW, mi sedetti con a fianco la cartella e misi la marcia. Non partiva. Cavolo. Ci riprovai ancora e capii che c'era qualcosa nel motore. Guardai l'ora; le sette e venti. Cavolo se aggiustavo il motore sarei arrivata molto in ritardo. Ma non potevo andare in autobus, avrei fatto una brutta figura. A un tratto comparve Simone uscire di casa. Bello, super bello, con addosso una maglietta nera e dei jeans a vita bassa. Mi sorrise e si recò verso di me. Ci mancava solo lui.

"Problemi con il motore?"mi chiese. Io annuii.

"Vieni ti accompagno io!"mi disse. Io lo guardai.

"A meno che vuoi andare a piedi o in autobus!"mi disse poi ridendo. Di me. Cavolo non avevo altra scelta.

"Ok!"gli dissi e presi la cartella dalla macchina. Poi salii sulla sua e mi sedetti di fianco a lui.

"Andiamo?"mi chiese. Io annuii e lui partì.

"Dimmi, si puo sapere cosa ti ho fatto di male per continuare a evitarmi?"mi chiese. Io sbuffai.

"Rossi, non di prima mattina!"

"Puoi anche chiamarmi per nome. Non ti mangio!" Guardai fuori dal finestrino. Ormai eravamo vicini. Nel parcheggio c'erano gia molte macchine ma Simone trovó facilmente posto. Scendemmo dalla macchina e io mi guardai intorno. La scuola era molto grande, non c'era dubbio.

"Tu in che classe sei?"mi chiese.

"Prima effe."gli risposi, sperando che lui non sia in classe con me.

"Oh, io in prima bi. Beh allora ci vedremo piu tardi!"mi disse.

Era stato gentile a portarmi fino a scuola. Nah, in fondo l'avrei fatto anche io. Entrai a scuola e mi persi tra i corridoi.

"Hey!"sentì dire una voce femminile, che si riferiva a me.

"Ciao, io sono Beatrice. Ti sei persa?"mi sembrava molto simpatica questa Beatrice.

"Beh un po!"ammisi.

"In che classe sei?"mi chiese poi.

"Prima effe!"

"Anche io! Vieni, andiamo assieme." Ci recammo verso la classe e infine la trovammo. Ci sedemmo negli ultimi banchi rimasti, tre banchi attaccati. Io mi sedetti in mezzo, tra il banco vuoto e Beatrice. Dopo un pò il banco si riempì. Infatti vicino a me si sedette un ragazzo moro, alto quanto me. Alla prima ora avevamo inglese.

MARCO

Quando entrai in classe, vidi un solo posto vuoto, vicino a una ragazza dai capelli rossi e una dai capelli biondo scuro. La rossa era seduta in mezzo, tra la bionda e l'unico posto vuoto, in seconda fila, dove mi sedetti io. Alla prima ora avevamo inglese. Avevo sempre odiato l'inglese e a quanto pare la bionda era d'accordo con me. La rossa invece sembrava amarlo l'inglese. Alla fine dell'ora chiesi loro come si chiamavano. La rossa mi disse di chiamarsi Melissa. Che bel nome, pensai, proprio come lei. La bionda invece si chiamava Beatrice. Anche lei era bella. Siccome la professoressa di matematica era in ritardo loro due cominciarono a parlare. A un tratto sentii Beatrice chiedere a Melissa chi era il tipo che l'ha accompagnata il mattino. Lei alzò le spalle e fece per rispondere quando entró la prof. di mate.

A mensa andammo tutti e tre in un tavolo, al quale si aggiunsero due ragazzi.

SIMONE

Neanche un sorriso, nemmeno un saluto. Come se non mi conoscesse.  Mi ero seduto sul suo tavolo a mensa.  Ci presentammo: Beatrice e Marco si presentarono a me e Luca e anche Melissa si presentó a lui. Mangiammo con Beatrice che parlava con Marco e Luca. Lei era una ragazza allegra. E bella, ma non tanto quanto Melissa. Cavolo, quella ragazza mi faceva impazzire. Dopo mangiato io e Luva tornammo in classe.

"Amico! Ti piace la rossa?"

"Chii?"gli chiesi io.

"Quella lì, Melissa. Ti ho visto sai. Sei pazzo di lei."

"Ma cosa stai dicendo? É insopportabile e arrogante."

"E questa cosa ti piace!"

"Ascolta amico mio, io non sono mai stato un tipo che va dietro alle ragazze. Sono loro che vanno dietro a me,  ok?"

"Ok!"mi rispose lui. In quell'istante arrivarono due ragazze a parlare con noi. Poi arrivó il prof di arte e cominció la lezione.

Alla fine delle lezioni, presi in fretta la mia Eastpack nera e uscii dalla classe. Quando arrivai fuori cercai con la coda dell'occhio Melissa. Nessuna traccia. Andai verso la mia macchina e la trovai li vicino, intenta a parlare con Marco. Cavolo, volevo spaccare la testa a quel Marco. Quando il tipo se ne andó, andai da lei.

"Andiamo?"le chiesi.

"Fa niente. Torno a piedi!"mi disse.

"Ci metterai mezzora!" Lei alzò le spalle. La presi per un braccio e la trascinai in macchina. Lei per fortuna non obbiettó e salì in macchina.

"Guarda che posso tornare a piedi!"Mi disse quando salimmo.

"Ti costa qualcosa venire con me? O hai paura che ti veda Marco?"le chiesi, meravigliandomi di cio che dissi.

Lei sbuffò e mi disse: "Pensala come vuoi!" Che tipa mannaggia. Ma proprio a me doveva capitare una tipa simile? Da una parte ero contento. Questa non era come tutte le ragazze con cui andavo a letto, facili e dopo una sera appiccicose. Lei era piu difficile e io amavo le sfide. Dall:altra parte pero lei mi rovinava la reputazione. Non ero io quello che doveva andarle dietro. Così mi accorsi che dovevo lasciarla in pace, fino a quando lei sarebbe strisciata verso di me. Perfetto.

PIÙ MI ODI, PIÙ IO TI AMO♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora