CAPITOLO 17

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SIMONE

Quando entrai in casa trovai un ragazzo insieme a Melissa e non sapevo cosa pensare. Ero sicuro che lei non mi avrebbe mai tradito e in fondo stavamo insieme da un giorno solo.
...Tranquillo, guardala negli occhi, sembra infuriata e un pò spaventata. Si vede che non ti tradirebbe mai con questo tipo, e da quanto abbiamo sentito ieri, con nessun altro...

Dovevo fidarmi della mia coscienza. Più che altro volevo fidarmi della mia coscienza.

"Ciao!"gli salutai ed entrai in sala  dove diedi un rapido bacio a stampo a Meli.

"Così voi due state insieme? Vedo che ti ci è voluto poco a dimenticarmi!" disse il ragazzo alla mia Meli.

"E lui chi é?"chiesi.

"Lorenzo!"mi sussurò lei.

"Cosa ci fai qui?"gli chiesi cercando di trattenere la rabbia.

"E a te cosa importa? Non sono mica venuto a parlare con te!"

"Piantala Lorenzo e esci di casa!"gli disse Melissa.

"Meli non ho finito di parlarti!"

"Io invece sì!"

"Ascolta Meli, mi dispiace davvero, vorrei solo sistemare le cose. Che ne dici di dimenticare tutto e ricominciare da capo?"

E lì la mia pazienza svanì. Andai contro il ragazzo e gli tirai un pugno dritto sull'occhio e lui cadde sul divano.

Quando si alzò aveva l'occhio nero e mi tirò un pugno sulla mandibola. Per fortuna non le era successo niente, solo del sangue dal labbro inferiore, che non smetteva di colare.

"Smettetela vi prego!"ci disse Melissa supplichevole ma lui non la ascoltò e mi venne incontro.

Lo fermai subito e gli diedi una forte testata, che gli fece diventare l'occhio ancora più nero, se possibile. In cambio, mi usciva il sangue anche dalla fronte.

Melissa si mise tra noi due poi ci chiese di smetterla.

Si girò verso Lorenzo e gli chiese di andarsene.

Lui la guardò per molto, poi se ne andó sbattendo la porta dietro di sè.

"Vieni con me!"mi disse Meli trascinandomi con sé nel suo bagno al piano di sopra.

Quando mi fece sedere su una sedia, nella quale probabilmente si sedeva per truccarsi, tirò fuori dall'armadietto una scatola nera contenente cerotti, acqua ossigenata e chi più ne ha più ne metta.

"Me l'aveva data mia mamma prima di venire qui, sai nel caso..."mi disse lei facendosi scappare un sorriso.

Le sorrisi anche io.

"Meglio prevenire che curare!"le dissi poi.

Lei cominciò a curarmi le ferite, facendomi sentire poco dolore. Mentre mi curava vedevo delle lacrime bagnarle dolcemente le guancie e gliele asciugai.

"Ti ha dati molto fastidio?"le chiesi.

"Abbastanza. Sei venuto in tempo te lo assicuro!"

"Ne sono contento!"

"Perchè voi maschi dovete sempre ricorrere alla violenza?"mi chiese poi guardandomi negli occhi, cosa che prima aveva evitato in tutti i modi.

"Mi vuoi dire che voi femmine non lo fate?"le chiesi scherzosamente.

"Beh si ma non così frequentemente! "

"É una cosa automatica, non riusciamo a trattenerci."

Lei annuì e io le presi il viso tra le mani, poi le diedi un lungo bacio.

"Ti amo!"le dissi.

"Anche io ti amo!"mi rispose lei, prima di darmi un altro dolce bacio, senza ferirmi molto.

"Oggi vengono dei miei amici a giocare alla play, se vuoi gli dico di non venire e usciamo insieme."le dissi quando ci staccammo.

"Non ho voglia di uscire oggi!"mi disse lei.

"Devi cambiare aria Meli, dai che c'è bel tempo!"

Lei ci pensò un pó e mi disse: "Hai ragione. Chiamerò Bea e vado a fare un pò di shopping per riempire l'armadio. Tu stai pure qui con i tuoi amici."

"Va bene!"le dissi e lei mi diede un bacio sulla guancia.

PIÙ MI ODI, PIÙ IO TI AMO♥Where stories live. Discover now