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Nella grande sala di marmi e specchi, Levrin-tull ascoltava con ossequiosa apprensione l'incarico che, dall'alto del suo scranno regale, gli stava affidando il supremo Ox: ovvero rintracciare la piccola fuggitiva e riportarla indietro senza torcerle neppure un capello.

«Naturalmente potrai metterti al comando di tutti i subalterni che riterrai necessario avere a disposizione, ma fossi in te non esagererei col numero: il Cosmo Inferiore è un labirinto terribilmente intricato e troppi occhi finirebbero per trasportare informazioni contrastanti, generando più confusione che altro. Tutto sommato ti consiglierei di agire da solo, guadagnando così in fluidità di movimento, e molta più discrezione, quello che perderesti in copertura del suolo.» Emise un lieve mugugno e poi aggiunse: «Non so se mi spiego...»

«Seguirò quest'ultimo suggerimento o Supremo!» convenne sbattendo i tacchi degli stivali militari il maresciallo Levrin-tull – metà faina e metà segugio dalle orecchie pendule.

Ox approvò l'immediata approvazione con un altro breve mugugno, mettendo in mostra i denti da pantera sul gigantesco corpo da orso incrociato a un gorilla di montagna; ma la faccia era più da pitone su cui annegavano due fessure infinite al posto degli occhi. Chi provava a fissarle si rendeva conto che lo sguardo non riusciva ad arrestarsi su un conclusivo punto focale.

In un primo momento Ox aveva pensato di mettere a ferro e fuoco l'intero Dominio Inferiore, lanciando poi una colonna armata a setacciare i pochi luoghi rimasti in piedi, ma c'era il rischio di fare del male alla ragazza e per questo decise di affidarsi all'arguzia di Levrin, capace di dialogare anche con le pietre e strappare loro i segreti che neppure immaginavano di possedere. I tempi dell'impresa si sarebbero necessariamente allungati, ma in fondo la ragazzina aveva tutt'al più il vantaggio di una giornata e difficilmente poteva essere andata molto lontana.

In quanto ai primari, secondari e terziari che se l'erano lasciata sfuggire, ci avrebbe pensato Bolbot a torchiarli con l'aiuto dei suoi strumenti non precisamente di alta tecnologia: la sua maniacale cura nell'applicarli sulle membra degli interrogandi avrebbe stabilito se si era trattato di semplice incuria o c'era stata invece negligenza complice.

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