Capitolo diciassette

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Premessa: il capitolo sarà abbastanza lungo perché in realtà sono due capitoli, ma non ho voluto dividerlo. Se vi va commentate e lasciatemi una stellina. Buona lettura ❤️

Non penso esista una singola persona al mondo che non abbia detto, dopo una sbornia: «Da oggi non trangugerò più neanche un misero goccio di alcool».

È quello che mi ripeto io da quando ho aperto gli occhi.
Con un gemito soffocato mi alzo dal letto, prendo il cuscino e lo premo contro la mia faccia, reprimendo un urlo.
Quello che è successo ieri non è affatto un buon segno. Nossignore!

Ma cosa diavolo mi è passato per la testa? Dio, di solito odio dare voce ai miei pensieri, ma forse ho fatto bene ad aver interrotto quel momento intimo tra di noi.

Il mio cervello ha messo fine a tutti i miei film mentali. Il regista ha lasciato il film a metà. La sceneggiatura è stata scritta male. Il protagonista non ha seguito bene il copione.
Non mi aspettavo di certo che Kenneth mi lasciasse in attesa mentre si perdeva in chiacchiere inutili al cellulare con la sua ex. Che tra l'altro, adesso lavorerà per lui.

Beh, chi sono io per impedirglielo? Nessuno! Non dovrei nemmeno ingelosirmi troppo.

Però ti ha baciata. Ti ha toccata. Vorrà pur dire qualcosa, no?

«Sì, che sono soltanto l'ennesima ragazza che inizierà a sbavargli dietro», bofonchio a voce alta. «Come se non lo stessi già facendo».

Forse avrei dovuto valutare meglio la situazione. In questo modo lui non si sarebbe mai avvicinato più del dovuto a me. Sono stata io a permetterglielo.

Mi siedo davanti allo specchio e prendo la bottiglia di vino, ormai vuota, e la scruto con curiosità. Poi i miei occhi languidi si spostano sulla mia figura. Non ho neanche abbastanza forza per prendermela con me stessa. Ho un aspetto orribile.

Colpa del tuo capo, dice una vocina nella mia mente.

«Cretina, non è quello che sognano tutte? Un uomo che apra il suo cuore soltanto ad una donna e che ami lei fino alla fine dei suoi giorni? Che sia il suo eterno principe azzurro? Oh, ti è andata male una volta, alla seconda avresti dovuto puntare direttamente sull'antagonista!», mi rimprovero ad alta voce. Se mia madre fosse stata qui, probabilmente avrebbe riso forte e a lungo di me. Quella donna gioisce ad ogni mia disgrazia e di certo non perderebbe tempo a riferirlo a mia cugina.

Da quando ho incontrato mia madre, non ho fatto altro che continuare a odiarmi in silenzio, maledicendo ogni mia scelta. In amore non sarò mai fortunata. Mai.

Di relazioni ne ho avute poche ma durature, con una grande pausa tra una relazione e l'altra. Ho colmato il vuoto dentro di me mangiando tanto gelato e ascoltando la canzone Potential breakup song ripetutamente.

Ma essere baciata dal mio capo, che è probabilmente l'uomo più desiderato di Londra? Non male per una che potrebbe essere considerata sfigata da mezzo mondo, visto che ho perso la verginità a ventitré anni. Con un coglione, tra l'altro.

Dovrei aggiungerlo al mio curriculum?

Prendo il plaid e lo metto sulle mie spalle, poi vado in cucina e mi preparo una tazza di latte con del cacao e tosto una fetta di pane.
Infilo la fetta di pane tra i denti e allaccio le dita intorno alla tazza, poi esco fuori e chiudo la porta, salendo sul terrazzo all'ultimo piano.

Appoggio la tazza sul cornicione e mangio il pane, mandandolo giù con un sorso di latte. Vorrei poter dire che la vista davanti a me abbia migliorato la mia giornata, ma non è così. Davanti a me non vi è altro che una strada orlata da una fila di macchine e da edifici scrostati e adornati da graffiti, simili a quello in cui vivo. Le finestre con le sbarre mi fanno venire l'angoscia.

Boyfriend- Un ragazzo in prestitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora