Chi dice Che Non Possiamo stare insieme ~TheBadNauts~

Capitolo 6

Ciaooooo
Si oggi mi trovate ad inizio capitolo
Vi volevo dire solo che io NON SO cosa succede realmente quando si ha un'attacco di panico o ci si ferisce alla tempia. È tutta una cosa immaginaria mia. Se poi è vera meglio ancora. Ma se non è così e volete dirmi com'è realmente... sarò curiosa e felicie di leggere i commenti!
Ma adesso vi lascio alla storia!

Giorgio stava per uscire dalla stanza per cambiarsi nel bagno, ma Alex lo prese per le spalle, quando aveva la mano sulla maniglia, gli tolse il cambio dalle mani poggiandolo su una sedia e gli tolse la felpa per farlo restare a petto nudo.Il castano era pieno di graffi e lividi, oltre alla ferita sul fianco che era ancora coperta dalla fascia messa quel pomeriggio, quindi il blu lo spinse sul letto e si mise sopra di lui guardandolo dritto negli occhi e tenendolo per i polsi attaccato al materasso.Il minore era disteso sul letto a pancia in su, aveva la testa sopra il cuscino e le mani pure perchè erano tenute dal blu per i polsi per farlo restare fermo. Il blu era messo a "cagnolino" sopra di lui e lo guardava fisso negli occhi.

Giorgio's pov

Io ero stupito da questo comportamento, Alex mi disse di aspettare lì sul letto perchè doveva chiudere la porta. Appena si alzò io mi misi seduto sul letto per vedere cosa faceva ed effettivamente stava chiudendo a chiave la porta, non avevo ben capito il perchè e ho aspettato che Alex tornasse sul letto. Quando tornò si mise seduto davanti a me e mi avvicinò a se per abbracciarmi, era bello essere abbracciati in quel momento, sopratutto perchè avevo freddo, ma anche perchè era una bella sensazione essere abbracciati dal proprio migliore amico. Sarei rimasto in quella posizione per sempre, però Alex sciolse l'abbraccio e iniziò a tenermi i polsi.

G- a-Alex perchè mi tieni?
Alex- perchè non voglio che te ne vai.
G- perchè dovrei andarmene?
Alex- perchè dobbiamo parlare.

Aveva la faccia e il tono serio e non capivo perchè. Decisi di chiederglielo per capire, ma non pensavo che dopo sarebbe successo (permettetemi) l'inferno.

G- perchè sei serio?
Alex- perchè non me l'hai detto?
G- cosa?
Alex- Ma come cosa, Giorgio i graffi.
G- ah...
Alex- che succede
G- n-nulla
Alex- Giorgio non è nulla, che è successo
G- non ne voglio parlare
Alex- Gio... io sono qui
G- si. Lo so
Alex- sono sempre stato qui
G- lo so..
Alex- ti prego. Ti si legge nei occhi che qualcosa non va
G- n-non è vero
Alex- gio... dimmelo
G- N-no
Alex- MA IO HO BISOGNO DI SAPERLO GIORGIO
G- NON URLARE! MI FAI MALE COSI
Alex- ....
L- ALEX, GIORGIO CHE SUCCEDE
G- b-basta...
Alex- hey.. scusa...
G- mi fa male Alex
Alex- shhh
G- aiuto mi fa male Alex

In questo periodo, cioè da quando iniziarono a picchiarmi, gli attacchi di panico sono abituali. Mi fanno male e purtroppo non posso evitare di averli. Vengono dallo stress scaturito dalla scuola e dal fatto che non comprendo perchè mi picchiano. Non sono gay o altro sono un ragazzo perfettamente normale. Perchè picchiarmi? Pure quella volta mi venne un'attacco di panico. Mi faceva più male del solito e non capivo perchè. La risposta venne dopo. Intanto mi ero messo le mani tra i capelli e avevo iniziato a piangere, mi buttai su Alex, che era confuso e preoccupato perchè non capiva che avevo, e lo abbracciai cercando di sfogare il mio dolore e iniziando ad urlare. Sentii che aprivano la porta a forza e che Alex cercava di togliere le mie braccia dal suo torace. Non lo facevo respirare, ma non era colpa mia. Sentii che qualcuno mi staccava forza da Alex e mi trascinava via dal letto anche se mi dimenavo senza volerlo per staccarmi. Non volevo aprire gli occhi perchè avevo paura e quindi caddi a terra urlando per il dolore e mettendomi le mani sulla faccia. Sentii di nuovo che qualcuno mi prendeva le mani e me le riportava dietro la schiena per evitare che mi facessi male da solo. Ero felicie che si preoccupassero per me i miei amici, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era urlare aiuto e piangere. Mi sembrava che venissi picchiato di nuovo, in continuazione; non capivo più niente e caddi a terra di nuovo.