Capitolo 17

271 13 41
                                    

~<skip time una settimana>~

Mia mamma non sará presente per tutta la settimana per via del lavoro e io dovrò restare a casa con mio padre...
Non è che non mi voglia bene o sia una cattiva compagnia, però mia nonna sta a casa da noi e lei si che mi odia. A quanto ho capito mentre ero via è successo un casino e nel giro di un mese dal mio ritorno la mia vita è diventata anche peggio di prima. In pratica durante le vacanze di natale mia zia si è gravemente ammalata ed è ricoverata in ospedale. Secondo il genio di mia nonna è colpa mia perchè è stato il primo anno che non festeggiavo con loro e per la sorpresa mia zia si è ammalata. Come se fosse possibile. Mia zia era pure d'accordo e poi lo sapeva che partivo, le racconto di tutto, non per niente è mia madrina di cresima: lei sa cose che nemmeno i miei sanno tipo che a scuola mi bullizzavano. Però la nostra coinquilina non mi ha dato retta e ha convinto mio padre che sia così e ora lui mi ignora. Quindi ora mi ritrovo la mattina con i bulli, le lezioni, gli scherzi di cattivo gusto e i tagli che mi procurano; a casa ho mia nonna che non mi fa mangiare se non a colazione, mio padre che mi ignora e se sto nella stessa stanza con lui mi butta letteralmente fuori a calci. In più non posso nemmeno parlare con i miei amici normalmente perchè se urlo si incavolano come non so cosa e rischio di prendermi delle bastonate.

Ora vi starete chiedendo: ma tua mamma in tutto questo dov'è?
Beh... mio padre non lavora più perchè sta per la maggior parte del tempo in ospedale da mia zia e quindi lei deve lavorare il doppio. Fa tutti i turni possibili. Ovviamente non mi è permesso dire a mia mamma come stanno le cose, è una cosa completamente vietata perchè mia nonna ha paura della mia creatrice, sa benissimo che la manderebbe in una casa di riposo se scoprisse come mi tratta. Fatto sta che la cosa va avanti già da tre settimane piene e sono abbastanza giù di morale anche se cerco di non farlo vedere ad Alex e agli altri, cosa difficile ma sto riuscendo. Però aspetta... oggi è lunedì! Settimana di merda? Ovvio.

Giorgio's pov

La sveglia suona con il suo suono fastidioso di ogni mattina. Il moro è sotto le coperte rannicchiato come un riccio per proteggersi dal freddo. Vorrebbe essere quello in questo momento per non dover affrontare la giornata che lo attende. Si sentono dei ticchettii dal piano di sotto che si fanno sempre più forti man mano che salgono le scale e si avvicinano alla stanza. L'ansia del ragazzo cresce insieme al suono di quei ticchettii precisi e regolari, non riesce ad alzarsi dal letto per il freddo e per le poche forze che ha visto che la sera prima non ha potuto cenare. Sua nonna porta sempre delle scarpe che dal suono sembrano tacchi e quando arriva ormai non è per dargli il buon giorno ma per buttarlo letteralmente giù dal letto oppure versargli una pentola d'acqua calda in testa a mo' di buon giorno, quindi ora ha paura del tumore dei tacchi. La porta scorrevole si apre lentamente e una donna vestita elegante con una camicia bianca, una giacca nera e una gonna lunga nera con dei tacchi bianchi, vestita in questo modo per un collloquio importante di lavoro, con i capelli castani opaco, gli occhi nocciola e un sorriso dolce sulle labbra passate con un leggero rossetto entra nella stanza fino a raggiungere il letto e sedersi su di esso. Il moro solleva la testa da sotto le coperte e guarda sua madre che lo osserva teneramente come se avesse ancora sette anni. Dobbiamo amettere che un esemplare di un Giorgio rannicchiato sotto le coperte, con sguardo ancora assonnato da cucciolo e i capelli scompigliati farebbe tenerezza a chiunque.

Mg/ buongiorno tesoro
G/ giorno mamma
Mg/ io ora devo andare ma ti accompagno tranquillamente a scuola se ti fa piacere
G/ oh beh... si è già offerta la nonna mi spiace *sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi falsi cercando di convincere la donna, senza successo visto che la voce trema*
Mg/ mi sembra ragionevole, a stasera *gli da un bacio sulla fronte come se stesse credendo alle parole del figlio. Non gli crede ovviamente, ormai dopo quindici anni lo conosce molto bene, ma decide di fingere per indagare sulla situazione in modo indiscreto e senza destare sospetti*

Chi dice Che Non Possiamo stare insieme ~TheBadNauts~Where stories live. Discover now