capitolo 19

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Boss continua ad abbaiare, infatti è così che mi sono svegliata, Zaccaria non è in casa, perfetto direi.

Mi ha lasciato un biglietto sul tavolo della cucina, ha detto che è uscito per comprare delle cose al supermercato, tornerà tra un po'.

Il campanello suona, è Zaccaria, quindi apro la porta inconsapevole di chi mi si potesse presentare davanti.

"Zaccaria ho fatto una cazzata" dice Sami appena apro la porta.
"Non c'è Zaccaria in casa" dico fredda, alza all'istante lo sguardo.
"Che ci fai qui amore?" Dice, ma mi prende per mongola?!
"Hai veramente il coraggio di chiamarmi amore?" Dico arrabbiata
"Perché che ho fatto?" Cerca di avvicinarsi, faccio vari passi indietro e solo ora vedo Boss dietro di me
"A non lo so, ieri sera che hai fatto? Ti sei divertito? Con quella ragazza intendo" dico più arrabbiata di prima, crede veramente che io non sappia, che coglione!
"Ero ubriaco, avevo bevuto troppo e comunque non ci ho scopato" dice distogliendo lo sguardo.
"Mi hanno sempre fatto ribrezzo le persone che come scusa usino 'ero ubriaco', non me ne frega un cazzo, mi hai ferito, non me lo aspettavo, pensavo tu mi amassi, ma questa cosa penso la provassi solo io, pensavo di aver trovato la persona giusta, ma anche su questo mi sbagliavo" dico con gli occhi lucidi
"Io ti amo" dice, e ancora una volta cerca di avvicinarsi, Boss vedendo la scena si mette in mezzo.
"No non mi ami, perché se provassi quello che provo io non lo avresti fatto, la prima volta che uscivi da solo senza di me, hai colto l'occasione per divertiti con qualcun'altra, ti ho dato tutto quello che potevo, tu non lo sai ma ieri sera non sono riuscita ad addormentarmi perché ero preoccupata per te, pensavo 'se gli accadesse qualcosa io cosa potrei fare, non sono niente senza di lui' ' spero non si metta nei guai, e se lo arrestassero? O se qualcuno gli faccia del male?' Questo pensavo, pensavo a come potesse tornare la mia vita senza di te, una delle persone più importanti di tutta la mia vita, e si lo dico, perché sin da subito lo credevo, ho sempre pensato che tu fossi la persona che mancava nella mia vita, e invece no mi sbagliavo di nuovo, perché non troverò mai la pace di una vita serena e normale" urlo mentre le lacrime continuano a scendere.
"Non sei tu quella sbagliata, sono io, ho sbagliato io, sono stato io il coglione, non tu, quello che si merita di stare male sono io non tu, sono uno schifo, sono riuscito a tradire la persona che mi stava aiutando in tutto e per tutto, che mi amava come nessuno abbia mai fatto, mi accetti nei miei difetti e nei miei pregi, sei davvero unica, ma ormai la cazzata l'ho fatta e ora ne pago le conseguenze, ma ti prego non versare lacrime per me, non riuscirei a perdonarmi che l'unica ragazza che ho amato e che amerò per sempre stia male per me, è l'unica cosa che ti chiedo, per favore Marti" dice con gli occhi lucidi, non lo avevo mai visto così.
Dopo aver detto questo, se ne va lasciandomi un ultimo sguardo, con quei occhi che amo pieni zeppi di lacrime.

Chiudo la porta e mi lascio andare in un pianto disperato e liberatorio, non riuscivo più a trattenermi.

Mi butto sul divano, Boss si è accollato su di me, è proprio vero quando dicono che i cani percepiscono quando le persone hanno bisogno di affetto.

la prima volta // sackyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora